I re della truffa




Recensione di Salvatore Argiolas


Autore: Sara Paretsky

Traduzione: Luca Briasco

Editore: minimum fax

Genere: Noir, hard boiled

Pagine: 321

Anno di pubblicazione: 2020

 

 

 

 

 

 

Sinossi. Figlia di un poliziotto polacco e di una donna italiana, V.I. Warshawski ha una piccola agenzia di investigazioni nel cuore di Chicago. Quando un certo John Thayer la contatta per ritrovare la fidanzata del figlio Peter, Warshawski crede di trovarsi davanti a un caso facile, da sbrigare in un paio di giorni. Ma le bastano poche ore di lavoro per trovare Peter assassinato, scoprire che l’uomo che l’ha ingaggiata non si chiama John Thayer e che dietro l’omicidio c’è un sindacalista poco pulito, una compagnia di assicurazioni compiacente e un gangster che non esita a farla aggredire e pestare, pur di non farle ficcare il naso dove non dovrebbe.

 

 

Recensione

“I re della truffa” di Sara Paretsky è un hard boiled anomalo ma rispettoso degli stilemi classici del genere.

L’hard boiled è un filone del giallo dal forte impatto emotivo ed è in definitiva un western urbano dove gli immensi spazi occupati dai pascoli e i deserti assolati vengono sostituiti da quella che il grande sociologo Marshall MacLuhan nel saggio “Gli strumenti del comunicare” chiama “la giungla di cemento, rauca e stridula al cui confronto qualsiasi foresta tropicale era quieta e inoffensiva come una conigliera” e dove “bisognava vivere nella violenza di un ambiente industriale e meccanico”.

Gli schemi narrativi del western e dell’hard boiled sono sovrapponibili e ciò viene dimostrato anche dal fatto che uno dei primi capolavori del genere, “Piombo e sangue” (Red Harvest) di Dashiell Hammett, attraverso la trasposizione nel Giappone dei samurai attuata da Kurosawa, diventa l’ispirazione del primo, celebre film western di Sergio Leone “Per un pugno di dollari”.

Hammett, assieme a Raymond Chandler e Ross MacDonald compone il terzetto di autori che hanno avuto la grande responsabilità di definire i punti caratteristici e i confini del genere rendendolo così importante nella storia della detective story.

Per Chandler un romanzo poliziesco deve essere realistico per quanto riguarda personaggi, ambiente e atmosfera. Deve trattare di persone vere in un mondo vero dove “un giudice con la cantina traboccante di alcool di contrabbando può mandare in galera un uomo che ne aveva mezzo litro in tasca, dove il sindaco della vostra città può chiudere un occhio su un delitto per danaro e nessuno può percorrere sicuro una strada buia, perché l’ordine e la legge sono cose di cui parliamo ma ci guardiamo bene dall’osservare.”

E’ questa la grande forza dell’hard boiled, raccontare una storia credibile e verosimile in un mondo cattivo e crudele in cui non esiste lieto fine come nel giallo all’inglese ma le ferite causate dal crimine non cicatrizzano e le storture della società vengono messe in luce malgrado lo strenuo impegno dell’investigatore a risolvere il caso assegnatogli.

Per Chandler questo cavaliere solitario, l’investigatore privato “è l’eroe, è tutto. Dev’essere un uomo completo, un uomo comune, eppure un uomo che raramente si incontra. Dev’essere, per usare un’espressione piuttosto trita, un uomo d’onore; per istinto, perché non può farne a meno, è relativamente povero, altrimenti non farebbe l’investigatore. E’ un uomo comune, altrimenti non potrebbe mischiarsi alla gente comune. Ha un buon fiuto psicologico, altrimenti non saprebbe il suo mestiere.”

Sono queste le suggestioni letterarie che fanno da base ai romanzi di Sara Paretsky che, grande appassionata di hard boiled, decide di sovvertire il canone facendone protagonista una donna, V. I. Warshawski, qualche mese prima anche di Sue Grafton con la sua Kinsey Millhone personaggio principale della serie “L’alfabeto del delitto.”

I grandi romanzi dell’hard boiled storico avevano come ambiente elettivo la California e come investigatore un maschio bianco, in seguito cambiarono anche gli scenari e nel 1970 comparve anche un detective di colore come Shaft di Ernest Tidyman ma “I re della truffa” (Indemnity Only) già pubblicato in Italia nei gialli Mondadori con il titolo di “Nel freddo della notte” segna una tappa storica nel genere.

Concluso nel 1981 e pubblicato negli USA all’inizio del 1982 e ambientato a Chicago, “I re della truffa” primo di una lunga serie non ancora terminata di romanzi, compirà quarant’anni nel 2022 ed è stato ristampato dalla casa editrice minimum fax con una nuova accurata traduzione di Luca Briasco.

La lunga vita narrativa di V.I. presenta anche una trasposizione cinematografica detective con i tacchi a spillo” tratta dal secondo libro “Nodo alla gola” con Katlheen Turner nel ruolo dell’investigatrice.

Victoria Iphigenia (chiamata V.I. o anche Vic) Warshawski fa l’investigatrice privata, è divorziata ed è figlia di un ex poliziotto polacco e di un’italiana deceduti da tempo. La storia comincia quando si presenta nella sua agenzia investigativa un uomo prepotente dall’identità molto improbabile che le propone di rintracciare la ragazza del figlio che è scomparsa misteriosamente.

Come si può notare compaiono tutti gli stereotipi caratteristici dell’hard boiled che poi vengono però sviluppati in modo originale e intrigante.

Warshawski non è una “Marlowe in gonnella” non avendo l’ironia e la malinconia dell’eroe di Chandler ma interpreta la professione con grande carattere e decisione affrontando i pericoli e anche i pestaggi con stoica determinazione.

La ricerca della ragazza porta Vic Warshawski a lambire i centri del potere di Chicago e lentamente intuisce un disegno criminale che unisce la criminalità organizzata, i vertici del sindacato, un pezzo grosso di una società assicuratrice e il vicepresidente dell’ottava banca del mondo in ordine di grandezza.

Con l’aiuto di alcuni amici Vic riesce a raccogliere molti indizi pericolosi ed a intuire il piano ingegnoso che ha causato due omicidi malgrado la violenza dei suoi organizzatori.

Sara Paretsky in questo suo romanzo d’esordio propone una trama tesa e molto realistica rispettando i “topoi” classici disponendoli in modo originale e intrigante presentando una protagonista tosta e molto ostinata nel proseguire l’inchiesta sfidando le minacce ricevute. “Avevo la stessa determinazione italiana di mia madre e cerco di imitare il modo nel quale ha sempre combattuto tutte le sue battaglie, sino all’ultimo.”

Da donna consapevole del suo valore affronta con grande grinta lo scetticismo di chi la vuole assumere e mostra una grinta davvero ammirevole: “Sono una donna, signor Thayer, e so badare a me stessa. Se non sapessi farlo, non farei questo mestiere. Se le cose dovessero farsi pesanti troverò un modo di gestirle, o ne pagherò le conseguenze. E’ un problema mio non suo.”

Con “I re della truffa” e i romanzi seguenti Sara Paretsky lascia l’impronta femminile nei noir del decennio di Rambo e dell’edonismo reaganiano.

 

 

 

 

Sara Paretsky


è considerata dalla critica una delle pì grandi autrici di romanzi polizieschi. Ha scritto venti romanzi, quasi tutti incentrati sul personaggio di V.I. Warshawski. Fondatrice e animatrice di Sisters in Crime, un’organizzazione che sostiene e promuove le donne che scrivono romanzi mystery, ha vinto tutti i premi pì importanti riservati alla narrativa di genere negli Stati Uniti e in Gran Bretagna, dal Grand Master Award al CWA Gold Dagger. Vive a Chicago.

 

 

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