Recensione di Betsy
Autore: Jesper Stein
Editore: Marsilio
Pagine: 485
Genere: Thriller
Anno Pubblicazione: 2015
“Davanti a lui Nørrebrogade sembrava una nicchia scavata tra file di case, una fenditura in un massiccio corpo di pietra e acciaio, asfalto e case, cortili interni e nascondigli. La sua città. Piena di vita e di luci.
Spingeva sui pedali, lasciandosi risucchiare in quel corridoio fatto di fari accecanti, autobus illuminati, lampeggianti, insegne dai colori sgargianti di chioschi, bar e pub aperti ventiquattro ore su ventiquattro. Un odore di benzina si mescolava al profumo della cannella, del cumino, del kebab.”
Nel Marzo 2007 le forze dell’ordine di Copenaghen rasero al suolo il centro sociale di Ungdomshuset, nel quartiere di Nørrebro, dando inizio a rivolte violente e a scontri nella capitale.
Nella stessa notte dell’inizio dei conflitti, un anonimo cadavere viene ritrovato nell’adiacente cimitero di Assistens, e l’ispettore Axel Steen viene incaricato di far luce su questo caso pur dovendosi confrontare con un’opinione pubblica che ha ormai perso fiducia nella polizia.
“Il tempo dell’inquietudine” è il primo poliziesco di Jasper Stein, e segna un azzeccatissimo inizio di carriera per lo scrittore, in precedenza giornalista e critico letterario. Il background socio-politico viene tracciato in maniera sapiente e nulla viene lasciato al caso, dando prova di grande competenza e dando al lettore gli elementi per farsi risucchiare dalla storia.
Anche gli sviluppi delle relazioni emotivo-sentimentali dei personaggi sono coinvolgenti, realistici e mai banali.
Il modo in cui si gioca con la suspance è buono, senza eccessi estenuanti né fasi noiose nella trama. È evidente qualche piccolo cliché tipico del genere, tra i quali il protagonista che decide di mettersi in pericolo mortale quando sarebbe logico prendere delle precauzioni, o momenti di epifania addirittura richiamati dalla forza di volontà.
Ma gettare peso su questi elementi implica voler essere ciechi davanti ad un libro che è inequivocabilmente buono e degno di nota.
In conclusione, “Il tempo dell’inquietudine” è un libro che non lascia spazio all’indifferenza e che riesce ad interessare e a far riflettere su temi quali la violenza, la verità e l’amore.
Giunti all’ultima pagina però, non si può far altro che chiedersi cosa di tutto ciò che le pagine precedenti ha portato alla luce può essere salvato e cosa andrà a scomparire tra i nostri ricordi, come una tragedia ormai seppellita tra le altre o un titolo di un romanzo letto in fretta di cui non ci si ricorderà più.
“Noi siamo quelli contro cui nessuno può giocare” era rimasto scritto per dieci anni sulla parete di fronte al caseggiato. Adesso non avevano più un posto dove fare i loro giochi. E quei caratteri non erano stati semplicemente coperti con una mano di vernice, ma sostituiti da un graffito che diceva “col cazzo, col cazzo, col cazzo”.
Jesper Stein
Jesper Stein – (1965) vive nel quartiere di Nørrebro a Copenaghen. Giornalista d’inchiesta per molti anni e inviato di guerra, è oggi critico letterario e dal 2006 membro dell’Accademia danese del poliziesco. Il tempo dell’inquietudine è il suo primo poliziesco, giudicato in Danimarca tra i migliori esordi di genere di sempre.
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