Recensione di Cristina Bruno
Autore: Patrizio Nissirio
Editore: Edizioni Ensemble
Genere: poliziesco
Pagine: 336
Anno di pubblicazione: 2021
Sinossi. Il commissario Aurelio Di Giannantonio rientra a Venezia da Roma, sua città natale. Lo aspettano Maria Quaranta, la sua compagna, e l’impegno professionale dei festeggiamenti per il celebre Carnevale. Ma, celato da inquietanti maschere, qualcuno sta mettendo in atto una campagna di violenze e omicidi alla quale il commissario, l’ispettore Spartaco Lo Russo e la sovrintendente Nina Dashwood, appena trasferita da Genova, non sanno dare spiegazione. L’indagine e la caccia ai colpevoli sarà ricca di sorprese, pericoli mortali e riflessioni dolorose sul confine tra giustizia e vendetta. Nel suo nuovo romanzo, Nissirio riporta in scena, dopo «Silenzio», il commissario Di Giannantonio, ma anche e soprattutto Venezia, vista con gli occhi di tre poliziotti “foresti” che tentano di leggere la misteriosa città lagunare, affascinante quanto chiusa nei suoi segreti.
Recensione
Il Carnevale è alle porte e il commissario Aurelio Di Giannantonio è alle prese con l’organizzazione dell’evento. Mentre Venezia è in fermento nell’attesa della festa, inizia una strana sequenza di aggressioni: prima un’anziana signora poi un fotografo e quindi un ristoratore. Il dato comune è che i malviventi indossano delle maschere.
Quando però alle aggressioni seguono due omicidi, il commissario e la sua squadra capiscono che si sta verificando qualcosa di davvero inquietante.
Qual è il filo rosso che unisce tutte queste imprese criminali?
E soprattutto qual è il movente?
Il commissario Di Giannantonio, l’ispettore Lo Russo e la sovrintendente Dashwood dovranno cercare la soluzione sfruttando indizi e intuito.
Il giallo procede veloce con continui colpi di scena che conducono il lettore allo scioglimento finale. Il protagonista Aurelio è affiancato dai comprimari Spartaco e Nina che ne condividono il lavoro e che si spartiscono equamente le indagini. E anche la fidanzata di Aurelio, Maria, offre il suo piccolo ma fondamentale contributo.
Il linguaggio è semplice e colloquiale, in una mimesi del parlato quotidiano, impreciso e spontaneo, che lo rende attuale e familiare.
Le riflessioni del commissario ci accompagnano lungo tutto il libro e ci rendono partecipi del suo percorso emotivo e umano. Mentre l’abitudine di accendere il sigaro dalla parte sbagliata dà una pennellata di ironia al personaggio. Pur amando il buon mangiare e il buon bere non ama occuparsi dei fornelli: “I preparativi dei piatti lo annoiavano, e la sua pigrizia – che gli era valsa un’ennesima emarginazione, quella sportiva – gli faceva scegliere, quelle rare volte che gli toccava cucinare, sempre le stesse ricette di base, con poche varianti.”
Temi come la giustizia, l’imparzialità nel giudizio, la corruzione emergono dal testo e inducono il lettore a riflettere sui mali della nostra società.
Tra le pagine spunta l’eterna Venezia patinata da copertina, vittima designata di secolari cliché. Con le sue calli che non sono vicoli, la sua unica piazza in mezzo a tanti campi, i suoi croassan per colazione, le sue chiese, i suoi campanili e i suoi palazzi di ogni stile, la tipica fondamenta che costeggia ogni suo canale, gli orientalismi che sopravvivono qua e là filtrati attraverso il gotico veneziano, l’aqua granda del 2019 con i suoi inesorabili 187 cm…
Una città dove gli abitanti non riescono più neppure ad “andar par ‘e sconte” senza ritrovarvi quei turisti che ormai ne hanno occupato tutti i gangli vitali. Venezia è una città difficile da vivere e da raccontare sia per chi vi è nato, sia per chi vi transita per un giorno o per un anno non importa.
Ognuno la interpreta a modo suo, beandosi della bellezza che si respira in ogni angolo o intristendosi per la decadenza che ne intride ogni angolo. Venezia è uno stato d’animo, indescrivibile come ogni emozione. Il suo destino è invece quello di trasformarsi in un palcoscenico dove i Veneziani sono delle comparse, a volte persino scomode…
A cura di Cristina Bruno
Patrizio Nissirio
Patrizio Nissirio, giornalista e scrittore, dottore di ricerca in Studi americani, è il responsabile di ANSAmed, il servizio dell’ANSA sul Mediterraneo. È autore di Dettagli americani. Il paese dietro la bandiera (2002) e di Ouzo amaro – La tragedia greca dalle Olimpiadi al gol di Samaras (2012). Nel 2016 ha pubblicato il suo primo romanzo, Una ballata del Mar Egeo seguito, nel 2017, dalla guida letteraria alla capitale greca Atene, cannella e cemento armato. Nel 2020 è uscito il suo secondo romanzo, Silenzio. Nello stesso anno ha vinto il Premio Caravella al Festival dei Giornalisti del Mediterraneo.
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