A cura di Sara Magnoli
Titolo: Cacciatori di bufale
Autore: Fulvia Degl’Innocenti, Chiara Segré
Pagine: 128
Editore: Sonda, 2017
Costo: 14 euro
Titolo: Fake news
Autore: Gérald Bronner (testi), Jean-Paul Krassinsky (disegni e colori)
Traduttore: Daniela Di Lisio
Pagine: 80
Editore: Sonda, 2019
Collana: Pensare a Fumetti
Costo: 12,50 euro
Sono due i libri protagonisti di questo nuovo appuntamento con la rubrica Giovani detective leggono. Due testi che in maniera ritmata, diretta, in qualche modo anche ludica presentano un tema di grande attualità, entrambi editi da Sonda e che affrontano le cosiddette “fake news”. Le bufale, come si definiscono in “slang”, le notizie infondate, le leggende metropolitane, finanche le teorie del complotto che popolano realtà e web. E che in un’epoca in cui social e uso di internet sono una base forte della comunicazione e dell’informazione si propagano ancora più velocemente, arrivando spesso a essere ritenute vere.
Due libri che trattano dunque lo stesso argomento, ponendosi a un pubblico di ragazzi, ma con modi diversi: il primo è un testo realizzato come una vera e propria indagine alla Sherlock Holmes, con tanto di tecniche dettagliate su come riconoscere e smascherare le bufale, il secondo è presentato sotto forma di fumetto e affronta il tema attraverso una giornata di dialogo e confronto fra due amici.
Autrici del primo, “Cacciatori di bufale”, sono la giornalista di Famiglia Cristiana Fulvia Degl’Innocenti, autrice di molti romanzi e albi illustrati, alcuni dei quali tradotti anche all’estero, e Chiara Segré, biologa che da anni si occupa di divulgazione scientifica, anche lei con all’attivo romanzi, saggi e albi che hanno ricevuto premi e riconoscimenti. La loro è una vera e propria guida per smascherare le fake news, suddivisa in due parti: nella prima vengono analizzate le false notizie più note e curiose, spiegandone la nascita, la diffusione, in un viaggio nel tempo. Dalla costruzione delle piramidi alle catene di sant’Antonio, dai fantasmi alle foto false, con dimostrazioni che si basano sui documenti storici per far comprendere dove sta la verità. Nella seconda parte è il lettore a essere invitato a “scendere in campo” come un vero e proprio investigatore e cacciatore di fake news: qui vengono forniti gli strumenti per riconoscerle, con tanto di esprimenti per ricrearle. Con una particolare attenzione a quanto gira in rete e con indicazioni di siti che hanno smascherato varie bufale.
Il secondo testo, “Fake news”, è, come accennato, un fumetto nella sua parte portante, ma è introdotto e seguito da contributi scritti del giornalista informatico Paolo Attivissimo, del segretario nazionale del Cicap (Comitato italiano per il controllo delle affermazioni sulle pseudoscienze) Massimo Polidoro (il Cicap è ringraziato anche dalle autrici di “Cacciatori di bufale” per i suggerimenti confluiti nel loro lavoro), e di Davide Vandermeulen, che è ideatore e direttore della collana in cui si inserisce il libro. Per quanto riguarda gli autori, Gérald Bronner è professore di sociologia all’università Paris Diderot, studioso di diverse forme di complottiamo e autore di molte pubblicazioni, mentre Jean-Paul Krassinski è disegnatore e sceneggiatore.
Il libro vuole proprio mettere in guardia il lettore dalla propria pigrizia mentale che allontana spesso dal ragionamento, invitando a utilizzare anche il web con correttezza. Proprio il web e la moltiplicazione delle informazioni disponibili hanno amplificato una serie di false credenze: gli autori ci spiegano come smontare i meccanismi della manipolazione e non lasciarci ingannare dalle scorrette interpretazioni della realtà.
