Il bambino nel bosco




Recensione di Elena Spadafora

Autore: Karin Fossum

Traduzione: M. Podestà Heir

Editore: Frassinelli

Genere: giallo

Pagine: 248

Anno di pubblicazione: 2008

 

 

 

 

Una coppia sta facendo una passeggiata vicino al lago, in un bosco isolato e poco frequentato e incrocia un uomo, visibilmente turbato da quell’incontro. Subito dopo i due trovano il corpo di un bambino abbandonato ai piedi di un cespuglio. Chiamano la polizia ma quanto è successo è dolorosamente evidente: il corpo del bambino non ha i pantaloni. Il bambino nel bosco di Karin Fossum è molto più che un giallo: c’è dentro un’acutissima analisi della nostra società e delle nostre reazioni davanti al male.
La reazione della comunità è di condanna, naturalmente, ma c’è di più: la curiosità morbosa verso i fatti di cronaca, la voglia di sentirsi più vicini, quasi protagonisti di fatti orribili che affliggono e uccidono persone come noi, vicine a noi.

Uno degli aspetti che spesso sfugge alla pubblica dissezione dei fatti di cronaca sono le cause. Ci piace molto additare il colpevole, sbirciare nella sua vita, scovare piccole perversioni che avrebbero potuto essere ottime spie d’allarme ma ci chiediamo mai davvero perché chi uccide o fa del male lo fa?

Ne Il bambino nel bosco Karin Fossum svolge una meravigliosa indagine dentro l’indagine e guida il suo ispettore Sejer non solo a scoprire l’identità dell’assassino ma anche i suoi perché.

Perché si violenta e uccide un bambino di dieci anni?
La pedofilia è una sindrome delicatissima che proprio per la sua natura è poco studiata e poco capita: Karin Fossum getta al lettore piccoli spunti che possono generare una riflessione, una comprensione.
E se comprendessimo davvero la malattia, potremmo forse anche pensare di curarla.

Un grandissimo merito di questo libro è quello di mettere in evidenza proprio questo aspetto, che diventa anche punto nodale del libro: la pedofilia ha delle cause, il pedofilo non è solo un Uomo Nero, vive dentro di sé un conflitto lacerante che quando diventa incontrollabile porta alla violenza.

Così Il bambino nel bosco diventa anche un titolo portatore di significati altri: il bambino nel bosco sono tutti i bambini maltrattati, seviziati o ignorati. Il bambino nel bosco è insieme il pedofilo e la sua vittima, è la moglie che non riesce ad emanciparsi dal marito, è il piccolo Edwin ignorato dalla madre e dimenticato dai propri amici.

E infine Karin Fossum ci guida silenziosamente verso una riflessione: cosa è maltrattamento? La violenza può avere tante facce, dalle più esplicite a quelle più subdole e irriconoscibili.

 

Karin Fossum


Karin Fossum (nata Mathisen; Sandefjord, 6 novembre 1954) è una scrittrice norvegese, nota particolarmente per i suoi romanzi polizieschi che hanno come protagonista il personaggio di Konrad Sejer.Ha iniziato la sua carriera artistica pubblicando una raccolta di poesie (1974). Dopo una pausa di 14 anni ha ripreso a pubblicare. Nel 1997 ha vinto il Glasnyckeln (“Chiave di vetro”: premio consegnato ai migliori romanzi gialli scandinavi) con Lo sguardo di uno sconosciuto. Vive a Sandefjord, è sposata ed ha due figlie.

 

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