Recensione di Leonardo Di Lascia
Autore: Giuseppe Aloe
Editore: Perrone
Genere: Thriller
Pagine: 253
Pubblicazione: Luglio 2016
Sinossi. Ieri ha chiamato Claire Moren è l’incontro tra chi vuole dimenticare tutto e chi è condannato a ricordare. Dopo diciotto anni di prigione Enea viene scarcerato e decide di andare a vivere dove un tempo era stato felice.Lì incontra un anziano signore, tale Gagliardi, un cacciatore di nazisti che è sulle tracce di Marigold, la Primula Nera del nazismo internazionale. Gagliardi, convinto dell’innocenza di Enea, lo incoraggia a riannodare i fili della memoria, a svuotare la nausea del cuore e a ritornare nell’illusione della vita. Così, fra azione e riflessione, parte la ricerca. La vita di Anni, la giovane donna di cui Enea era innamorato e del cui omicidio è stato accusato, viene scandagliata e ripercorsa, alla ricerca di una faglia che lasci emergere indizi prima trascurati per arrivare al vero colpevole. Attraverso una singolare indagine si segue il tortuoso percorso di una memoria dolorosa e di un amore tormentato e a tratti crudele. Con la sua prosa cadenzata e densa, Giuseppe Aloe costruisce un romanzo dalle atmosfere tese e fragilissime, in cui si disegna così una parabola dalle trame insolite, popolate da personaggi strambi e oscure relazioni, un diario indecifrabile, nuovi sospetti, misteriosi depistaggi, fino ad un inaspettato epilogo.
Recensione
“C’è un pacco per Leonardo Di Lascia”
“Grazie…sono io”
“Una firma qui, grazie…”
Quando arriva un pacco con un libro è sempre una gioia, e anche questa volta è stato così.
Ho preso la busta, l’ho aperta, e ho tirato fuori il libro “Ieri ha chiamato Claire Moren”.
Superata la gioia del pacco ricevuto mi sono concentrata sul libro.
Di Giuseppe Aloe, non avevo mai letto nulla, ma ricordavo che qualche anno fa era tra i finalisti del Premio Strega.
Non sapevo che scrivesse anche dei libri gialli-noir, quindi ero curioso di leggerlo.
È quasi magico il racconto di come un libro arriva casualmente nelle nostre mani e di ciò che si prova quando lo si apre e si inizia a leggere.
È una grande gioia.
“Ieri ha chiamato Claire Moren“, pagina dopo pagina, ti trasporta all’interno della storia e ti fa percepire l’anima dei personaggi: lo spessore di Enea, la fugacità di Gagliardi, e la bellezza di Anni…
La narrazione in prima persona permette al lettore di immedesimarsi nelle vicende narrate.
Enea dopo aver trascorso quasi 20 anni in galera per un omicidio mai commesso, esce e cerca di riprendere una vita dignitosa, lontano dagli esseri umani.
Si trasferisce in un’isola senza nome, un po’ come “l’isola che non c’è” di Peter Pan, dove conosce Gagliardi che lo incoraggia a cercare il vero assassino di Anni, perché gli anni passati in carcere non vengono restituiti, ma la giustizia ha bisogno di avere un nome.
Parallelamente, Gagliardi è sulle tracce di Marigold, famoso nazista scampato alla giustizia e carnefice di molte vittime. Inizia così questa doppia ricerca, in un ritmo che tiene incollato il lettore alle pagine.
Lo stile è molto romanzesco, ma le vicende e i personaggi rendono questo libro molto appassionante e coinvolgente.
Non ci sono sangue, morti e persone scomparse, ma questo libro entra nella top 5 dei libri più belli letti nel 2016 in ambito thriller-noir, perché ha una dolcezza e una base di suspence che non c’è in molti libri con omicidi ed enigmi non risolti.
Mi piacerebbe che Giuseppe Aloe provasse a scrivere una saga con Enea e Gagliardi che son dei personaggi a cui la gente si affeziona facilmente e da cui è difficile allontanarsi.
Vi consiglio di godervi il libro e non porvi troppe domande.
Giuseppe Aloe
nasce a Cosenza nel 1962. Lavora con il professore Franco Cordero, presso l’Università degli Studi di Roma La Sapienza. Sempre a Roma fonda il circolo culturale de I Barbitonsori, da questa esperienza esce il volume Libromastro. Pubblica insieme a Cristiano Spila il libro di racconti Geographyca – due storie siciliane. Si trasferisce a Milano per lavoro. Nel 2005 pubblica per la Giulio Perrone Editore, il volume di racconti Non pensare all’uomo nero…dormi. Sempre con la Giulio Perrone Editore ha pubblicato nel 2009 Non è successo niente, nel 2010 Lo splendore dei discorsi, nel 2011 La logica del desiderio, con il quale è stato finalista al Premio Strega 2012.
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