Format



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Recensione di Francesca Giovannetti


Autore: Fabrizio De Sanctis

Editore: Fratini Editore

Collana: I calami neri

Pagine: 743

Genere: Thriller

Anno di Pubblicazione: 2014

 

 

 

Firenze. Una misteriosa videocassetta consegnata a una piccola emittente locale, Klem Tv, fa piombare la città nel sadico gioco di un perverso serial killer che vuole mettere in onda il più macabro dei reality show: votare per chi vive e chi muore. Le forze dell’ordine dovranno piegarsi al gioco dell’assassino per dargli la caccia, costrette ad assecondare i deliri di una mente malata per giungere alla conclusione del caso. Protagonista indiscusso è il commissario Attilio Siciliano, accanito fumatore, bevitore di caffè al limite della dipendenza, che si concede ogni tanto un panino al lampredotto; poliziotto di vecchio stampo, ha pochi scrupoli ad aggirare le procedure in casi di emergenza ed è  pronto a ribattere a tono ai superiori, ben consapevole delle conseguenze. Insieme alla sovraintendente Clarice Alessi e all’ispettore Saverio Tommasi correranno contro il tempo per fermare la catena di omicidi.

La penna di Fabrizio de Sanctis è asciutta, concisa, precisa, puntuale, attenta, originale. I personaggi vengono delineati per mezzo delle loro azioni, dei loro atteggiamenti e soprattutto attraverso i dialoghi, che sono il punto di forza dello stile: essenziali senza essere ermetici, mettono in luce i punti di vista dei protagonisti svelandone il carattere e la natura, e sono conditi da una punta di ironia che li rende più leggeri a dispetto di un contesto feroce.

L’opera è costruita con assoluta competenza nella descrizione delle procedure amministrative, legali e penali che compongono il sistema giudiziario italiano: questo è un tratto che aggiunge credibilità e valore al libro, allontanandolo dall’idea delle modalità investigative che spesso le serie tv importate dagli USA danno come modello.

La dinamica della trama, polizia (i buoni) che si lanciano nella cattura del serial killer ( il cattivo) è stravolta intimamente nella coscienza dei lettori con l’aggiunta dell’elemento “reality”. La nostra programmazione televisiva è in saturazione e sovrabbondanza di genere, il Grande Fratello è solo il capostipite di un lungo elenco di trasmissioni che hanno la medesima dinamica: mostrare la realtà e lasciare che il pubblico scelga. In questa opera l’assassino, che si dà il nome di Format, sfrutta la dipendenza del pubblico per il genere televisivo allo scopo di mostrare non solo il proprio potere, ma il potere del Male su ciascuno di noi. “ chi non ha mai accarezzato il pensiero di uccidere? Quante volte ti sei trovato a pensare: io quello lo ammazzerei?(…) tu e io daremo voce ai milioni di potenziali assassini. Armeremo la loro mano: Li costringeremo a uccidere.”

È una psicologia perversa e sottile che scatena i peggiori desideri intimi dello spettatore che, giustificandosi con il fatto che non impugna nessuna arma, si lancia nel televoto sentendosi in mano il potere di vita e di morte. Il lettore, nonostante si renda conto che sta vivendo una situazione scaturita dalla fantasia di un autore, non può fare a meno di porsi la domanda: che cosa farei io? Avrei il votato? Ognuno risponde con l’intimo sollievo di sapere che non si troverà mai ad affrontare la questione.

Una considerazione a sé merita l’attenzione che l’autore pone nel descrivere la mente dell’assassino e le dinamiche familiari che fin dall’infanzia lo hanno portato su una strada inevitabile lastricata di malvagità. Anche questo elemento della narrazione ha una sua ragion d’essere, poiché molti saggi e studi sulle menti dei serial killer, uno tra tutti la pietra miliare di John Douglas, Mindhunter, evidenziano proprio questa correlazione.

L’ultimo, incredibile, tocco da maestro è uno straordinario finale fuori dagli schemi.

Fabrizio de Sanctis ci ha regalato dunque un libro eccezionale sotto molteplici punti di vista che tutti gli amanti del genere dovrebbero avere sullo scaffale.

 

 

Fabrizio De Sanctis


nasce a Firenze il 3 agosto del 1953. Figlio dell’avvocato Valerio de Sanctis, esercita la stessa professione dal 1980, soprattutto in campo penale. Amante della letteratura e della cinematografia gialla, è anche musicista, suonando attivamente in gruppo blues-rock. La sua squadra di calcio del cuore è la Fiorentina. Nel 2014 arriva finalista al Premio Alberto Tedeschi, organizzato da Giallo Mondadori, con il romanzo inedito “L’ultima corsa”.

 

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