Recensione di Leonardo Di Lascia
Autore: Mary Shelley
A cura di Sara Noto Goodwell
Editore: Lindau
Genere: fantastico
Pagine: 400
Anno di pubblicazione:2018
Sinossi. Minacciosa per definizione, ecco la Creatura nasce da lì, emerge dal caos. Senza volerlo – o almeno facendoci credere di non averlo voluto davvero – Mary Shelley regala alla letteratura uno dei suoi personaggi più efficaci, negandogli un nome e una vita, e probabilmente rispecchiandovi parte della sua stessa unicità di donna della sua epoca. Scritta da un’esordiente appena diciannovenne, l’«opera germinale» di Mary Shelley, cui arrise presto un eccezionale successo di pubblico, ha attribuito definitiva cittadinanza nell’immaginario collettivo ad alcune stereotipie assai longeve, che tenderanno ad assumere nel corso del tempo un’importanza via via maggiore, fino a divenire miti ineludibili della modernità. Il lacerante conflitto tra un Creatore deluso e la sua Creatura ripudiata, l’obbrobrio del Mostro generato dalla luciferina presunzione dell’Uomo, la responsabilità (e, infine, la colpa) derivante dalle formidabili applicazioni di una scienza cieca e superba… questi e altri temi sottesi al plot della vicenda offrono tuttora appiglio ad altrettante riflessioni, infondendo una nuova scintilla vitale nel guazzabuglio di membra che torna ad agitarsi sotto i nostri occhi. E nel percorso pendolare di allontanamento/avvicinamento che si è dipanato nel tempo, compare ciclicamente il tentativo di riscoprire il significato profondo del «testo fonte».
Recensione
Questa recensione non sarà per il libro, un capolavoro assoluto, ma per la casa editrice Lindau che ha deciso di riproporcelo in questa versione.
La prima edizione critica di questo testo, in occasione del bicentenario, vede il collettivo Sara Noto Goodwell mettere a confronto due testi, quello del 1818 e quellodel 1831, entrambi commentati ed integrati con osservazioni e punti di vista.
La Lindau ci dà una visione critica di questo best seller, ci aiuta anche a ripercorrere e a capire meglio le due versioni.
La copertina è azzeccata e regala un’immagine molto chiara del libro, un cuore, un grande cuore!
La prefazione di Nicoletta Vallorani è molto passionale e non lascia spazio ad interpretazioni o fraintendimenti.
Un libro da leggere per scoprire qualcosa in più di Frankenstein, un testo che adotterei nelle scuole….pensateci.
Mary Shelley
Mary Shelley, nata Mary Wollstonecraft Godwin (1797-1851), figlia del pensatore anarchico William Godwin e della filosofa femminista Mary Wollstonecraft, fu la seconda moglie di PercyBysshe Shelley, forse il più rappresentativo tra i poeti inglesi della cosiddetta seconda generazione romantica. Oltre il celeberrimo Frankenstein (1818), l’autrice pubblicò altri racconti e romanzi di misto soggetto storico e fantastico: ricordiamo fra i tanti Valperga; or, The Life and Adventures of Castruccio, Prince of Lucca (1823), The Last Man (1826), The Fortunes of Perkin Warbeck (1830), Lodore (1835), Falkner (1837).
Matilda (1820), il suo secondo cimento narrativo, venne pubblicato postumo soltanto nel 1959.