Il maestro delle ombre




 Recensione  di Giorgia Usai

Autore: Donato Carrisi

Editore: Longanesi

Pagine: 368

Genere: Thriller

Anno Pubblicazione: 2016

 

 

 

 

La Santa Penitenzieria Apostolica, altrimenti conosciuta come: il tribunale delle anime.
Il primo tribunale della curia romana ecclesiastica istituito per le questioni di coscienza.
Una tempesta senza precedenti si abbatte sulla capitale con ferocia inaudita.
Quando un fulmine colpisce una delle centrali elettriche, alle autorità non resta che imporre un blackout totale di ventiquattro ore, per riparare l’avaria.
Le ombre tornano a invadere Roma.
Sono passati cinque secoli dalla misteriosa bolla di papa Leone X secondo cui la città non avrebbe «mai mai mai» dovuto rimanere al buio.
Nel caos e nel panico che segue, un’ombra più scura di ogni altra si muove silenziosa per la città lasciando una scia di morti… e di indizi.
Tracce che soltanto Marcus, cacciatore del buio addestrato a riconoscere le anomalie sulle scene del crimine, può interpretare. Perché Marcus è sì un prete, ma appartiene a uno degli ordini più antichi e segreti della Chiesa: la Santa Penitenzieria Apostolica, conosciuta anche come il tribunale delle anime.
Ma il penitenziere ha perso la sua arma più preziosa: la memoria.
Non ricorda nulla dei suoi ultimi giorni, e questo dà un enorme vantaggio all’assassino.
Soltanto Sandra Vega, ex fotorilevatrice della Scientifica, può aiutarlo nella sua caccia.
Sandra è l’unica a conoscere il segreto di Marcus, ma ha sofferto troppe perdite nella sua vita per riuscire ad affrontare nuovamente il male.
Eppure, qualcosa la costringe a essere coinvolta suo malgrado in questa indagine…
Ma il tramonto è sempre più vicino, e il buio è un confine oltre il quale resta soltanto l’abisso.Dopo “Il tribunale delle anime” e “Il cacciatore del buio”, Donato Carrisi torna in libreria con il terzo volume della serie che vede come protagonisti Marcus e Sandra Vega.
Faccio una premessa: se non avete letto i primi due libri, ma siete curiosi di scoprire la penna di Carrisi, leggete pure “Il maestro delle ombre”, comprenderete ugualmente il contesto nel quale si svolge la storia. Poi sono sicura che a fine lettura, correrete in libreria ad acquistare i capitoli precedenti.Ma veniamo al racconto, che sin dall’inizio ci infonde negatività e ci fa presagire il peggio. Capiamo subito che ci troveremo a leggere di nefandezze e crudeltà inaudite.
Lo stesso Carrisi, nelle note, ci svela il suo desiderio di trasmettere un senso di smarrimento e claustrofobia e direi proprio che ci riesce alla perfezione, facendo spesso finire i due protagonisti nei sotterranei della Capitale e in posti davvero angusti.La particolarità di questo nuovo capitolo è però il fatto che è ambientato in una Roma cupa e oscura, così come lo sono i fatti narrati.

Parlarvi della trama è superfluo, perché la scoprirete pagina dopo pagina e non vedrete l’ora di arrivare alla verità, alla soluzione di tutto. Ma mi preme raccontarvi qualcosa riguardo i personaggi che si alternano sulla scena e che Carrisi delinea magistralmente.

Chi di voi ha già avuto modo di conoscerlo precedentemente, ritroverà Marcus, il cacciatore di anomalie, che sembra sempre avere sangue freddo, ma che in realtà, nel profondo, deve combattere con le sue debolezze e i suoi demoni interiori.
Coloro che invece si avvicinano per la prima volta alla serie, lo conosceranno e empatizzeranno con lui sin da subito. È come se il lettore stesse al suo fianco, insieme a Sandra, nelle indagini sulla sparizione di Tobia, il bambino la cui scomparsa è l’evento dal quale prende il via l’intera storia, e che, come in un cerchio perfetto, sarà anche la sua chiusura.
Anche Sandra è una “vecchia” conoscenza, e ne “Il maestro delle ombre”, seppur esausta, darà mostra del suo carattere battagliero, che non conosce battute d’arresto nemmeno di fronte all’orrore che colpisce Roma, messa già in ginocchio dal blackout e dalla tempesta.

Il buio è la chiave di tutto, nell’oscurità agiscono le viscide forze del male. Nessuno può stare tranquillo. È inquieto anche il cardinale Battista Erriaga, che convoca Marcus per indagare sulla misteriosa morte del vescovo Arturo Gorda.
Non è un caso che nomini Erriaga perché nasconde un segreto che è un pezzo del puzzle da completare per porre fine alla spirale di morti.
Infine a dare noia alle ricerche di Marcus e Sandra, ci sarà l’ispettore Vitali, un uomo dalla dubbia moralità, dall’animo corrotto.
Volontariamente ometto di parlarvi di un altro personaggio, il più importante della storia, e che, dopo Marcus, credo che sia il mio preferito perché ha una personalità complessa e intrigante.

Donato Carrisi anche stavolta ha scritto un libro che fa emozionare il lettore e oscillare il suo umore dall’angoscia, alla serenità, alla sorpresa, per poi farlo ripiombare nell’inquietudine.
Il finale vi sorprenderà, minando tutte le vostre certezze e colpendovi dritti al cuore.
La scrittura è scorrevole e talmente avvincente da togliervi il sonno.
Cosa dirvi ancora? Ho appena concluso la lettura e sono già in astinenza.

Leggetelo, leggetelo, leggetelo!

 

Donato Carrisi 


Donato Carrisi è nato nel 1973 a Martina Franca e vive a Roma. Dopo aver studiato giurisprudenza, si è specializzato in criminologia e scienza del comportamento. È sceneggiatore di serie televisive e per il cinema. È una firma del Corriere della Sera
ed è l’autore dei romanzi bestseller internazionali (tutti pubblicati da Longanesi) Il suggeritore, Il tribunale delle anime, La donna dei fiori di carta, L’ipotesi del male, Il cacciatore del buio, Il maestro delle ombre, La ragazza nella nebbia, dal quale è stato tratto il film omonimo con cui nel 2017 ha debuttato nella regia cinematografica.

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