Recensione di Marianna Di Felice
Autore: Giada Trebeschi
Editore: Oakmond Publishing
Pagine: 254
Genere: Thriller storico
Anno di Pubblicazione: 2017
Nel Lazzaretto Nuovo, a Venezia, fu rinvenuto lo scheletro di una donna che aveva un mattone in bocca a bloccarle la mascella, quindi la masticazione.
Nel 1600 tra le tante superstizioni che vagavano da orecchio a orecchio e che occupavano la mente della popolazione, vi era quella dei Nachzehrer, cioè dei masticatori di sudario. Quelli che, masticando il sudario e masticando i cadaveri di fianco, riuscivano a tornare sulla terra per bere il sangue dei vivi.
Questo particolare vampiro apparve per la prima volta in Polonia nel XII secolo.
La superstizione a quei tempi attecchiva facilmente, soprattutto quando il paese o la città stava subendo l’orrore della peste nera.
Sembrava che Venezia avesse cittadini con una mentalità più aperta, perché popolata da commercianti, patrizi, mercanti, bottegai che davano una grande dinamicità alla città grazie agli scambi commerciali con altre parti del mondo; invece la peste e i rimasugli della chiusura mentale del passato giovarono a scatenare una forte paura nei confronti dei Nachzehrer.
Inoltre, la società veneziana, considerata di così larghe vedute, in realtà nascondeva tante perversioni (a Venezia avevano terreno facile) che venivano soddisfatte con dei traffici notturni mascherati dal perbenismo diurno.
È in questo contesto che avvengono crimini sanguinosi, densi di significati simbolici e fortemente legati alle credenze nei masticatori di sudari. E Orso Maria Pisani, Signore di notte di Dorsoduro, e Nane Zenon, medico botanico, ma anche alchimista interessato all’occulto, cercano di scoprire la verità nascosta dietro a una serie di crimini efferati la cui matrice sembra in bilico fra il reale e l’aldilà.
Avevo letto del Vampiro di Venezia su una rivista di archeologia, quindi capirete la mia curiosità quando ho visto questo titolo nella lista dei thriller.
E ora, a lettura conclusa, consiglio di leggere Il vampiro di Venezia perché trascina il lettore verso l’ultima pagina mantenendolo in uno stato di tensione che si rilassa solo alla fine.
Inoltre, la storia che l’autrice ha fatto nascere attorno al periodo storico è decisamente affascinante e azzeccata.
Giada Trebeschi
Giada Trebeschi nasce nel 1973 a Reggio Emilia e cresce a Bologna. È autrice di romanzi, racconti brevi, saggi, sceneggiature e pièce teatrali.
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