DIECI PICCOLI COLPI DI LAMA
Autore: AA.VV.
Editore: Morellini
Genere: Racconti Noir
Pagine: 296 p. R.
Anno di pubblicazione: 2022
Sinossi. King of Noir alla Fabbrica delle Storie non è stato solo un corso di scrittura crime per autori esordienti ma un’esperienza arricchente per loro – come constaterete leggendo questi racconti – e anche per noi docenti che abbiamo visto, passo dopo passo, crescere le loro idee, coltivarle, scartarle quando era il caso, per poi ricominciare da capo con più convinzione. Abbiamo apprezzato la pazienza e la voglia di imparare ma, soprattutto, la costanza e l’impegno che tutti hanno profuso nella scrittura di questi testi. Il risultato è ottimo ed è sotto i vostri occhi: dieci racconti in cui una lama uccide, dove ognuno ha declinato in modo originale la propria storia nera. Dieci colpi dritti al cuore: ciascuno con il proprio stile, il proprio passo, la propria sensibilità, il proprio modo di raccontare mostrando così uno spaccato di quanto sia vario e articolato il mondo del noir. Il risultato finale ha superato le aspettative, mie, che sono stato il direttore del corso, e degli autori che hanno impartito le lezioni, vale a dire Romano De Marco, Paolo Regina, Elisabetta Cametti e il nostro caro amico Gianluca Ferraris, scomparso prematuramente, a cui è dedicata questa antologia. (Paolo Roversi – curatore dell’antologia)
Recensione di Loredana Cescutti
“… questa mi sembra più la trama di un romanzo che un’ipotesi sull’omicidio…”
Quando mi è stata offerta la possibilità di leggere quest’antologia non sapevo cos’aspettarmi perché, io leggo racconti di tanto in tanto, ma più che altro come intermezzo fra una lettura e l’altra a meno che le storie non mi prendano a tal punto che leggerle diventa un vero e proprio bisogno.
Sì, perché se ci pensate non è come leggere un romanzo completo dove alla fine, arrivi a una soluzione, a dei colpi di scena e via dicendo.
Se ogni racconto è a sé, viene meno il collante che lega ogni informazione alle precedenti o alle successive e invece…
… invece ho iniziato e ho letto l’antologia velocemente. Lo ammetto, diluita in qualche giorno enon tutta in una volta, solo perché avevo bisogno di lasciarmi scivolare per bene ogni storia nera custodita nel libro.
Il livello è molto alto, ogni storia ha caratteristiche proprie che in qualche modo finiscono per far emergere una parte dell’autore, qualche sua peculiarità e sicuramente i suoi gusti letterari.
Toni gialli viranti al rosso, per poi esplodere in una moltitudine di grigi scuri e di neri impenetrabili, che si alternano, si mescolano fondendosi in un tutt’uno, per dar vita a vite, misteri, brutali omicidi, esplosioni emozionali, sentimenti contrastanti che hanno dato origine a una raccolta decisamente da ricordare.
“Quel silenzio era come una carezza sul cuore… lo percepì non come assenza di parole, ma come ricchezza di forti emozioni.”
Le emozioni che fuoriescono da queste pagine sono molte e appaiono come un qualcosa di reale, vissuto, come se e anzi, toglierei il come, gli autori fossero riusciti a raccogliersi in sé stessi per isolarsi dall’accozzaglia caotica dell’ambiente per poi, riuscire a sintonizzarsi su di loro, sul loro modo di sentire, percepire, vedere, per donare maggiore profondità e credibilità ai loro testi.
“Non devi guardare… devi imparare a osservare. Osservare attentamente. Le anomalie… segui le anomalie. È lì che devi cercare…”
E anche voi lettori, per arrivare in fondo alla raccolta dovrete cercare tutte le anomalie che si nasconderanno fra le pagine e solo così, potrete provare a risolvere i misteri che si celano e le soluzioni che aspetteranno di essere riconosciute.
Personalmente, ho trovato alcuni personaggi molto carismatici e assolutamente vitali, ben costruitie decisamente umani. Per andare nello specifico, mi riferisco al commissario Boschi di Luisa Ferrero, al commissario Ruiz di Angelo Izzo, a Teresa, la tassista di Rosanna Oberbizer e all’ispettore Ferrone di Cristina Panigatti e dirò di più, li ho percepiti così veri da aspettare e sperarein un loro ritorno con un ruolo seriale.
Li ritroverei con molto piacere.
Tanto per conoscerli meglio.
Non posso poi esimermi, dal menzionare altri due autori che mi hanno stupita in differente maniera: Stefano Stabilini con il suo racconto “La mantide”, nel finale mi ha lasciata con un palmo di naso. L’ho trovato assolutamente imprevedibile, nonostante io mi fossi già costruita una mia idea e invece… sorpresa. Quindi chapeau a lui.
Stefania di Vito, con “Verità che uccidono” mi ha devastata, in senso buono ovviamente, per il modo in cui è riuscita a raccontare in poche pagine una storia molto nera, emotivamente ad alto impatto, con un tema estremamente attuale e che, pur nella tragicità dell’epilogo, prova a lanciare un brandello di speranza. Anche se indietro non si torna, si può provare a migliorare andando avanti.
“Ascolta cosa vuoi, senza mentirti… ne pagheresti le conseguenze nel tempo.”
E insomma, seguite le vostre voglie, ascoltate il vostro cuore e misurate il vostro bisogno di adrenalina, perché qui ne troverete di cose, adatte a tutti i gusti.
Buona lettura!
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AA.VV.
Gli autori: Donatella Brusati (Odi et amo), Stefania Di Vito (Verità che uccidono), Luisa Ferrero(Un, due, tre… stella!), Michele Isoardi (La casa in mezzo al bosco), Angelo Izzo (Anomalie), Rosanna Oberbizer Cronache della notte), Cristina Panigatti (I rintocchi del Green River), Stefano Stabilini (La mantide), Cristina Svegliati (Non c’è due senza tre), Michela Vittorio (EMMEBI).