Recensione di Chiara Forlani
Autore: Paola Rondini
Editore: Polaris
Genere: Mistery
Pagine: 286
Anno di pubblicazione: 2021
Sinossi. Vittorio Sarli, architetto romano, vola a Hong Kong per riportare in Italia la salma del fratello Giorgio, funzionario di banca, trovato morto nel suo appartamento insieme a una prostituta cinese. Più che il dolore per la sua morte e i problemi burocratici da risolvere, l’impossibilità di dare una spiegazione logica all’accaduto coinvolge Vittorio nella ricerca di una verità che possa essere di conforto alla madre cui è stato detto che il figlio è morto per caso, vittima innocente di un regolamento di conti il cui obiettivo era la prostituta. Delle indagini sull’omicidio è incaricato l’ispettore Leung, un poliziotto cinese a fine carriera che si muove, a differenza di Vittorio, con la naturalezza di chi conosce quel mondo e con la consapevolezza, tutta orientale, che la verità, alla fine, si farà largo negli apparentemente inestricabili avvenimenti che hanno portato alla morte di Giorgio. Un romanzo giallo ambientato nelle strade e nei paesaggi della città cinese, fra atmosfere orientali e cultura dell’Occidente.
Recensione
“Chi muore senza preavviso lascia a chi resta il compito di terminare il gioco avviato, chiudere il libro lasciato aperto, riporre le cose al giusto posto e spegnere la luce nella stanza.”
I Fiori di Hong Kong è la storia misteriosa di una morte, pochi colpi di pistola dritti al cuore e due vite, quella di Giorgio, giovane funzionario di banca, e della prostituta cinese che aveva trascorso la notte con lui, finiscono in un attimo. Vittorio, il fratello della vittima di origine italiana, prende il primo volo per occuparsi del doloroso rito del riconoscimento del cadavere e si trova invischiato in una rete di domande senza risposta.
Qual è stata la causa della morte del fratello?
Si è trovato nel posto sbagliato nel momento sbagliato?
Chi sono le persone che Giorgio frequentava a Hong Kong?
Hanno avuto un ruolo nella sua uccisione?
Le indagini giungono ben presto a un punto di svolta, che pare risolutivo: Giorgio Sarli è stato la vittima casuale di un regolamento di conti tra bande rivali. La prostituta che quella notte era con lui aveva tradito il suo clan, lui era presente sul luogo del delitto ed è stato freddato per eliminare un testimone scomodo. Ma è tutto qui? Il fratello della vittima e il poliziotto orientale alto, dalla figura storta e il sorriso accennato enato, si alleano per risalire alla verità, scoprendo affari illeciti e enormi quantità di denaro sporco che transitano dalle banche di Hong Kong.
“In quel momento, le sei di un pomeriggio orientale umido, brulicante, indifferente, la morte sembrava soprattutto un devastante cambio di programma, il furto di una cosa imponderata, diluita in mille piccoli frammenti che solo due giorni prima erano sempre ricomponibili, vivi, a colori; adesso invece giacevano inermi come sassi, foglie secche.”
Sullo sfondo della vicenda c’è Hong Kong, con le sue strade affollate coperte di insegne luminose, bancarelle, fiumane di gente e un’umidità tale che le piante tropicali crescono anche se non si ha cura di loro. La città insulare è l’altra protagonista della storia, affascina chi non la conosce, con le sue tradizioni e le consuetudini singolari, come quella di portare la mascherina non tanto per evitare i contagi quanto per filtrare l’aria e nascondersi, divenendo invisibili.
“Lo seguì immettendosi con lui dentro quella fiumana di persone che occupava tutta la larghezza della strada, che si muoveva unita, a scatti. Ebbe l’impressione di entrare a far parte di un’entità unica, un corpo tentacolare che ondulava, sterzava, frenava di colpo trasformandosi in un improvviso muro, per poi ripartire rettile dentro quella scenografia psichedelica.”
Intrecciata alla storia principale, quasi senza soluzione di continuità, compare la vicenda di una giovanissima sbandata, ex tossica, che Julia, l’amica più cara della vittima, non riesce a proteggere dal braccio violento della malavita. La scena della narrazione si fa sfaccettata, la crudeltà umana mostra il suo lato più terrificante, senza falsi pietismi.
Scopriamo la condizione femminile a Hong Kong, in particolare quella delle giovani disagiate: la droga, la prostituzione, la mafia locale e straniera mostrano il volto più pericoloso. Non è un caso se le vittime in questa storia sono soprattutto donne, giovani o meno giovani. L’indagine si rivela sempre più complessa, ma si svolge con i ritmi e le consuetudini tipiche dell’oriente.
“Doveva avere fiducia in quella faccenda della verità che si deve dipanare coi suoi tempi: ora non c’era più bisogno di muoversi troppo, tutto era stato messo in moto e lui doveva solo aspettare e studiare, studiare dei numeri.”
I veri protagonisti del libro sono due mondi contrapposti, l’oriente e l’occidente. Contrapposti ma molto simili, tutto sommato. Le cause che portano alla criminalità, alla morte e al dolore in fondo sono le stesse in tutto il mondo, vengono vissute con tempi e modi diversi ma sono provocate dagli stessi intenti criminali e portano con sé la medesima desolazione.
A cura di Chiara Forlani
Paola Rondini
è nata e vive a Città di Castello. I suoi libri sono: Miniature pubblicato da Fanucci (2007) e tradotto in Germania e Spagna, I fiori di Hong Kong ( 2010) sempre per Fanucci, Il salto della rana (2014) per Fernandel (Ravenna) e Crepapelle (2017) per Intrecci Editore (Roma). A dicembre 2021 esce una nuova edizione de I fiori di Hong Kong a cura della casa editrice Polaris. Uno stralcio de I fiori di Hong Kong è stato inserito nell’antologia per le scuole medie superiori Mondi & Esperienze della casa editrice G.B. Palumbo, nel capitolo dedicato a Le diverse vie del romanzo contemporaneo.
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