Tre enigmi per Leonardo Vassallo tra archeologia e paranormale
Recensione di Marianna Di Felice
Autore: Angiolo Ugo Del Lucchese
Editore: Erga
Genere: Thriller/Paranormal
Pagine: 190
Anno di pubblicazione: 2020
Sinossi. Leonardo Vassallo, un visionario ma disincantato disegnatore genovese con la passione per l’archeologia, disegna a tempo perso complessi reperti e illustrando una collezione etrusca viene a scoprire alcuni falsi inspiegabili. Inizia così un’inaspettata avventura para-normale. Gli inquietanti eventi che si susseguono lo porteranno a lanciarsi in una serie di imprudenti indagini su fatti “impossibili” ai margini del mondo archeologico. Trasformato ormai in una sorta di detective del paranormale, si imbatterà in insospettati abitatori di ruderi, oscure leggende, indecifrabili enigmi e misteriosi revival di templari e occultisti in caccia dell’immortalità.
Recensione
Per fortuna l’autore è stato convinto a pubblicare i suoi tre racconti che vedono come protagonista Leonardo Vassallo perché altrimenti il lettore si sarebbe perso tre piacevoli letture.
Leonardo è un abile disegnatore che dopo aver conosciuto tempi di crisi è riuscito ad emergere col suo lavoro e ad essere ricercato nel suo campo. In molti lo contattavano, compreso il suo amico Gian Andrea che gli commissionava vari lavori. Leonardo doveva disegnare dei reperti archeologici, lavoro affascinante che condurrà il protagonista a cacciarsi in una fitta rete di misteri e attraverso le tre storie l’autore condurrà il lettore nel mondo dell’Archeologia mostrandogli piccole scene di fatica quotidiana.
Il primo racconto è quello più pregno di storia visto che gli oggetti che Leonardo deve disegnare appartengono ad una collezione di monili etruschi. Il protagonista è decisamente curioso, come il lettore, per questo motivo quando arriva con Gian Andrea in casa Aldobrandi inizia a farsi una marea di domande.
Dimora e giardino apparivano in decadenza e Leonardo già avvertiva un’aria strana come se qualcosa o qualcuno lo osservasse, la certezza arrivò nel sotterraneo dove avrebbe disegnato i gioielli etruschi.
Leonardo sentiva ancora degli occhi puntati su di lui e in un angolo trovò qualcosa che poi si rivelò essere un amuleto, ma a cosa serviva? Costa stava succedendo e da cosa doveva essere protetto?
Anche se Leonardo e Gian Andrea sospettavano qualcosa non potevano assolutamente pensare a ciò che poi si rivelò sotto i loro occhi. Tra testi in etrusco, storie di demoni della morte e del destino, riti sacrificali, strani amuleti, voglia di potere e di onnipotenza e strane teorie scientifiche senza prove, si dipana la storia Alberi infelici che rivelerà una fine rocambolesca fatta di colpi di scena, magia e paranormale.
La scrittura è fluente e le note messe dall’autore per delucidare il lettore non lo distraggono, anzi, in certi casi rincarano la dose di suspense. Insieme alle note l’autore si è preoccupato di inserire delle schede che possono esser lette anche dopo il racconto e che danno un quadro generale del popolo, del sito e della setta che fanno da base alle storie La storia e l’archeologia che altro non è se non una scoperta materiale della storia aumentano l’immaginazione del lettore.
Alla fine del primo racconto, dopo le osservazioni dell’autore si passa al secondo racconto, Morte nel pozzo sacro che ci porta in Sardegna tra i nuraghi, antiche costruzioni di pietra a secco, che nascondono un altro pericoloso mistero.C’è un filo conduttore con il primo racconto che si ritroverà anche nell’ultimo racconto e che metterà in contatto il protagonista e altri personaggi con entità occulte che causeranno morti all’apparenza inspiegabili come nel caso del sito archeologico sardo dove Gian Andrea stava portando avanti uno studio con altri collaboratori. Tra loro c’era Aoife, una ragazza irlandese. E come se il racconto già non avesse segreti e arcani da rivelare si aggiungono grazie alle origini della ragazza altri enigmi.
Il terzo ed ultimo, purtroppo, racconto porta alla luce una storia di riti demoniaci associati a una setta del taumaturgo Vintras condannato dalla Chiesa e dal rosacruciano Stanislas de Guaita esoterista francese. Torna di nuovo l’ombra del potere detenuto da sette adepti che continuavano i riti dei settimini. Il tutto parte da dei ruderi di una casa dove si pensa sia andato distrutto con un terremoto un monastero di frati sacrileghi, situato in una zona impervia e selvaggia, Bric Zionia a 1000 metri di quota nel massiccio del Monte Camulera in provincia di Savona. Si passa da luoghi storici e mistici a un posto isolato dove il silenzio già produce inquietudine, dove la neve cade copiosa e non riesce a nascondere le impronte di chi è sugli stessi passi di Leonardo. Quest’ultimo si trova di nuovo a risolvere un caso difficile da esporre alle autorità rischiando non solo attraverso l’inseguimento di soggetti pericolosi o attraverso le maledizioni lanciategli contro, ma andando direttamente in trance per avere una visione di più particolari che lo avrebbero portato alla verità.
Tre storie che tengono in tensione il lettore, tre argomenti diversi toccati dall’autore, uno stato d’ansia del lettore che cresce mano a mano che i racconti vanno avanti, una scrittura ben dettagliata che incuriosisce il lettore e lo porta a ripercorrere storie e leggende catturandolo con le schede che spiegano gli argomenti usati, non rimane che dire…
buona lettura!
A cura di Marianna Di Felice
marisullealidellafantasia.blogspot.it
Angiolo Ugo Del Lucchese
nato e residente a Genova, è stato per oltre trent’anni funzionario della Soprintendenza Archeologica della Liguria, dove ha ricoperto a lungo l’incarico di Direttore del Museo Preistorico dei Balzi Rossi (Ventimiglia). È autore di numerosi articoli scientifici di archeologia preistorica e protostorica e ha curato alcune mostre. Questo volume è la sua prima opera di narrativa.
Acquista su Amazon.it: