Il valore affettivo




Recensione di Sara Zanferrari


Autore: Nicoletta Verna

Editore: Einaudi

Collana: Stile libero big

Genere: Narrativa contemporanea

Pagine: 253

Anno di pubblicazione: 2021

 

 

 

 

 

 

Sinossi. Bianca aveva sette anni quando un incidente dai contorni incerti ha innescato nella sua vita una reazione a catena, che non ha risparmiato nulla. Oggi sta con Carlo, cardiochirurgo di fama internazionale, e all’apparenza lo venera. Ma tanta devozione, in realtà, nasconde un piano macchinoso, folle: un progetto di rinascita in cui l’uomo è un mero strumento. Nel percorso che intraprenderà per realizzarlo, Bianca scoprirà una verità che nessuno avrebbe mai potuto sospettare.

 

Recensione

Sopravvivere alle tragedie è la peggiore tragedia della mia vita. È da vent’anni che ogni giorno mi forzo per non pensare a quello che sto per dire.”

Non sono una persona fantasiosa. Faccio ogni giorno le stesse cose e faccio ogni notte lo stesso sogno: piove e uccido Stella.

Roma. Bianca è una donna bellissima con un marito famoso chirurgo, ricco e carismatico, una vita perfetta che la vede gregaria prendersi cura di lui e dell’attico elegante in cui vivono.

Una vita che scorre all’apparenza tranquilla su binari precisi, che sembra ruotare intorno a lui, ma in realtà nasconde un piano dove il centro è sempre e solo Stella, la sorella della protagonista morta quando lei aveva solo 7 anni.

Il senso di colpa per un reato non commesso divora lentamente Bianca, la quale vive senza vivere, congelata in una perfezione irreale e inesistente dove tutto ciò che fa e dice è continuamente pensato e chirurgicamente calcolato fin nei minimi particolari. L’importante è non sentire, non provare emozioni, in buona sostanza non vivere.

La sua è una vera e propria ossessione che pian piano diventerà sempre più manifesta nell’apparente banalità di un gesto quotidiano come differenziare la spazzatura, ma che assumerà pagina dopo pagina, nell’evoluzione delle difficoltà affettive e psichiche di Bianca, contorni sempre più patologici e invalidanti, crepe impercettibili nella forzata perfezione della sua esistenza.

Una perdita, un vuoto, che lentamente si prende tutto lo spazio disponibile nel cuore, nella mente, nella vita di Bianca, a partire dalla madre, che ciclicamente tenta il suicidio, ma prende soprattutto ogni minuto e ogni atomo della sua vita, costruita con determinazione attorno a questo fantomatico “piano” e alla morte della sorella, ancora avvolta da contorni misteriosi, della quale lei si è addossata mentalmente la colpa. Lo spazio è così pieno che Bianca si ritrova completamente vuota di sé stessa, annullata, invisibile. Ma è il suo corpo a ricordale che è viva: attraverso i dolori che l’endometriosi le infligge in staffilate sempre più forti e sempre più frequenti.

In un lento, inesorabile crescendo tutte le tessere del puzzle si metteranno al loro posto, mentre il lettore si aspetta in qualunque momento l’arrivo di una qualche tragedia che sembra incombere fin dall’inizio. Un romanzo psicologico, intimo, a tratti claustrofobico, che nasconde un thriller dai connotati indefinibili, che tiene incollati alle pagine attraverso la straordinaria capacità di scrittura di Nicoletta Verna, mentre “l’incauto lettore” si chiederà dove comincino e finiscano verità e finzione, dubbio e certezza, amore e crudeltà sottile.

Come al solito non provo niente. Credevo che la delusione fosse un’onda che ti si infrange addosso e tutto intorno si infrange con lei, mentre non è che una piccola lametta infilata fra le tue convinzioni, che bene o male trova il suo posto e smette quasi subito di fare male. E non sapevo che fossero così facili a crollare, le convinzioni. Non credevo potesse essere così ininfluente, la delusione.

Se questo è un esordio, chissà cosa può aspettarci più in là!

 

 

A cura di Sara Zanferrari

 poesiedisaraz.wordpress

 

 

 

Nicoletta Verna


Nicoletta Verna, classe 1976, è nata a Forlì, ma vive a Firenze, dove si occupa di comunicazione e web marketing nel settore editoriale. È autrice di saggi e volumi su media e cultura di massa e ha insegnato Teorie e tecniche della comunicazione presso diversi atenei e istituti italiani. Il suo romanzo d’esordio “Il valore affettivo ha ottenuto la menzione speciale della giuria alla XXXIIIedizione del premio Italo Calvino

 

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