Recensione di Antonella Bagorda
Autore: Luca Murano
Editore: Dialoghi
Genere: Raccolta di racconti
Pagine: 130
Anno di pubblicazione: Settembre 2021
Sinossi. Chi siamo quando nessuno ci osserva? Possiamo davvero sentirci al sicuro? È realmente plausibile, in tali circostanze, riuscire a indossare e sfoggiare la parte più limpida di noi stessi? I protagonisti dei racconti che compongono la presente silloge prendono vita tra le pagine col desiderio di rispondere a queste domande, compiendo azioni apparentemente insignificanti e che invece restituiscono alle storie autenticità e tutta la grazia che può nascondersi dietro le banalità, le paure, le sofferenze e le speranze di cui sono intrinseche le loro esistenze. Una raccolta di outfitdimenticabili, ma di reazioni e gesti indimenticabili perché radicati in profondità in ognuno di noi. Uomini e donne sull’orlo della perdizione, studenti squattrinati, scrittori precari, giocatori d’azzardo, genitori sciagurati e figli egoisti che, con ironia e disincanto, scavano a fondo nella loro interiorità solo per scoprirsi vulnerabili, fallibili e, proprio per questo, umani.
Recensione
I vestiti che non metti più è la seconda raccolta di racconti di Luca Murano, autore anche di Pasta fatta in casa – Sfoglie di racconti tirate a mano.
In entrambe le raccolte troviamo un linguaggio riconoscibile e riconducibile alla stessa mano. L’autore scrive in modo paurosamente contemporaneo. Paurosamente nel senso che ogni personaggio protagonista dei suoi racconti è reale, credibile, pieno di ansie, di paure, di nevrosi; insomma, ogni personaggio possiamo essere noi, il nostro parente più prossimo o il nostro vicino di casa.
Le storie non contengono nessun tipo di genialità. L’autore stesso presenta le azioni dei suoi protagonisti come apparentemente insignificanti, e infatti i racconti appaiono quasi banali, privi di significati profondi e di grandi morali. Ma ogni racconto contiene delle piccolezze, delle piccole pillole, che sono le vere svolte di ogni breve storia che andremo a leggere.
Ed è il motivo per cui questa è un’antologia di racconti che non dev’essere per forza letta tutta d’un fiato, alcuni racconti sembrano più vuoti di altri, alcuni più profondi, altri lasciano un fastidioso amaro in bocca, altri fanno sorridere, altri ancora vanno riletti più di una volta per essere compresi del tutto. Sonoventidue racconti che possono essere letti in ogni situazione e non necessariamente in ordine, perché non c’è un senso logico che li accomuna.
L’autore salta di argomento in argomento senza fatica; affronta l’amore, la solitudine, i rapporti umani, i tradimenti, le paure, utilizzando una scrittura carica di descrizioni e di dettagli. Dettagli in cui è impossibile non riconoscere il reale e quasi scontato comportamento umano di fronte a svariate situazioni di quotidianità.
Molto interessante anche il titolo. I vestiti che non metti più sembra avere le intenzioni di un moderno Uno, nessuno e centomila; un continuo mettere in discussione chi siamo realmente per noi stessi e chi siamo per gli altri. E quanto annulliamo noi stessi per tentare di assomigliare un pizzico di più all’idea che gli altri si sono fatti di noi.
Per concludere: non mi sento di dire che siamo davanti a una raccolta di racconti imperdibili e scritti in maniera impeccabile. A volte la scrittura è troppo semplice e alcuni racconti non mi hanno lasciato nulla addosso. Ma il tentativo è molto lodevole e il risultato gradevole.
Se consiglio la lettura? Ci sono raccolte di racconti che sono pregne di intensità e significato e che consiglierei sicuramente a occhi chiusi, ma per passare qualche piacevole ora e avere la possibilità di mettersi di fronte alla cruda realtà consiglio volentieri anche questa raccolta.
Luca Murano
nasce al nord (Lodi) da genitori del sud (Salerno) e attualmente vive al centro (Firenze). Oltre a curare il suo blog di scrittura, Vai come sai, negli anni ha pubblicato racconti su molte riviste letterarie. Ha all’attivo due pubblicazioni, “Pasta fatta in casa – sfoglie di racconti tirate a mano”(Bookabook, 2018) e “I vestiti che non metti più” (Dialoghi, 2021).
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