Fino al quarto piano




Recensione di Valentina Cavo


Autore: Nicola Ronchi

Editore: Bertoni editore

Collana: Ira

Genere: Giallo

Pagine: 200

Anno di pubblicazione: 2020

 

 

 

 

 

Sinossi. Sono le otto del mattino e Tiziana come ogni giorno, si prepara ad accompagnare il figlio a scuola. Escono di casa, scendono al piano terra. Tiziana scambia due parole col portiere, mentre Filippo gioca con l’ascensore. Gli adulti parlano, il bambino si annoia. Poi qualcuno chiama l’ascensore. Filippo è dentro, vede le porte richiudersi e non può fare niente. Filippo adesso è sparito.

 

Recensione

Fino al quarto piano parte da un’idea molto semplice ma di sicuro effetto, come può essere la scomparsa di un bambino di dieci anni all’interno di un palazzo, senza lasciare traccia e senza che si capisca dove possa essere finito.

L’aspetto intrigante, vera leva in grado di dare una veste assai paerticolare all’intera trama, è tutto ciò che si viene a scoprire sui vari condomini e sulla loro vita privata.

I protagonisti sono Tiziana – una donna che si sente continuamente perseguitata, che arriva a credere di essere addirittura odiata da tutti, forse per invidia o chissà cos’altro, e che sta attraversando forse il momento più difficile della sua vita con la separazione e vedere infrangersi i sogni di una vita felice e stabile – e suo figlio Filippo un ragazzino come tanti.

Filippo è un bambino vivace, al quale piace giocare ai videogiochi e vivere la vita come la stragrande maggioranza dei suoi coetanei. Tuttavia, questo romanzo è anche una storia corale, in quanto ogni persona descritta viene analizzata sia psicologicamente sia fisicamente in modo attento e dettagliato e troviamo davvero i personaggi più disparati, di cui impariamo a seguire levicende: c’è il classico portiere ficcanaso, la coppia che non riesce ad avere figli e vive in modo triste il matrimonio ed anche il vedovo che usa la casa di quel palazzo solo poche settimane all’anno perché si è trasferito in Spagna.

Tutti, come nella realtà del mondo in cui viviamo, hanno le proprie caratteristiche, con gli aspetti più in luce e quelli in ombra, cosa che li rende ai nostri occhi credibili e umani.

Il lettore viene quindi catapultato nella mente di ogni persona e ne viene a scoprire sogni, desideri,ambizioni e rimpianti portando la narrazione densa di cose da assimilare, senza mai portarla alla banalità o ad inutili dispersioni, grazie ad una scrittura intelligente, puntuale, pungente e talemte vivida che, a volte, provoca quasi un senso di repulsione nei confronti di ciò che la mente umana può nascondere dentro ogni essere umano.

Nel complesso, quindi, l’opera di Nicola Ronchi non delude le aspettative e trascina il lettore attraverso una ricca gamma di stati d’animo, portando la tensione a salire man mano che si va avanti con la lettura.

Grazie alla sua penna, l’autore ci regala un piccolo mondo assolutamente credibile e verosimile con una semplice operazione: trasforma un clichè che tutti consideremmo scontato nella miccia che innesca un’escalation di tensione, un climax di ansia a cui è difficile restare indifferenti.

 

 

 

Nicola Ronchi 


Nicola Ronchi è nato a Firenze il 4 agosto del ’71. Appassionato di musica (quella acustica), cinema thriller e horror (tutto, soprattutto i b-movie degli anni ’70 e ’80), calcio (una sola squadra: la Fiorentina), all’età di sedici anni, complice la sua inseparabile chitarra, ha iniziato a comporre canzoni e a riproporle agli amici durante il periodo estivo, in spiaggia. Qualche anno dopo ha formato una cover band di Simon and Garfunkel insieme a un amico, esibendosi in vari locali di Firenze. Ancora oggi continua a suonare in due gruppi distinti: i Palché Band (rock/blues) e gli S.O.S. Bluegrass (country/rock). La passione per la scrittura, quella vera, avviene nel 2014 con C’ERA UNA VOLTA… LA STRAFAMIGLIA (Pagnini Editore), divenuto un vero e proprio cult fra i ragazzi delle scuole elementari di Firenze grazie al passaparola. La passione per il thriller però non diminuisce e nel triennio 2014-2016 pubblica quattro romanzi con Porto Seguro Editore: L’AMICA, IL SEGRETO DI ELENA, IL GIURAMENTO DI IPPOCRATE e LA STRADA DELLA FOLLIA. Nel 2017 apre una parentesi e cambia genere: non un thriller, non un vero romanzo ma un flusso di pensieri. Esce dunque per Edizioni Il Foglio la spassosa parodia del GIOVANE HOLDEN di Salinger: IL GIOVANE DOLMEN. Nel gennaio 2018 torna al thriller, per la collana Giallo e Nero di Mauro Pagliai Editore: IL TERAPEUTA, e l’anno successivo pubblica DISEGNI per Emersioni, casa editrice del prestigioso gruppo LIT. Molti suoi racconti compaiono in varie antologie, in alcune delle quali ne è anche il curatore. Ha fatto parte della giuria in premi letterari come LA CITTÀ DI MUREX (2016, 2017) e IN PUNTA D’INCHIOSTRO (2017, 2019). È inoltre uno dei soci storici del GRUPPO SCRITTORI FIRENZE, associazione culturale che si impegna a promuovere la scrittura in ogni sua forma per tutto il territorio.

 

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