Gli amori infelici…




Recensione di Leonardo Di Lascia


Autore: Isabella Borghese

Genere: narrativa

Editore: Perrone

Collana: Hinc

Pagine: 192

Anno pubblicazione: 2017

 

 

 

 

 

 


Sembrerebbe uscita da un romanzo di Sandór Márai, Eszter, una giovane donna, precaria dell’editoria di giorno e cameriera di notte, protagonista femminile di questa storia ambientata a Roma.

La sua è una quotidianità piuttosto bizzarra: la incontriamo tutti i giorni sul 60, dove si muove tra personaggi singolari – l’uomo del Suicidio Premeditato, la Donna Silenzio, o Signora Impertinenza – e dove assistiamo all’entrata di biglietti volanti salva passeggeri e a soldi del monopoli utilizzati per pagare le multe.

Un luogo strambo dove tra grida, silenzi, litigi e confronti emerge non solo il disagio della mobilità romana che non permette ai passeggeri di viaggiare dignitosamente ma anche la protesta viva degli autisti, costretti a lavorare in condizioni pessime.

Ma cosa spinge Eszter tutti i giorni a salire su questo autobus?

Dove deve andare?

 

 

La prosopagnosia è un disturbo del sistema nervoso che impedisce di riconoscere i volti altrui.

Secondo voi sarebbe possibile trascorrere uno scorcio della vita cosi?

Il protagonista del libro di Isabella Borghese si ritrova a combattere contro questa malattia dopo un incidente stradale.

La vita finisce nello stesso istante in cui rinizia!

Si impara a conoscere nuovamente le persone, ci si guarda allo specchio senza sapere chi si ha di fronte.

Scene descritte nel romanzo che sono molto emozionanti e reali.

La storia dell’uomo senza volto viene raccontata da Eszter, una donna che deve combattere tutti i giorni con il problema della precarietà e che per vivere lavora nel campo dell’editoria di giorno e la sera fa la cameriera.

“Gli amori infelici non finiscono mai” è ambientato a Roma e tra le pagine si può toccare il disagio di viaggiare in bus, soprattutto su quel bus numero 60 dove gli autisti sembrano dei robot, tutti i giorni a lavorare, senza ferie, permessi e senza dignità. Eszter viaggia sul bus 60 e osserva tutto ciò che la circonda.

La storia è molto toccante, soprattutto la descrizione dell’amore tra Eszter e Lajos.

Un libro che va oltre la semplice narrativa, ma che ti entra dentro e ti fa riflettere su problematiche che sembrano lontane da noi ma che sono molto più vicine di quello che pensiamo.

 

 

 

Isabella Borghese


Sono nata a Roma dove lavoro come giornalista e ufficio stampa. Ho scritto il reportage Da ex fabbrica occupata a «città» multietnica, il romanzo Dalla sua parte (2013, Edizioni Ensemble) e curato due antologie Sto qui perché una casa non ce l’ho (2013 Edizioni Ensemble, con Ascanio Celestini, Paolo Berdini e Walter De Cesaris) e Una bella bici che va (Giulio Perrone editore, con Stefano Benni, Fulvio Ervas, Andrea Satta). Nel 2014 ho pubblicato il romanzo Gli amori infelici non finiscono mai (Giulio Perrone editore). Sono ideatrice del progetto stylish editoriale Livres&Bijoux: creo gioielli artigianali dedicati ai libri.