Enigmi in camicia Nera




Enigmi in camicia Nera

Tredici racconti

Recensione di Sabrina De Bastiani

A cura di 

Daniele Cambiaso e Angelo Marenzana 


Autore:  AAVV

Editore: Solfanelli

La Torre dei Venti edizione

Anno edizione: 2021

Pagine: 272 p., Brossura

 

 

 

 

 

 

Sinossi. Il dopoguerra ha visto le pagine della saggistica a farla da padrona per sviscerare e raccontare la storia del regime e gli effetti nefasti della guerra. Solo alcuni grandi nomi della letteratura italiana (Fenoglio, Pratolini, Vittorini, Cassola…) hanno offerto una sponda al campo della narrativa per essere elemento di comunicazione. Come se la quotidianità di quel tempo e ferite mai del tutto rimarginate cercassero rifugio in una sorta di oblio razionale. In questi ultimi decenni ha trovato però un suo spazio meglio definito una compatta schiera di scrittori che hanno cercato di ricostruire atmosfere ed eventi storici collegati al periodo in questione trasformandolo in una sorta di palcoscenico su cui far muovere trame e personaggi di pura invenzione. Merito dei cosiddetti giallisti, capaci di spulciare il crimine negli anni del ventennio quando gli italiani vivevano la vita quotidiana in piena sicurezza. Libro e moschettone fascista perfetto. Si diceva ai tempi del Duce. Però l’importante era che il libro in questione non rientrasse nel genere giallo. E se, vagheggiando in un mondo fantastico, qualche morto ammazzato era proprio indispensabile per dare un’emozione diversa al lettore, il colpevole dell’omicidio doveva essere rigorosamente straniero. Tutto questo in nome di regole e proibizioni ferree volute dal regime: nessun italiano si poteva macchiare di un crimine. Un volo con la fantasia era ammesso, ma non al punto da far supporre esistenza di una realtà dove l’illegalità potesse avere il sopravvento. Gli italiani erano brava gente e il regime di Mussolini, grazie anche alla sua opera educativa, era capace di mantenere ordine e disciplina. Anche a costo di consumare qualche manganello sulla schiena dei più duri di comprendonio. Quindi meglio un po’ di retorica scritta in bella prosa, e diffusa a piene mani, con suggestive storie d’amore e avventure, dove far primeggiare eteree fanciulle pronte a cadere tra le braccia di un uomo forte, coraggioso e onesto. Ma nonostante queste premesse, occorre dire che è datata proprio nel ventennio la nascita del termine giallo grazie alla ormai nota collana dei romanzi editi da Mondadori. Nel 1931, su precisa disposizione del governo fascista, tutti gli editori vennero obbligati a pubblicare almeno il 15% di opere a firma di italiani, e qualche autore di casa nostra incomincia a fare capolino con case editrici come Sonzogno, Nerbini, Minerva scrivendo di enigmi dalle ambientazioni fragili, intrecci macchinosi, veleni e pugnali, il tutto in atmosfere che nulla avevano da condividere con la realtà quotidiana. La collana di mondatori sarà destinata poi a soccombere alle accuse di diseducatività scagliate dal potere fascista e verrà sospesa nel 1941 con la pubblicazione del numero 266 (che, per ironia della sorte, portava proprio una firma italiana, quella di Ezio D’Errico, con il romanzo la casa inabitabile). gli enigmi in camicia nera raccolti nell’antologia altro non sono che lo specchio di una narrativa con profonde radici tutte italiane anche se per troppo tempo misconosciute e considerata di serie B rispetto alla cosiddetta letteratura alta. Rappresentano una voglia di raccontare e di mantenere viva la memoria di un’epoca e dei suoi fattori umani, di crescere e storicizzarsi partendo da brandelli veritieri di storia del ventennio dove indagini, atmosfere, misteri e trame nulla hanno di irreale, tanto da fare di questa compagine letteraria i più autentici discepoli di maestri del calibro di Augusto de Angelis, Alessandro Varaldo, Carlo Emilio Gadda.

 

Recensione

Una casa a corte, semplificando secoli di teoria e pratica edilizia, è una struttura che prevede lo sviluppo degli ambienti a circondare un nucleo centrale.

Proviamo ad immaginare, ad esempio, una serie di finestre tutte rivolte ad un medesimo patio.

