Il laureato




Recensione di Elvio Mac


Autore: Charles Webb

Traduzione: Paolo Cioni

Editore: Mattioli 1885

Genere: Narrativa

Pagine: 211

Anno di pubblicazione: 2017

 

 

 

 

 

Sinossi. Pubblicato nel 1963, è la storia del neolaureato Benjamin Braddock. Ben, non è un eroe rivoluzionario, ma un ragazzo annoiato che vorrebbe far capire al mondo quanto il mondo lo disgusti. Alle prese con un futuro pieno di vuote promesse, il giovanotto passa le giornate ciondolando attorno alla piscina della villa dei genitori, finché Mrs Robinson più annoiata di lui non lo attira fra le sue braccia. Ma Mrs Robinson è anche la madre di Elaine, che rappresenta per Ben la purezza e la semplicità.

 

Recensione

Da notare che la differenza tra il sistema di studi americano e quello italiano non ha consentito la traduzione esatta del titolo. Infatti la parola graduate del titolo originale, non corrisponde a laureato, ma il grado è di poco superiore alla nostra maturità. Pertanto, solo per comodità narrativa si è scelto di usare i termini laurea e laureato.

Quando il libro fu pubblicato nel 1963 negli Stati Uniti, Charles Webb era un ragazzo di soli ventidue anni. Il libro ebbe abbastanza successo, ma quello vero arrivò quattro anni dopo, come spesso succede grazie all’uscita del film che fece scalpore con questa storia di trasgressione e con la magnifica interpretazione di Dustin Hoffman nei panni di Ben, senza dimenticare la famosa colonna sonora di Simon & Garfunkel, nella quale spicca la canzone Mrs. Robinson e la ancor più nota The sound of silence.

La signora Robinson rappresenta la donna arrivata, matura e sempre in cerca di attenzioni, che usa il suo fascino prepotente e la sua esperienza per sedurre l’inesperto e impreparato Benjamin Braddock. Con queste premesse, la trama entra profondamente nell’immaginario collettivo.

Ben invece è una persona incerta, non sa se tuffarsi nel mondo adulto già plasmato per lui o se restare nell’incertezza che sembra regnare nella sua personalità. Questo dettaglio si nota enormemente nei suoi dialoghi, se così possono definirsi, visto che si esprime con monosillabi e brevi frasi di assenso o dissenso, il suo portamento sembra quello di un giovane imbranato.

Anche questo stereotipo dell’uomo incerto, contribuisce a fare invaghire Mrs. Robinson che si definisce un’alcolizzata che ha sposato un uomo che non desidera. Il fascino di Ben è il vorrei ma non posso, l’uomo incerto che alla fine cede e accetta di trasgredire. La tentazione è qualcosa di irresistibile tra i due. Ben è oppresso dalle convezioni sociali che schematizzano la sua famiglia e la sua vita, quindi vede nella signora Robinson la possibilità di rompere lo schema.

«Signora Robinson» disse lui, voltandosi «lei sta cercando di sedurmi.»

Lei gli lanciò un’occhiata di disapprovazione.

«Non è vero?»

Lei tornò a sedersi sul divano.

«Non è vero?»

«Ma no» disse lei, sorridendo. «Non ci avevo pensato. Sono piuttosto lusingata che tu…»

A un tratto Benjamin si coprì il viso con le mani. «Signora Robinson» disse. «Mi perdonerà?»

«Eh

«Mi perdonerà per quello che ho appena detto?»

«Poco male.»

«Non è vero! E’ la cosa peggiore che abbia mai detto! A chiunque!»

«Siedi.»

«La prego di perdonarmi. Perché lei mi piace. Non è questo che penso di lei. Ma sono così confuso.»

Il punto di rottura in una nuova routine che Ben sembra aver conquistato è il ritorno di Elaine, la figlia dei Robinson che sembra rappresentare la speranza di qualcosa di bello da scoprire, da vivere.Lei è la prima cosa che piace a Ben dopo tanto tempo, anche se a me è sembrato il personaggio meno riuscito, non ha personalità, non si impone mai, sceglie senza senso.

Il libro sicuramente è provocante, la signora Robinson usa Benjamin come un oggetto per il suo piacere personale e subito dopo averlo usato lo allontana come se non gli piacesse, inoltre si compiace della propria meschinità.

Dentro alla mancanza di dialoghi, che creano incomprensione, emerge la forza del libro che lascia spazio a molta immaginazione. Tra le spiccate caratteristiche del libro, ci sono la capacità di mettere su due sponde inavvicinabili le differenze tra generazioni, in particolar modo gli scontri dialettici tra Ben e suo padre; o la rappresentazione della società e della famiglia negli anni Sessanta con l’ipocrisia borghese.

Le difficoltà nella vita di Ben arrivano soprattutto dal fatto che è sempre stato considerato il figlio perfetto, uno studente modello, l’orgoglio dei suoi genitori che lo esibiscono come un trofeo, senza mai preoccuparsi di quello che lui vorrebbe. Ben è difficile da comprendere, sembra avercela con qualsiasi cosa faccia parte del mondo, eppure se si ha l’idea di cosa voglia dire essere schiacciati dalle aspettative che gli altri hanno su di te, alla fine ci si schiera con Ben. Certo non si fa aiutare, visto che sembra un perdigiorno senza idee.

L’interpretabilità del finale, come spesso accade è soggettiva. Secondo me ha significato una presa di posizione del protagonista, cosa che finalmente è riuscito a fare dopo tutte le incertezze espresse.

.

 

A cura di Elvio Mac

https://m.facebook.com

 

 

Charles Webb


(San Francisco, 9 giugno 1939) è uno scrittore statunitense. È autore di vari romanzi sebbene sia molto più conosciuto per il suo scritto più famoso, Il laureato. Il romanzo in seguito passò al grande schermo grazie all’omonimo film ormai cult con Dustin Hoffman.

 

Acquista su Amazon.it: