Il guardiano invisibile




Recensione di Loredana Cescutti


Autore: Dolores Redondo

Editore: Salani

Traduzione: Andrea Carlo Cappi

Serie: Amaia Salazar #1

Genere: Thriller

Pagine: 358 p., R

Anno di pubblicazione: 2015

 

 

 

 

 

Sinossi. «Un thriller di alto livello con una protagonista affascinante e un bellissimo sguardo sulla mitologia basca»
Isabel Allende.

«Dalla cittadina di Baztán Dolores Redondo ha conquistato mezzo mondo»
El País.

«L’ispettrice della Navarra Amaia Salazar è un personaggio incredibile, che travalica i confini del genere»
La Vanguardia.

Amaia Salazar non è una donna qualunque. È una poliziotta esperta e intelligente, che è riuscita a superare l’ostilità dei colleghi uomini fino a guadagnarsi la loro stima. Anche la sua vita privata è ricca e appagante, grazie a un marito che la ama moltissimo. Ma quando una serie di delitti atroci la richiamano nel paese di origine dove vive la sua famiglia e che Amaia era ben felice di avere abbandonato, ogni certezza si sgretola improvvisamente: antiche angosce si risvegliano, segreti che sperava dimenticati e che invece ritornano, come se fossero misteriosamente collegati a quegli omicidi. Per risolvere il caso Amaia è costretta a confrontarsi con il lato buio della sua anima mettendo a rischio la solidità della propria vita, i legami familiari, perfino la certezza del proprio lavoro, e cercare l’assassino lungo i sentieri di antiche leggende, superstizioni inquietanti che parlano di un potere ancestrale e invincibile… Dolores Redondo ambienta Il guardiano invisibile tra i boschi della Navarra, nel Nord della Spagna: con perfetto equilibrio unisce suspense e folclore, dando vita a un thriller in cui i paesaggi si animano, teatro dell’azione del male e allo stesso tempo della sua sconfitta. Consacrato dal successo internazionale, Il guardiano invisibile si legge avidamente e immerge il lettore nelle sue atmosfere come un tuffo in acque profonde.

«Loro non erano sante.
Non si sottomettevano con abnegazione. Lui doveva strappare loro la vita come un ladro di anime.»

“Dimenticare è un atto involontario. Quanto più vuoi lasciarti una cosa alle spalle, tanto più questa ti insegue. (William Jonas Barkley)

 

Recensione

Se continuo così esploderò e finirò per mettermi nei guai, ma ultimamente ho intrapreso la via degli esperimenti e quindi, sto iniziando a conoscere un autore nuovo di fila all’altro e quando si tratta di serie, questo potrebbe rivelarsi un vero e proprio dramma. Almeno per il portafoglio.

Ti chiedi come farai a gestire tutti questi nuovi personaggi ma poi, alla fine ti rendi conto che tempo ce n’è, forse adesso anche troppo e comunque, sono amici che non faranno altro che trasformarsi in momenti spesi bene e si trasformeranno in tanta piacevole compagnia quindi di fatto, che male c’è.

Anzi, mi viene una citazione musicale anche “abbastanza” famosa: “Aggiungi un posto a tavola che c’è un amico in più, se sposti un po’ la seggiola stai comodo anche tu…”

Detto questo, ringrazio ancora una volta una cara amica di libri, che nel consigliarmela mi ha fatto un grande regalo perché Amaia Salazar con la sua storia sarà sicuramente destinata a restare con me ancora per un bel po’, e comunque il suo vissuto, il suo passato, le sue indagini riusciranno a portarmi, ne sono convinta, diretta verso l’oblio e il male più oscuro ma poi, spero, alla fine mi aiuteranno anche a riemergere  dal nero per ritrovare un po’ di luce. Cosa che auguro anche alla detective Salazar.

Un passato che si lascerà scoprire un po’ per volta e che toglie incanto, illusioni e speranza a chiunque lo leggerà. Non ci sono filtri, non ci saranno ricordi dolci e intrisi di momenti affettuosi, almeno non come potremmo immaginarceli noi, non si riuscirà ad intravvedere speranza.

Ma Amaia sembra avercela fatta, si è ricostruita e risollevata nel privato e nella vita professionale, ma che adesso stia bene potrebbe non essere completamente vero.

Anni per rimuovere, dimenticare, allontanare o piuttosto tenere lontano di forza e poi, basta un caso, una maledettissima indagine nel posto sbagliato per ricaderci in pieno, per ripiombare nell’oblio da dove credeva di essere finalmente uscita. Per sempre.

Ma dover ritornare sui suoi passi per costrizione, potrebbe cambiare le carte in tavola.

Chiudere gli occhi e non dormire, temere le tenebre e percepire un’inquietudine crescente nel dormiveglia, ma allo stesso tempo rifiutare di aprirli perché farlo potrebbe rivelarsi ancora più spaventoso. Lasciarsi costantemente uno spiraglio, una luce guida fra sogno e realtà per non urlare e per non ritrovarsi invischiata in qualcosa più grande di lei.

“Una furia immane crebbe dentro di lei, salendole dallo stomaco come la vampata ardente di un incendio, accompagnata da un timore che andava oltre ogni logica e che d’un tratto la spingeva a fuggire, a scappare da tutto questo, ad andare da qualche parte, in un luogo dove potesse sentirsi al sicuro, dove il pericolo non la attanagliasse come in quel momento. Il male non la insidiava più a distanza, ma la tormentava con la sua vicinanza ostile, avvolgendo il suo corpo come nebbia, alitandole sulla nuca e prendendosi gioco del terrore che scatenava in lei.”

 

Un segreto sepolto che sta spingendo per uscire, per divenire reale, per portare altri incubi, o per farle trovare un po’ di pace.

È bastata un’indagine nel paese natale dal quale Amaia è fuggita molti anni prima, per scoperchiare un vaso di Pandora evidentemente non chiuso così ermeticamente e  destinato a travolgere tutti come una valanga violentissima.

Ragazze morte in un modo orrendo, ripugnante, un gesto che apparentemente nessuna persona con un minimo di sensibilità potrebbe compiere. Fatti e gesti attribuibili solo a degli animali, nessun essere umano sarebbe in grado di tante barbarie e di compiere uno scempio simile. O forse sì?

Fra leggenda, tradizioni e realtà Redondo, per voce di Amaia ci condurrà nella pancia del mostro, nel letto del fiume Baztán e nel bosco attorno ad Elizondo, una zona dove per tanti anni si è detto e raccontato di tutto.

Una trama appassionata, un viaggio che affronta le paure ancestrali dell’uomo, una corsa contro il tempo e contro la natura selvaggia e i suoi nascondigli naturali. Falsità, doppio gioco, tradimenti, tutto vissuto in modo pieno, profondo, intenso, vivo e sanguigno.

Ma chi si cela veramente dietro a questi delitti efferati? Scoprirlo sarà difficile e riconoscerlo porterà sgomento, orrore e un’inaspettata frustrazione.

“Per quanti profili o analisi comportamentali tu possa aver elaborato, non saprai che cosa significhi guardare dentro la testa del demonio finché non ne avrai trovato l’altare.”

Una scrittura agile e coinvolgente ma, al contempo, asciutta e diretta. Gli aspetti criminologici dell’inchiesta vengono esposti in modo minuzioso e anche i richiami ai casi del passato, che hanno fatto e stanno continuando a fare da fonte di studio continua per metodi, stili e motivazioni appaiono il frutto di una ricerca minuziosa e dettagliata.

Complimenti all’autrice per aver intessuto una storia così piena di ogni tipo di emozione e sensazione umana possibile. Nel bene e nel male.

I paesaggi scelti, così ricchi di cultura e tradizioni si sono sicuramente rivelati una scelta vincente. La cultura basco-norrena che si fa sentire forte, non manca nei ricordi, nelle descrizioni, nelle tradizioni, nelle ombre e nelle leggende che su questo paese si appoggiano come un velo, fino a rivestirlo in funzione di protezione, ma forse non solo per questo motivo. Sì, perché come una calda coperta potrebbe sia proteggere che voler nascondere.

Ma cosa dovrebbe voler celare?

Tanto per essere chiari, se giunti al termine del libro speraste di trovare una risposta a ogni domanda beh… voi continuate pure a sperare, ma le speranze da sole non portano a verità certe. Almeno non a tutte e non così nell’immediato.

Per scoprire tutto non si potrà fare altro che proseguire con questa incredibile trilogia del Baztán, che prende il nome proprio dalla valle omonima e dal fiume che attraversa fra gli altri il paese di Elizondo, ovvero il luogo natio di Amaia.

Buona lettura!

 

 

 
 

Dolores Redondo


Dolores Redondo: ha studiato Legge, poi ha deciso di diplomarsi chef e di aprire un ristorante di cucina basca. Ha iniziato la sua carriera letteraria scrivendo racconti e storie per bambini.  Nel 2009 ha pubblicato il primo romanzo: Los privilegios del ángel. Il guardiano invisibile (pubblicato per la prima volta in Italia da Feltrinelli nel 2013) è il primo romanzo della trilogia del Baztán. Accolto con grande favore dalla critica internazionale fin dalle primissime fasi di pubblicazione, è tradotto in 12 lingue. Gli altri suoi romanzi che vanno a completare la trilogia sono: Inciso nelle ossa (Salani, 2016), Offerta alla tormenta (Salani, 2019). Ha scritto inoltre Tutto questo ti darò (DeA Planeta, 2017). Da poco è uscito Il lato nord del cuore, quarto capitolo che vede per protagonista Amaia Salazar (DeA Planeta Libri, 2020).

 

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