Il fratello unico




Il fratello unico. Un’indagine di Saul Lovisoni

Recensione di Loredana Cescutti


Autore: Alberto Garlini

Editore: Mondadori

Pagine: 178 p., Rilegato

Genere: Giallo

Anno di pubblicazione: 2017

 

 
 
 
 
 
 
 

A Parma tutti conoscono Saul Lovisoni: di famiglia ricchissima, una laurea in Diritto internazionale ad Harvard, per anni ha fatto il poliziotto. Dopo aver risolto brillantemente alcuni casi, ha scritto un romanzo giallo da un milione di copie, ma il successo gli ha portato solo guai.

Persa la donna che amava, Saul si è ritirato a vita privata in una grande casa di campagna dove trascorre il tempo ascoltando la voce malinconica e potente del Po e riempiendo con la sua scrittura indecifrabile file di taccuini neri: accenni di trame, idee, riflessioni. Ora però vuole tornare in attività, non più in polizia ma da investigatore privato, e ha bisogno di un’assistente.

Reclutata sulla base di un brevissimo colloquio incentrato sull’incipit di Emma di Jane Austen, Margherita ha ventisei anni, due piercing, un tatuaggio, una mente affilata e soprattutto un talento raro nel riconoscere una storia. Sì, perché in fondo non c’è poi tanta differenza tra il lavoro di un investigatore e quello di uno scrittore; comprendere la narrativa sottesa a un delitto, ricostruire il romanzo esistenziale dei personaggi coinvolti e arrivare al colpevole: ecco il metodo di Saul, Sherlock Holmes della Bassa Parmigiana che ha finalmente trovato il suo Watson. Quando Cosima Allandi di Porporano chiede il loro aiuto per ritrovare il fratello Bernardo – la cui intempestiva scomparsa rischia di far fallire una speculazione edilizia a cui la famiglia tiene molto –, Saul e Margherita si mettono all’opera.

Tra interrogatori condotti come sedute psicoanalitiche e minuziosi sopralluoghi, Margherita si scopre sempre più attratta dal geniale e fragile Saul. Che segreti si celano nel suo passato? Cosa lo ha condotto all’esilio volontario, quali colpe vuole espiare?

 

Siamo quello che siamo, e cioè gli animali più intelligenti, più altruisti e più distruttivi del pianeta, perché vogliamo capire le storie degli altri…” (Darwin)

 

La storia è molto piacevole. Garlini infatti ci guida nella Bassa Parmigiana descrivendoci gli ambienti fino a farci entrare dentro il libro tra dolori, misteri e momenti ironici che non risultano né volgari né fuori luogo, per poi farci fare delle sane risate.

Il libro segue il tempo della vita di paese, partendo calmo per poi arrivare al momento delle verità svelate con un susseguirsi di informazioni, che, andando avanti nella storia, accrescono la curiosità del lettore, cosicché abbandonare il libro prima di averlo terminato diventa davvero difficile.

Il protagonista di questa storia è rappresentato perfettamente nell’affermazione estratta da uno degli scritti di Darwin: è molto intelligente, dà tutto sé stesso e fa ciò che può per aiutare gli altri a stare meglio, riuscendo a entrare nella testa altrui, ed è sempre in grado di trovare le risposte a ciò che pare essere ignoto.

Tutto ciò, però, per lui ha spesso un prezzo molto alto, poiché Saul assorbe il dolore e le sofferenze di chi sta cercando di aiutare, fino a starne male a causa del suo carattere molto fragile e sensibile, che lo porta a chiudersi e a isolarsi dagli altri.

L’incontro con Margherita, schietta e dal carattere deciso, ma allo stesso tempo molto sensibile e attenta nei momenti di maggiore malessere e chiusura del suo nuovo datore di lavoro, stravolge, in positivo, il modo di vivere di questo personaggio particolare.

Ciò che più mi ha colpito è il modo in cui l’autore è riuscito a rappresentare il personaggio di Saul in tutte le sue peculiarità; dal maestro sapiente che ama fare la lezioncina, alla persona asociale che preferisce vivere in totale clausura, alla sfrontatezza bonaria di quando ha la soluzione a portata di mano ma la tiene per sé facendo fremere chi gli sta intorno, fino alle crisi profonde nei suoi momenti più bui.

Durante lo scorrere delle pagine, Garlini è stato capace di trasmettere i sentimenti e le debolezze di questo personaggio con una delicatezza incredibile, che fa sì che il novello Sherlock nel proseguo della storia diventi inevitabilmente una persona speciale della quale preoccuparsi.

In conclusione, posso solo dire che spero veramente di poter leggere prossimamente un’altra avventura di Saul Lovisoni e della sua insostituibile assistente.

 

 

 

Alberto Garlini


è nato a Parma nel 1969. Vive a Pordenone. Ha pubblicato Una timida santità (2002) e Fútbol bailado (Sironi, 2004), Tutto il mondo ha voglia di ballare (Mondadori, 2007), La legge dell’odio (Einaudi, 2012), Piani di vita (Marsilio, 2015). La legge dell’odio, pubblicato da Gallimard, ha avuto un’ottima accoglienza anche in Francia. È tra i curatori della manifestazione culturale Pordenonelegge.