Recensione di Francesca Giovannetti
Autore : Unni Lindell
Editore : Newton Compton
Collana : Gli insuperabili
Traduttore : Irene Peroni
Pagine : 378
Genere : thriller
Anno di pubblicazione: 2016
Vivian Glenne, madre di tre figli, viene ritrovata, uccisa brutalmente, in un bosco vicino casa. Marian Dahle e Cato Isaksen iniziano a lavorare sul caso trovando le tessere di molteplici puzzle. La soluzione è nella risposta a un’unica domanda: perché la donna è stata uccisa?
In questa quarta avventura la scrittrice riunisce, lavorativamente parlando, la coppia Dahle-Isaksen.
Il libro funziona sin dalle prime pagine, che ci introducono alla storia con una lunga presentazione della vittima e dei personaggi che vivono in un unico quartiere.
Le trame che si svolgono serpeggiando fra le case e i loro abitanti sono terreno fertile per la fantasia di uno scrittore. Niente è mai come sembra e le mura nascondono troppo spesso segreti indicibili.
È in questo ambiente che pullula di ogni tipo di personalità, ambigua e fuori dal comune, o convenzionale e irreprensibile, che la coppia di investigatori deve districare numerosi fili.
La personalità di Marian Dahle spicca ancora su tutte le altre; la sua zona d’ombra caratteriale e i traumi delle esperienze vissute la rendono indispensabile alla risoluzione del caso.
È la parte oscura che inesorabilmente conduce verso la luce: è l’incredibile penna della Lindell.
Originale e spiazzante come sempre, la scrittrice tiene il lettore incollato, dosando con sapienza i colpi di scena che alleggeriscono la mole delle pagine.
Scorrevole e intenso, il libro scava nei lati peggiori del comportamento umano con occhio sincero ed esperto. Un’opera a tratti cruda, con scoperte inaspettate nel corso delle indagini, e con una chiusura al cardiopalma.
Unni Lindell
Nata nel 1957, è tra le più celebri scrittrici norvegesi. È conosciuta soprattutto per i romanzi che hanno come protagonisti l’ispettore Cato Isaksen e la sua giovane collega Marian Dahle
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