A SCUOLA
Il tema delle fake news è estremamente attuale: ci sono corsi di formazione anche per docenti (e non solo per giornalisti e “addetti ai lavori” sul versante dell’informazione) che vogliono proprio mettere in guardia dal proliferare delle bufale e delle manipolazioni di alcune notizie per gli scopi più disparati e non solo per superficialità.
Avere a disposizione testi studiati e nati per appassionare alla loro lettura il pubblico dei ragazzi è un passo molto importante per una corretta spiegazione di questo fenomeno. Il libro “Cacciatori di bufale” dà anche una serie di informazioni su come cercare in maniera corretta sui motori di ricerca, come riconoscere le notizie, come non cadere in inganno; “Fake news” si approccia con il linguaggio del fumetto, molto amato dai giovani lettori. Il linguaggio giovane, veloce, molto curato, attento e corretto, la struttura anche grafica delle pubblicazioni invitano alla lettura e coinvolgono e offrono anche ai docenti un valido supporto per affrontare diversi temi: il riconoscimento delle notizie infondate, sicuramente, nel web ma anche nella realtà, ma anche come approcciarsi ai mezzi di informazione, come effettuare ricerche. E invitano a una lettura di fatti del presente e del passato in maniera intrigante. Come se il lettore fosse, appunto, un detective.
DUE PAROLE CON L’ESPERTO
Giornalista e autrice, direttrice della collana di narrativa Parco delle storie per Edizioni Paoline, Presidente dell’Associazione italiana scrittori per ragazzi (Icwa), è Fulvia Degl’Innocenti l’esperta che parla del tema fake news. Partendo proprio dal libro “Cacciatori di bufale” che ha scritto per Sonda con Chiara Segré.
Fulvia Degl’Innocenti, da dove è nata l’idea di un libro per ragazzi sulle fake news?
Per oltre vent’anni ho lavorato in un giornale per ragazzi, Il Giornalino, e sono molto sensibile al tema della consapevolezza dei ragazzi, che sono i miei interlocutori privilegiati. Fondamentale, quando sono ancora ragazzi e iniziano a informarsi, è creare in loro una coscienza critica. E nel momento in cui si cresce anche con strumenti come il web, bisogna affrontare anche questo aspetto, far capire che non bisogna credere a tutto, che occorre farsi domande. E acquisire gli strumenti per decifrare le notizie.
In “Cacciatori di bufale” fate un excursus nel tempo e nello spazio, tornate anche alle “bufale” del passato. Come ha affrontato il lavoro per questo libro?
Abbiamo lavorato a quattro mani, alternandoci il lavoro. La volontà era di dare un’idea non solo sul presente, ma anche far capire cos’è una bufala, e che esiste qualcuno che crea ad arte una notizia non vera per diversi motivi. E che tutto questo risale anche alla notte dei tempi. La struttura del libro è per far vedere che ci sono notizie artefatte in ogni ambito, storico, artistico, linguistico, mediatico, geografico, scientifico… fino alle leggende metropolitane che prima si diffondevano passando di bocca in bocca, ora sono amplificate. E anche fino alle teorie del complotto, vedi chi per esempio sostiene che non siamo mai andati sulla Luna… E anche mostrare come la costruzione di una contronotizia sia una cosa molto complicata. Nella seconda parte del libro arriviamo a insegnare il metodo scientifico ai ragazzi: a osservare, a raccogliere dati, formulare ipotesi e verificare. Ricordandoci il rasoio di Occam: sfrondare ciò che è ridondante, perché la verità è spesso la cosa più semplice.
C’è anche un bell’invito che viene fatto alla fine del libro, rivolto proprio ai ragazzi e che li porta a mettere in pratica quello che hanno letto e imparato…
Sì: se si sono imbattuti in una notizia falsa e l’hanno verificata, l’invito è a segnalare le loro scoperte scrivendoci a [email protected].
Sara Magnoli