Immaginiamo, poi, che questo patio ideale  sia la fotografia di un dato arco temporale, parliamo del Ventennio,  e i tredici racconti che compongono questo gioiello di antologia le finestre che guardano, inquadrano, mettono a fuoco questo momento storico, attraverso gli occhi, gli sguardi peculiari, la sensibilità di ciascuno degli autori che li firma.

Ecco, così facendo otterremmo due cose:  la possibilità di guardare agli eventi da angolature differenti e plurali e, qualora fossero anche scritti bene, la gioia di leggere una grande e preziosa raccolta.

Ora, io ho immaginato e poi letto, e non vi sono dubbi che, in ‘Enigmi in camicia nera’, questi due obiettivi siano stati  raggiuntial cento per cento.

Nel mondo ci sono state, in egual numero, pestilenze e guerre; e tuttavia pestilenze e guerre colgono gli uomini sempre impreparati,

scriveva  Albert Camus ne “La peste”, parole purtroppo quanto mai attuali  e sempre vere.

Eventi di portata così capitale e massiccia, colgono sprovvisti, nel loro mentre. Soverchiano ed inficiano ogni possibilità di analisi e reale comprensione, nell’immediato.

Importante, dunque, approcciarsi a queste pagine che incarnano la Storia, con la curiosità, anche investigativa, ce lo suggerisce già il titolo,  di chi si appresta a sviscerare una sorta di cold case, per capirne le implicazioni e carpirne le atmosfere, con la certezza dell’eccellenza delle guide  già al solo scorrere l’elenco degli autori, che i valenti e sensibili curatori Daniele Cambiaso ed Angelo Marenzana, presenti anch’essi  con due loro racconti,  hanno chiamato a dare voce.

E di enigmi da cui essere intrigati e appassionati ce ne sono moltissimi, così come personaggi nuovi da conoscere, o nomi noti da ritrovare, tra cui un certo  Marni, nel racconto di Giulio Leoni, un Boccadoro per Armando d’Amaro.

Ma questo è il particolare di ogni racconto, che non va anticipato; mentre è sull’universale ciò che mi posso permettere di esprimere.

E c’è talmente tanto universo, qui.

Così tanto, che la miglior sinossi per questa antologia credo possa esprimersi nel suo dare ragione al secondo principio della dinamica di Newton, laddove se vi è accelerazione, e la sequenza dei racconti, nessuno con il freno a mano tirato, la garantisce, in corrispondenza si avrà necessariamente una forza, quella che è  nucleo, potente, di ciascuno dei tredici scritti, diretta sempre verso il centro della sua traiettoria.

Al cuore, senza retorica, con mente lucida e aguzza.

Sono proiettili, sono trincee, questa volta scavate dentro noi stessi, i cardini che ciascun autore ha cesellato nelle pagine e che ci porteremo dentro in un a lungo che ha la dimensione e la qualità del sempre

 

Si moriva in trincea e si muore anche adesso, vent’anni dopo, con tutto quello che abbiamo dovuto incassare”

Il suono di una gelida primavera,

Angelo Marenzana

 

Nell’intravvedere una scelta, laddove non ve ne sia una tra due, magari inventandone una terza, scavandola, scavandosi dentro

 

“(…) La svolta era lì, palpabile. Salvezza, guadagni, menzogne, disonore da una parte. Verità, giustizia, probabilmente morte, dall’altra. Con onore.”

Sangue sulla porta del cielo,

Daniele Cambiaso

 

Nel rendersi conto, a fine lettura, che ci sono trincee che è possibile percorrere alzandosi in piedi, senza dimenticare.

 

Ascolta, figlio mio, ascolta le mie parole. Viviamo in storie che sono la nostra memoria. Finchè sarò nella tua vivrò.

L’incontro,

Flavio Villani


Anzi, proprio perché non si dimentica.

Perché questo rimane.

E rimangono queste pagine.

 

 

I Racconti


Il reduce di Fiorella Borin

L’incontro di Flavio Villani

Veglia d’armi di Giulio Leoni

Il bosco mannaro di Enrico Luceri

Il suono di una gelida primavera di Angelo Marenzana

L’ora del riscatto di Leonardo Gori

Boccadoro e Il trio Lescano di Armando d’Amaro

Sangue sulla porta del cielo di Daniele Cambiaso

L’uomo con la valigia (Asmara-Massaia, solo andata)

di Giorgio Ballario

Nella città perduta di Rino Casazza

Ti ricordi Rachele? di Emanuele Delmiglio

La versione del re di Lapo Sagramoso

La canonica di Laura Segnalati

 

 

 

AA VV


Giorgio Ballario (Torino, 1964) è giornalista del quotidiano La Stampa. È autore di racconti pubblicati in varie antologie e di dieci romanzi noir, tra i quali cinque della serie “Morosini indaga”, ambientati nelle colonie italiane in Africa negli anni Trenta tutti pubblicati da Edizioni del Capricorno. Insieme ad altri scrittori nel 2014 ha fondato Torinoir, associazione di giallisti, che nel 2018 e 2019 ha organizzato a Bardonecchia il festival “Montagne in noir”.

