Game Over




Recensione di Alessio Balzaretti


Autore:​ Herbert Zambelli

Editore:​ PAV Edizioni

Genere: Romanzo

Pagine: 196

Anno di pubblicazione: 2020

 

 

 

 

 

Sinossi. Bergamo, catapultata in un presente distopico è scossa da omicidi sempre più cruenti, dai sotterranei di Città Alta fin nei piccoli paesi di provincia. Maverick, un ereditiero convinto che tutto si possa comprare, è deciso a vendicarsi di un torto subito. Roberto invece allena il suo “clan di gamers“, per disputare il torneo internazionale del videogioco di guerra più conosciuto al mondo. Inverni, commissario dal passato tormentato, chiamato a indagare sulle morti legate al mondo virtuale, si trova a collaborare con una task force gestita da una vecchia conoscenza. In un mondo dove il videogioco è uno sport, i tre uomini si scontreranno in una partita finale dove l’unico modo per vincere è non giocare.

 

Recensione

Anomalo e curioso leggere un romanzo distopico ambientato a Bergamo, in uno scenario che normalmente ci proietterebbe negli Stati Uniti, oppure a Londra o a Parigi in epoche future, dove il mondo virtuale si inserirebbe quasi naturalmente nella quotidianità mescolando gioco e realtà.

In effetti, l’esperienza letteraria di Game Over, ci ricorda che il domani, anche nelle sfaccettature più alienanti che possono arrivare dalla tecnologia, non è così distante da noi e, in qualche modo, busserà alla porta anche di casa nostra che spesso consideriamo inadeguata ad accogliere certe evoluzioni.

La storia che ci propone Herbert Zambelli è, seppur in minima parte, autobiografica e prova a trasmetterci un messaggio importante, cioè, che un valore tanto umano e tangibile come l’amiciziavince e supera qualsiasi barriera di questo mondo e anche oltre.

È proprio oltre la realtà che il legame tra il protagonista Roberto e i suoi soldati deve vincere la partita più importante.

La passione per un gioco di guerra multiplayer diventa teatro di vittorie e sconfitte ma può esserlo anche di ripicche e tradimenti.

Sarà quindi la, dove non arriva la sportività di chi perde, che un folle avversario tenterà di consumare la propria vendetta spostando il campo di battaglia nel mondo reale, dove le possibilità economiche creano diversità e privilegi che il mondo virtuale è in grado di azzerare.

Il finale è drammatico ma, al tempo stesso, positivo nella sua visione di quel tipo di futuro chespesso ci spaventa.

Game Over nasce da un’idea affascinante e curiosa, che avrebbe forse meritato uno sviluppo più lento e descrittivo sia degli eventi che dei personaggi.

L’autore, da quanto intuisco, è un appassionato autodidatta come me e sono solidale con chi affronta una montagna da scalare in scarpe da ginnastica.

La strada da percorrere per dare vita a romanzi di qualità è in salita e piena di insidie.

Credo che questo testo sia molto migliorabile in questo senso, anche se è lodevole la volontà di imparare mettendosi in gioco.

 

 

 

Herbert Zambelli


è nato a Bergamo il 27/09/1974, padre di 3 figli. Lavora come infermiere in una clinica bergamasca. La lettura e il cinema sono i suoi passatempi preferiti, come hobby canta in un gruppo rock anni 70-80 da più di 20 anni. All’età di 30 anni, inizia a scrive sceneggiature per cortometraggi i quali successivamente realizza insieme al fratello. Tre passi nel delirio” è il primo romanzo, che ha come protagonista il commissario Inverni.

 

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