Fore morra




Recensione di Leonardo Di Lascia

Autore: Diego Di Dio

Editore: Timecrime

Pagine: 315

Genere: Thriller

Anno pubblicazione: 2017

 
 
 
 

 

 

L’esistenza delle persone è segnata dagli eventi, così come il loro carattere, che viene forgiato dal modo in cui si decide di affrontare la vita. L’uomo per sua natura è un animale sociale, e se questo viene meno, non resta che crearsi una vita alternativa e frequentare persone, che pur facendo parte di un mondo diverso dal nostro, alla fine ci risucchiano e ci trasportano in una realtà diversa da quella che ci saremmo prospettati.Questo preambolo serve a descrivere Alisa, la protagonista di “Fore Morra”, lavoro del giovane scrittore Diego Di Dio.
Alisa ha avuto un’infanzia molto difficile tra povertà, sfruttamenti e violenze. Viveva insieme al padre, che la sfruttava per i suoi affari.Per colpa di tali vicissitudini è diventata un sicario, insieme a Buba. I due sono dei professionisti, molto conosciuti nell’ambiente della malavita, e vengono facilmente reclutati dai boss di turno per i regolamenti di conti.
Tra i vari lavori che son stati loro commissionati, c’è anche l’omicidio di un piccolo camorrista, incarico che però si rivelerà essere una trappola, organizzata da un “boss” misterioso che vuole catturare Alisa viva.Le vicende del libro son ambientate tra Napoli e l’hinterland casertano, rappresentato da Castel Volturno e Mondragone, e, senza cadere nei clichè e nei luoghi comuni, l’autore cerca di mettere in rilievo il buono di questi luoghi, ponendo l’accento sulla bellezza del mare.La cosa che colpisce di “Fore Morra” son i personaggi: raramente nei libri di malavita, i protagonisti e gli antagonisti vengono descritti con così tanta passione e realismo.
Di Alisa si capiscono la sofferenza, la tristezza, la voglia di rinascere, la cattiveria e l’amore… e quando uno scrittore riesce a dare vita a personaggi forti, come ha fatto Diego Di Dio, vuol dire che la penna ha qualcosa da dire, e il lettore non può far altro che rimanere incollato alle pagine e innamorarsi dei personaggi.
Una cosa che mi ha incuriosito molto, è il fatto che un autore di sesso maschile abbia deciso di avere un punto di vista femminile. In un libro che tratta questi temi è una scelta molto originale e anche rischiosa, perché si poteva scadere nel banale, invece devo dire che è stata una scelta azzeccata, ci si trova di fronte a un’eroina credibile.
Sono giunto al finale col sorriso sulle labbra intravedendo la possibilità di un seguito… ho capito bene Diego?Un libro da leggere e da non farsi scappare!
 
 
 

Diego Di Dio


Nato a Ischia il 7 giugno 1985si è laureato in Giurisprudenza con una tesi in editoria; vive a Procida, dove sono ambientate molte delle sue storie. Ha scritto e pubblicato racconti gialli, noir, horror, mainstream e di fantascienza con numerosi editori (Mondadori, Delos Books, Leone Editore, Edizioni Montag, Nero Press). Dopo aver collaborato, per circa un anno, con il giornale locale “Espressioni procidane”, adesso scrive articoli, saggi e recensioni per riviste letterarie e periodici, come la “Writers Magazine Italia”, “Skan Magazine” e “Fralerighe”.