Recensione di Nadia Beggio
Autrice: AMAL BOUCHAREB
Editore: Edizioni LeAssassine
Collana: OLTRECONFINE
Genere: Noir
Pagine: 288
Anno di pubblicazione 2021
Sinossi. 2010. Lyes Madi, artista Italo-algerino che abita a Torino, viene trovato ucciso ad Algeri nell’appartamento del nonno. Lyes era tornato nella sua terra d’origine su consiglio di un maestro sufi incontrato in Italia, che gli aveva predetto che avrebbe trovato ispirazione per dipingere il quadro perfetto nel suo paese natale, grazie a un concetto magico legato al numero 4. Gli investigatori non riuscendo a trovare alcuna prova tangibile per risolvere il caso, concludono che l’artista si sia suicidato durante un rituale satanico. Lyes, tuttavia, prima del suo omicidio, era riuscito a risolvere il mistero del numero 4, che rappresenta una fase dell’addestramento spirituale sufi e corrisponde al bianco, il colore che simboleggia Algeri, che è anche il colore dell’ultimo quadro dipinto da Lyes , completamente bianco e intitolato Nedjma. Con numerosi riferimenti alla cultura algerina e a quella italiana il romanzo si snoda in una lettura senza fiato fino alla soluzione finale.
Recensione
Algeri tra “IL BIANCO E IL NERO” è un viaggio letterario che accompagna il lettore nel labirinto di strade, piazze, scale, balconi, dove lo splendente biancore della città si macchia di grigio; una città dalle mille facce dove “in pratica nessuno ti mostra il vero volto qui…foss’ anche bello…quando vivi in un luogo in cui tutti si vergognano della verità anche la bellezza diventa una vergogna.” Algeri è il capolinea di Lyes Madi che ,nella ricerca spasmodica di cogliere l’essenza del colore bianco ,viene inghiottito dal colore nero.
“La luce misteriosa che filtrava attraverso il quadro rimandava alla morte. Morte il cui odore non sembrava avvolgere il corpo accuratamente posato sul vecchio letto a baldacchino, le cui gambe,alte più di un metro e le cui iscrizioni, intrecciate sulla cupola in rame, intensificavano il sapore insolito di quel crimine. “
IL BIANCO – “dipingere uno spazio bianco dove nulla è disegnato;questo è il più difficile compito della apittura. (cit.Ike no Taiga) – Lyes torna nella sua terra d’origine su consiglio di un maestro sufi incontrato in Italia, per trovare l’ ispirazione per dipingere il quadro perfetto grazie a un concetto magico legato al numero 4 che rappresenta una fase dell’addestramento spirituale sufi e corrisponde al bianco, il colore che simboleggia Algeri, che è anche il colore dell’ultimo quadro dipinto da Lyes , completamente bianco e intitolato Nedjma.
IL NERO –”Il nero è un colore a sé. Che riassume e consuma tutti gli altri. (cit. H. Matisse) . Lyes Madi, artista Italo-algerino che abita a Torino, viene trovato ucciso ad Algeri nell’appartamento del nonno, dopo solo qualche giorno di permanenza nel suo paese natale.
Un NOIR interessante, che propone tematiche colte e una carrellata di personaggi complessi e sfaccettati in una città affascinante e misteriosa (bello è il capitolo “Il coltello del pane”) ; un intreccio di BIANCO e NERO, di bene e male, di desiderio e disincanto, di spiritualità contrapposta alla realtà.
BIANCHI accecanti sono i capitoli che raccontano il faticoso cammino interiore del protagonista tra le sfumature delle culture religiose millenarie. Impegnativo per il lettore è l’approfondimento dei dettami del SUFISMO , quale forma mistica tipica della cultura islamica , tra citazioni filosofiche e rimandi a pareri di studiosi facoltosi atti allo svelamento di indizi che si celano in opere d’arte o letterarie . NERA e tenebrosa è l’accoglienza riservata a Leys Madi che ,al ritorno in patria, scatena i sentimenti meno nobili dell’animo umano. Forte emerge il contrasto tra il solitario desiderio di spiritualità e l’affollamento nel disincanto alle dinamiche che regolano la quotidianità.
BIANCO e NERO – Leyes Madi è morto ,ma il colpevole si confonde nelle pieghe della vita che troppo spesso sfuma in un colore GRIGIO SPORCO.
“Yermma matet…yemma matet…ho visto donne che piangono, tristi, chiamano ma nessuno risponde, supplicano ma nessuno ha pietà di loro, ho chiesto Chi sono costoro?…. Yermma matet…yemma matet…”
Amal Bouchareb
Amal Bouchareb scrittrice e giornalista algerina, classe 1984. Laureata in traduzione, ha conseguito un master e insegnato nel dipartimento di inglese della Scuola Normale Superiore di Algeri. È stata caporedattrice della rivista letteraria Aklam. I suoi racconti e i suoi romanzi hanno ottenuto importanti premi e riconoscimenti a livello nazionale e internazionale. Ha tradotto in arabo molti autori italiani, sia classici sia moderni e contemporanei, come Niccolò Machiavelli, Pier Paolo Pasolini e Andrea Monticone. Per Buendia Books ha già pubblicato L’odore, racconto vincitore del Festival International de la Littérature et livre de jeunesse (FELIV) 2008 ad Algeri e riscritto in italiano da lei stessa. Nel 2020 esce il suo secondo libro in Italia l’anticonformista sempre per i tipi di Beuendia Books. Il bianco e il nero è stato finalista nel 2015 del premio Assia Djebar e del premio Mohammed Dib nel 2016.
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