Fiorella Borin, veneziana, laureata in psicologia, ha pubblicato più di trecento racconti e alcuni romanzi ambientati nel XVI secolo. In ricordo di suo padre, reduce di Russia, ha scritto I giorni dello sgomento (Edizioni della Sera), I ragazzi del ciliegio 1918-1945 (Solfanelli) e La ragazza del capitano (Delos Digital). Di recente ha pubblicato tre gialli scritti a quattro mani con Rino Casazza.

Daniele Cambiaso, nato a Lavagna (GE) il 14 giugno 1969, insegnante, è autore di racconti e romanzi, scritti anche a quattro mani. Ricordiamo, in particolare, i romanzi Ombre sul Rex (Fratelli Frilli Editori, 2008) e Off Limits (21 Editore, 2015); L’ombra del destino (Rusconi, 2010) scritto con Ettore Maggi; Nora, una donna (Edizioni Eclissi, 2017) e il romanzo per ragazzi Lara e il diario nascosto (Fratelli Frilli Editori, 2018) scritti con Rino Casazza; A distanza ravvicinata (Fratelli Frilli Editori, 2020) scritto con Sabrina De Bastiani.

Rino Casazza è nato a Sarzana, in provincia di La Spezia, nel 1958. Attualmente risiede a Bergamo e lavora al Teatro alla Scala di Milano. Ha pubblicato una cinquantina di racconti e tredici romanzi che svariano in tutti i filoni della narrativa di genere, tra cui diversi apocrifi che vedono rivivere come protagonisti, in coppia, alcuni dei grandi detective della letteratura poliziesca, usciti in edicola da giugno 2020 nella collana «I gialli di Crimen». Il più recente è Sherlock Holmes, misteri italiani”, del gennaio 2021.

Armando d’Amaro, nato a Genova nel 1956, vive a Calice Ligure. Dopo studi classici e laurea in giurisprudenza ha praticato attività forense e accademica, abbandonate per la scrittura noir. Per Fratelli Frilli Editori ha pubblicato Delitto ai Parchi, La Controbanda (anche in Italia Noir per Repubblica-l’Espresso), La farfalla dalle ali rosse, Liberaci dal male (col criminologo Lagazzi), Il testamento della Signora Gaetani, La mesata, Nero Dominante, Boccadoro e il cappotto rosso, Il maresciallo Corradi e l’evaso, Boccadoro e la calda estate e curato numerose antologie. Racconti sono usciti per altri tipi e su giornali; il suo monologo Atlassib è rappresentato con successo a teatro.

Emanuele Delmiglio, editore e giornalista veronese. Ha pubblicato tre raccolte di racconti (Ultima uscita, 2002 e Vie traverse, 2008 – Inchiostro Il Riccio Editore e Itinerari alternativi, 2018 – Solfanelli), due romanzi (L’alba di Arcadia, 2014 – Solfanelli e La tintura rossa – Ink Edizioni), una raccolta di limerick illustrati (59 limericchi – 2017 Delmiglio) e un Manualetto di scrittura creativa per giovani narratori (2019 Delmiglio); molte altre narrazioni fanno parte di varie antologie.

Leonardo Gori vive a Firenze. È autore del ciclo dei romanzi di Bruno Arcieri: prima capitano dei Carabinieri nell’Italia degli anni Trenta, poi ufficiale dei Servizi segreti nella seconda guerra mondiale e infine inquieto senior citizen negli anni Sessanta del Novecento. Il primo romanzo della serie, in corso di edizione in questa collana, è Nero di maggio, ambientato a Firenze nel 1938, cui sono seguiti, tra gli altri, Il passaggio, L’angelo del fango (Premio Scerbanenco 2005), Musica nera, Il ritorno del colonnello Arcieri e La nave dei vinti. Gori è anche autore di fortunati thriller storici e co-autore di importanti saggi sul fumetto e forme espressive correlate (illustrazione, cinema, disegno animato).

