Gun love




Recensione di Ilaria Murgia


Autore: Jennifer Clement

Editore: Bompiani

Traduzione: Silvia Castoldi

Genere: Narrativa

Pagine: 264 p.

Anno di pubblicazione: 2019

Sinossi. Pearl ha poche settimane quando Margot, la giovanissima madre, lascia con lei una famiglia ricca ma brutale per ricominciare da zero, lontano da tutto e da tutti. Insieme attraversano la Florida a bordo di una Mercury del ’94 che diventerà la loro casa in un campo per roulotte. Quando il campo diventa uno snodo per la vendita di armi illegali, la pace apparente che regnava su Pearl verrà irrimediabilmente spezzata stravolgendo la sua vita.

Recensione

Se dovessi utilizzare solo due parole per descrivere questo libro sarebbero sicuramente queste: tristemente poetico. L’autrice ci porta in America e ci racconta la storia di Pearl, una ragazzina cresciuta in un campo per roulotte nel quale è parcheggiata la sua casa, una Mercury del ’94, con la quale la madre Margot scappò dalla sua ricca ma crudele famiglia dopo la nascita della piccola.

Margot è una donna dall’animo fin troppo buono, tant’è che a causa della sua empatia si ritrova sempre a essere ingannata dal prossimo. A 17 anni mette al mondo Pearl con la quale scappa per iniziare una vita totalmente nuova e lontana dalla sua infanzia ricca ma tutt’altro che serena.

“Mia madre era così buona che era troppo buona. Alcuni direbbero che quel genere di bontà bisognerebbe chiuderla a chiave. Non mi diceva mai di no. Sono come una tazza di zucchero, le piaceva ripetere. Puoi prendermi in prestito quando vuoi. Era davvero una tazza di zucchero.”

Con loro nel campo vivono altre persone: la signora Young con la figlia trentenne Noelle, Ray e Corazón, il pastore Rex, la famiglia di April May, la migliore amica di Pearl e Eli Redmond, il cui arrivo nella piccola comunità sconvolgerà la routine della protagonista e di sua madre. Un piccolo mondo pieno di personaggi diversi, ognuno con la propria storia e le proprie difficoltà. Un mondo nel quale si vive alla giornata, fatto di dolore, povertà, illegalità ma allo stesso tempo ricco di rapporti umani.

“Nel campo roulotte tutti vendevano qualcosa, promettevano qualcosa o sognavano qualcosa. Nessuno credeva in niente. Non ci voleva molto a capirlo.”

Tutta la prima parte della storia si svolge all’interno del campo roulotte fino a che un evento tragico non costringe Pearl ad abbandonarlo per trasferirsi a casa di un anziano signore che collabora con i servizi sociali. Si apre così un nuovo capitolo della vita di Pearl, tra un’assistente sociale distaccata e per niente sensibile e nuove amicizie.

Quello che traspare dal libro è un forte senso di disillusione, l’idea che se si nasce in determinate condizioni, uscirne sia troppo complicato. L’autrice descrive alla perfezione il mondo del campo, tuttavia nella seconda e terza parte del libro perde un po’ della magia che era riuscita a creare in precedenza, passando troppo velocemente da una situazione all’altra.

Nonostante questo Gun love è un libro che consiglio; Jennifer Clement descrive situazioni difficili con estrema delicatezza, quasi fossero una poesia, riuscendo a far immergere totalmente il lettore nel mondo della piccola protagonista.

A cura di Ilaria Murgia

scaffalidaleggere.wordpress.com

Jessica Clement


Jessica Clement, figlia di diplomatici, è americana ma ha vissuto in diversi paesi. È autrice di romanzi, di un memoir e di molte raccolte di poesie. Fra gli altri lavori, ricordiamo il memoir Widow Basquiat, considerato uno dei libri più importanti sul pittore Jean-Michel Basquiat, e alcuni romanzi: A true story based on lies (Una stoia vera fatta di bugie, Newton Compton 2003), che è stato finalista all’Orange Prize for Fiction nel Regno Unito, The poison that fascinates (Il fascino del veleno, Newton Compton 2009)e Prayer for the stolen (Le ragazze rubate, Guanda 2014). Clement è anche autrice di diverse opere di poesia. La sua opera è tradotta in 22 lingue. Risiede a Città del Messico.

 

Acquista su Amazon.it: