Firenze. Storie di delitti e bordelli
Recensione di Valentina Cavo
A cura di Nicola Ronchi
Autore: AA.VV.
Editore: Associazione culturale Il Foglio
Genere: Racconti
Pagine: 170
Anno di pubblicazione: 2018
Sinossi. “Il mestiere più antico del mondo”. Lo chiamano così. Una definizione tanto vera quanto triste e, al tempo stesso, intrigante. Firenze, come ogni città, ha vissuto la prostituzione e lo ha fatto a modo suo. Non è un caso, forse, che il termine “casino” sia nato proprio qui, dall’uso dei nobili di condurre le prostitute nei loro “casini di caccia”, lontano dagli occhi delle famiglie. E ancora alcune vie del centro – Vie delle Belle Donne, per esempio – conservano nel nome il ricordo del quartiere, a ridosso del Mercato Vecchio, destinato ai postriboli. Un mondo fatto anche di misteri e delitti, nel quale dieci autrici e autori fiorentini si sono addentrati con altrettanti racconti a cavallo fra storia e fantasia, non disdegnando un pizzico di quella sana ironia che fa parte dello spirito della città.
Recensione
Protagonista indiscussa di questa serie di racconti è la bella Firenze, una città senza tempo e sempre viva, vista attraverso gli occhi di dieci scrittori, ognuno dei quali riesce a metterne in risalto un aspetto diverso, seppure con tratti in comune. La città è perlopiù descritta nel periodo medioevale e primo rinascimentale: compaiono alcuni tra i personaggi storici più famosi dell’epoca (ad esempio, Dante con la sua Beatrice, che sono presenti nel racconto Ni’ principio di’ milletrecento di Nicola Ronchi).
Vengono pure raccontate le dinamiche con cui operava l’Ufficio dell’Onestà, che imponeva alcune leggi da seguire, ad esempio si incoraggiava la prostituzione femminile e si cercava di inibire i rapporti omosessuali perché si doveva ripopolare la città dopo la peste (come accade in Sodomiti di Andrea Gamannossi), ma anche l’ipocrisia della Chiesa, alla quale si rivolgono le prostitute: loro vanno a confessarsi dal prete e lui poi la notte le va a trovare (come in L’agguato di Riccardo Solli).
Le donne sono un altro punto focale delle storie raccontate. Ci sono diversi spaccati di una dura vita quotidiana, alla quale le donne erano fin troppo spesso costrette a vivere. In queste pagine troviamo le femmine diventate merce di scambio per favori tra famiglie, essere prese fin da piccole (come nel racconto Ezilana di Anna Crisci) per soddisfare laidi uomini di passaggio, essere semplicemente delle “cose” da usare a piacere o finché serve, ma le troviamo anche trionfare: tramite una grande forza d’animo (e disperazione) riescono (almeno in alcuni casi) a prendere in mano la loro vita e cercare di cambiarla, fino anche ad arrivare a dar la morte o generare una vita.
C’è inoltre una differenza sostanziale tra la figura della moglie e quella della meretrice ad esempio nel racconto La Romana di Fabrizio de Sanctis viene detto:
“In poche parole, la moglie era madre, nient’altro. Con lei si andava a messa, ci si mostrava nelle ricorrenze, ai banchetti, alle feste e si assicurava progenie alla famiglia. Per gli altri svaghi – a parte i giovinetti che l’Ufficio dell’Onestà avrebbe dovuto tutelare – c’erano le puttane.”
Sono 170 pagine scorrevoli, in cui i racconti si alternano con un ritmo altalenante che ci fa godere di più le vicende narrate, cosa che rende la lettura a tratti avvincente, a tratti interessante o addirittura sconvolgente. L’alternanza di stili e di tematiche con cui sono state inserite queste storie è ben studiata e fa in modo che si generi nel lettore la piacevole voglia di proseguire con costanza; sebbene le raccolte spesso si rivelino dispersive, questa non lo è affatto, anzi ci si cala nella città, nei suoi abitanti e nelle loro vicende con grande appagamento.
Inoltre, il testo è arricchito di tanto in tanto da alcuni spunti storici che stimolano ad approfondire l’argomento e scoprire fatti che magari non si conoscevano o che si conoscevano solo in modo superficiale: ciò conferisce alla lettura anche una connotazione didascalica, e lascia un sapore di saggio storico che promette di arricchire la cultura del lettore.
AA.VV.