Giulio Leoni è nato a Roma. È uno degli scrittori italiani del mistero più conosciuti all’estero, grazie anche alla fortunata serie di romanzi dedi cati alle avventure investigative di Dante Alighieri che, a partire da I delitti della Medusa, con cui nel 2000 ha vinto il Premio Tedeschi, è stata tradotta in tutti i maggiori paesi del mondo. Romanzo cui hanno fatto seguito I delitti del mosaico, e altre avventure congetturali del grande poeta, oltre a numerosi altri racconti collocati in altre epoche, tra cui La porta di Atlantide e La donna sulla Luna. Attualmente è nelle librerie il suo giallo storico E trentuno con la morte, ambientato durante l’impresa dannunziana a Fiume.

Enrico Luceri (Roma, 1960) è un autore di gialli. Fra i suoi romanzi: Linea retta (Mondadori), Il vizio del diavolo (Oltre edizioni), Le notti della luna rossa (Mondadori), Lo sguardo dell’abisso (DrawUp), L’ora più buia della notte (Mondadori), Dietro questo sipario (Damster), Le colpe dei figli (Mondadori), Buio come una cantina chiusa (Mondadori), Le strade di sera (Hobby&Work) e Il mio volto è uno specchio (Mondadori). Fra i suoi romanzi in collaborazione: Il prossimo novilunio (con Antonio Tentori, Oltre edizioni), Chi ha spento la luce (con Sabina Marchesi, Bertoni), La donna di cenere (con Marzia Musneci, Damster), La voce del buio (con Antonio Tentori, Mondoscrittura), Solo dopo il crepuscolo (con Sabina Marchesi, Damster).Ha creato con Giulio Leoni e Massimo Pietroselli la serie Gli archivi segreti della sezione M, pubblicata da TEA.

Angelo Marenzana (alessandrino classe 1954) ha pubblicato racconti su riviste, antologie e su Il Giallo Mondadori e Urania. Tra i romanzi, L’uomo dei temporali (Rizzoli, 2013), Alle spalle del cielo (Baldini e Castoldi, 2017) e L’ultima storia da raccontare (Watson Edizioni 2018 scritto a quattro mani con Danilo Arona). Nel 2019 ha pubblicato Il delitto del fascista Nuvola Nera e nel 2020 Omicidio al civico 7, entrambi per Fanucci Editore. Recente è la pubblicazione del romanzo Hotel de Colombia con Solfanelli Editore.

Lapo Sagramoso, art director e copywriter nella sua vita precedente, in quella attuale scrive e dipinge. Ha una predilezione per il romanzo storico: per Marsilio ha pubblicato Il quindicesimo procuratore, per Piemme La lunga notte dell’imperatore, per Tallone Viaggio nel Thamisat, per La Torre dei Venti Seingalt. Insieme a Carlotto Casana ha pubblicato per Mursia Il castello è servito, una ricerca sulla cucina delle grandi case storiche italiane. Vive e lavora vicino a Verona.

Laura Segnalati, nata a Soragna (PR), vive e lavora a Milano. Ha esordito con il giallo A tempo scaduto (Tabula fati, Chieti, 2016) e, nel 2020, la stessa casa editrice ha pubblicato Le zampe del centauro, romanzo di fantascienza che si articola sulle trame di un complotto. Il problema del male, del come e del perché il male avviene, la interroga e la costringe a ripensarne forme e motivazioni. Del resto il suo mito fondatore è stata la tragedia greca. Da quando si è aggiunta agli studi del passato la traduzione della Bibbia dal testo ebraico, le domande si sono moltiplicate e approfondite.

Flavio Villani, milanese di nascita, neurologo di professione, si divide tra Genova e Milano. Come narratore ha esordito con il romanzo L’ordine di Babele (Laurana Editore 2013), una “spy story” con risvolti “esistenziali”.Il suo secondo romanzo, Il nome del padre (Neri Pozza 2017, BEAT 2018), ha inaugurato le indagini del commissario Rocco Cavallo. Nel peggiore dei modi (Neri Pozza 2018, BEAT 2020) è la seconda indagine con protagonista il commissario Cavallo. Il suo nuovo romanzo, edito da Neri Pozza, sarà nelle librerie nella primavera 2021.

 

 

Acquista su Amazon.it: