Recensione di Laura Piva
Autore: Jo Nesbø
Editore: Einaudi
Pagine: 767
Genere: Thriller
Anno Pubblicazione: 2011
Essere privati dell’onore e della dignità.
Essere spogliati, emarginati dal branco.
Questa è la punizione peggiore, essere sepolti vivi.
E l’unica consolazione è che si colerà a picco relativamente in fretta.
Kaya Solness, affascinante agente dell’anticrimine di Oslo, riceve dal capo della polizia
l’incarico di trovare e rimpatriare il commissario Harry Hole, intento a lenire le sue pene con l’oppio nella fumosa e corrotta Hong Kong.
La capitale norvegese è scossa da una catena di efferati delitti compiuti da un serial killer con un’arma davvero non convenzionale.
Le indagini arrancano e tra i due corpi di polizia della città, l’Anticrimine e la Kripos, è in atto una vera e propria lotta di potere. Harry è l’unico che può risolvere il caso e ristabilire gli equilibri, anche se si ritroverà a farlo durante gli ultimi giorni di vita del padre e dovrà fare uno sforzo sovraumano per non farsi travolgere dalle sue debolezze.
In questo ennesimo e magistrale thriller ci troviamo davanti ad un Harry Hole quarantenne, invecchiato e consumato dai suoi eccessi e dalla sua ricercata solitudine, che si trova a fronteggiare, non solo una delle indagini più complesse della sua vita, ma anche l’imminente morte del padre, che lo porta a riflettere sul concetto di “appartenenza alla tribù”, che nel caso di Harry si traduce come il continuare a sentirsi parte della Polizia, nonostante tutto.
Il romanzo è, a mio avviso, uno dei più riusciti di Nesbo. Lo stile è scorrevole e carico di tensione: pur essendo un tomo di oltre settecento pagine, il romanzo si legge velocemente e senza momenti di noia, alternando momenti carichi di tristezza a tratti di pungente ironia. La trama è ben orchestrata e procede in modo non banale stupendo il lettore con sviluppi imprevisti. I personaggi sono ben definiti, sia dal punto di vista estetico che caratteriale e sono tutti in perenne lotta con le loro debolezze e i loro lati oscuri.
Anche i luoghi che fanno da sfondo alla vicenda sono di grande suggestione e fascino: Jo Nesbo ci conduce in un viaggio intorno al mondo e ci fa assaporare le atmosfere fumose della corrotta Honk Kong, il grigiore di Oslo, la solitudine glaciale e abbacinante dei rifugi montani nell’inverno norvegese, i paesaggi infernali dell’Africa Nera e le brume spettrali delle zone rurali e lacustri della Scandinavia.
Nel complesso, trovo che IL LEOPARDO sia un bellissimo romanzo thriller. Lo stile di Nesbo è intrigante e mai banale e questo è sicuramente uno dei suoi lavori migliori. Nella biblioteca di un appassionato di crime questo titolo non può proprio mancare.
Jo Nesbø
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