Recensione di Marianna Di Felice
Autore: Francesco Vujicevic
Editore: Bookabook
Genere: Thriller
Pagine: 170
Anno di pubblicazione: 2019
Sinossi. Londra, 1990. Durante una fredda notte invernale, in un parcheggio buio e isolato si consuma un brutale assassinio. Quello che gli investigatori Brad Tavenis e Susanne Herman vedono una volta giunti sul posto li getterà in un folle abisso di violenza, sangue e morte: il cadavere di un giovane legale giace sotto un sottile strato di neve, ha la gola squarciata da orecchio a orecchio e il viso orrendamente deturpato da profonde ferite da arma da taglio. È solo la prima delle tante vittime di un misterioso e sadico assassino che, indossando gli abiti del più innocuo dei gentlemen inglesi, mette in scena uno spaventoso gioco mortale che ha però uno scopo ben preciso…
Recensione
Il passo è breve per l’autore che dall’incastrare mattoncini Lego passa a incastrare scene per costruire la trama del suo libro.
Il lettore si trova davanti ad un thriller per l’inquietudine che sia il seriale, sia gli accadimenti che causa lo stesso di cui sopra producono, ma la trama si tinge anche di nero horror per le scene crudeli e paurose descritte dall’autore. Il protagonista del thriller è un seriale che agisce in modo freddo e violento senza pentirsi di ciò che fa e proseguendo per il suo piano abbattendo eventuali ostacoli.
La polizia corre dietro ad un’ombra e non riesce a capire chi è l’assassino, quale sia il motivo della sua furia cieca, come fermarlo e perché compia atroci omicidi. Cos’è che muove la mano dell’assassino?
Un evento nascosto nel passato di cui non è rimasta memoria, ma del quale il detective Brad Tavenis riesce a trovare le tracce, scavando e indagando con fare determinato dopo quello che è successo all’interno della sua squadra. Il dolore e la colpa lo fanno andare avanti e con determinazione riesce a mettere i tasselli del puzzle in ordine per formare un disegno e capire finalmente chi è quell’assassino gentiluomo.
Così viene definito quell’uomo dalla forza inaudita che veste con un completo grigio, che porta una bombetta in testa e indossa guanti bianchi. Sembra rimasto fermo al passato. Di gentile non ha nulla anzi, alle vittime mostra il suo ghigno prima di spegnere per sempre il loro sguardo pieno di vita e la famiglia Massabruno sta per saggiare la sua spietatezza.
Ma la famiglia di cui sopra ha degli scheletri rimasti chiusi nell’armadio e sepolti sotto uno spesso strato di polvere. Però tutto ciò non può giustificare nessuna brutalità! Anche se l’autore è alle prime armi, visto che questo thriller è un esordio, e la scrittura a tratti può sembrare acerba e meccanica con alcune imprecisioni, le descrizioni degli omicidi sono accurate e piene di particolari. Si può avvicinare la storia del libro ad alcune scene di film famosi, uno dei quali potrebbe essere Seven, ma in questo libro risalta solo uno dei peccati capitali che muove l’assassino.
Leggendo si può trovare similitudine con un film recente e famoso, non si può dire quale altrimenti si potrebbe svelare la trama del thriller che merita di essere letta.
Per cui i lettori possono mettersi comodi sul divano o sulla poltrona preferita con il libro tra le mani cercando di non sobbalzare ad ogni stilettata inferta alle vittime, gustandosi la lettura senza pensare che un’ombra stia strisciando a terra per comparire dietro di loro quando meno se lo aspettano!
Buona lettura.
A cura di Marianna Di Felice
marisullealidellafantasia.blogspot.it
Francesco Vujicevic
ha 14 anni e vive a La Spezia. Da sempre amante della scrittura, per lui inventare racconti è un gioco da ragazzi. Così, ha deciso di intraprendere il mestiere dello scrittore e di far conoscere le sue opere. Gentiluomo assassino è il suo romanzo d’esordio.
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