Il manoscritto di Chopin




Recensione di Chiara Alaia


Autore: Jeffery Deaver e AA.VV.

Traduzione: Irene Annoni

Editore: BUR Rizzoli

Genere: Thriller

Pagine: 233

Anno di pubblicazione: 2015

 

 

 

 

Sinossi. Harold Middleton, un ex investigatore di crimini di guerra, entra in possesso di una partitura di Chopin. Ciò che non sa, però, è che tra quelle note scritte a mano si nasconde un segreto che potrebbe minacciare la vita di milioni di americani. Middleton viaggia dalla Polonia agli Stati Uniti per sciogliere il mistero del manoscritto, viene accusato di omicidio, inseguito dai federali e si trasforma ben presto nell’obiettivo di un temibile assassino. Ma la minaccia più letale proviene dal suo passato: un uomo ritorna nella sua vita, come un’ombra. Un uomo che tutti chiamano Faust.

 

 

Recensione

Prendi quattordici autori di thriller di fama internazionale, prendi un maestro del genere come Jeffery Deaver a definire i personaggi, l’ambientazione del romanzo e il suo incipit, poi lascia che la narrazione passi di mano in mano, fino a un epilogo esplosivo (anche questo firmato da Deaver).

Il risultato è una storia complessa e ben congegnata, che si arricchisce capitolo dopo capitolo di nuovi personaggi, intorno alla figura dell’integerrimo Harry Middleton e spostando la vicenda da un punto all’altro del globo. Da Varsavia a Baltimora, da Roma alla Namibia.

Il risultato è un libro godibile, che si legge di un fiato, sospeso tra un passato recente – gli anni della guerra in Kosovo – e il nostro presente, su cui si allunga l’ombra inquietante del terrorismo internazionale. Un romanzo elettrizzante, ricco d’azione, di suspense e di colpi di scena. Forse anche troppi, in un’escalation di morti ammazzati, inseguimenti e personaggi che fanno il doppio gioco.

Il manoscritto di Chopin, d’altra parte, non va letto come semplice bestseller, piuttosto come un esperimento letterario: la realizzazione del primo thriller audio a episodi (iniziativa promossa dall’International Thriller Writer). E allora, in questo senso, il gusto della lettura diventa anche quello di cogliere le differenze di stile tra un autore e l’altro, di apprezzarne la gara sul piano della tecnica di scrittura e dell’inventiva.

Forse Il manoscritto di Chopin non starà alla storia della letteratura come Déjà-vu di Crosby, Stills, Nash e Young sta a alla storia del rock, ma il super gruppo di scrittori guidato da Jeffery Deaver ha sicuramente il merito di aver accettato la sfida e di aver messo il proprio talento a disposizione dell’ITW, per contribuire a dare al genere thriller il giusto riconoscimento.

 

 

 

Jeffery Deaver  e AA.VV.


Ex giornalista ed ex avvocato, Jeffery Deaver ha abbandonato la carriera legale nel 1990, per dedicarsi alla scrittura a tempo pieno. Scrittore di romanzi thriller, ha vinto per tre volte l’Ellery Queen Readers Award for Best Short Story of the Year; ha vinto, inoltre, il British Thumping Good Read Award ed è stato più volte finalista all’Edgar Award. Il suo primo romanzo, un horror intitolato Voodoo è del 1988. I tre romanzi successivi, ambientati a New York, affrontano la struttura delle detective stories. Con i protagonisti dei suoi romanzi, Deaver crea dei perfetti thriller contemporanei, in cui la narrazione si svolge secondo il ritmo e la tensione tipici del linguaggio cinematografico. Ha conosciuto il successo internazionale con Il collezionista di ossa, la prima indagine di Lincoln Rhyme e Amelia Sachs, da cui è stato tratto l’omonimo film.

Gli altri quattordici autori che hanno contribuito a Il manoscritto di Chopin sono: Lee Child, David Corbett, Joseph Finder, Jim Fusilli, John Gilstrap, James Grady, David Hewson, John Ramsey Miller, P.J. Parrish, Ralph Pezzullo, S.J. Rozan, Lisa Scottoline, Peter Spiegelman ed Erica Spindler.