Recensione di Leonardo Di Lascia
Autore: Bergsveinn Birgisson
Traduzione: Silvia Cosimini
Editore: Iperborea
Genere: narrativa
Pagine: 448
Anno di pubblicazione:2019
Sinossi. Nella Norvegia del IX secolo, alla corte reale del Rogaland, nasce Geirmund Pelle Scura, destinato a diventare il «vichingo nero», cacciatore, viaggiatore, pioniere, definito «il signore dell’Atlantico» e «il più illustre tra i primi colonizzatori d’Islanda». Figlio del re Hjör e di una donna sami della Siberia, discriminato fin da bambino per i suoi tratti mongoli, Geirmund viene inviato nell’estremo Nord, fra le tribù del mitico Bjarmaland, prima di partire all’esplorazione dei fiordi islandesi. Qui costruisce il suo impero sulla caccia al tricheco, di cui ha imparato ogni segreto dai bjarmi, e sul commercio internazionale dei prodotti derivati che sono alla base dell’economia e dell’arte navale vichinghe – l’olio ricavato dal grasso, le corde realizzate con la pelle e le preziose zanne – grazie alla manodopera di centinaia di schiavi cristiani catturati in Scozia e Irlanda. Perché esistono così poche fonti su di lui e nessuna saga ne ha tramandato le singolari imprese? Lo scrittore e filologo Bergsveinn Birgisson si mette sulle tracce sperdute di questo suo misterioso antenato per ricomporne la storia dimenticata. Una ricerca che spazia tra archeologia, antropologia, genetica, biologia, linguistica, ecologia, dove la scienza richiede il contributo della poesia e dell’immaginazione. Un viaggio nell’epico mondo di Ragnarr e Harald Bellachioma in cui l’autore scosta il velo della leggenda e sfata il mito fondativo dell’Islanda, riportando alla luce l’avventura di «imprenditori» scaltri che si insediarono in questa terra vergine per sfruttarne economicamente le risorse, prima che gli eroi delle saghe vi trovassero una nuova patria e la libertà.
Recensione
Il Vichingo nero, vissuto in Norvegia nel IX secolo era il più importante personaggio scandinavo dell’epoca, viaggiatore, cacciatore, conquistatore. Il Vichingo nero aveva questo nome per il colore della sua pelle.
Le sue imprese lo portarono ad essere “Il Signore dell’Atlantico”. Il testo narra le vicende di questo eroe dimenticato dalla storia moderna occidentale.
Un personaggio valoroso, che fin da bambino si sentiva discriminato fino a reagire e a diventare quello che è diventato.
Un libro dove tra le pagine si cela una forte ricerca, l’autore ha dovuto studiare molto per poter ricostruire le vicende del vichingo, una ricostruzione non solo storica ma anche fortemente socio-antropologica.
Un testo che ci fa capire come nazioni come l’Islanda, la Norvegia sono quello che sono ora, un libro che racconta uno spaccato storico del IX secolo, un tempo lontano , ma carico di vicende molto attuali.
Un racconto che chiunque sia amante dei popoli del nord e delle vicende di grandi uomini, dovrebbe leggere, scritto con stile fluido e incalzante, basato sull’avventura e sulla descrizione di cosa il vichingo si trova a fronteggiare, senza tralasciare la parte didattica che l’autore vuole trasmettere al lettore.
Iperborea è sinonimo di testi interessanti, ogni testo ha una storia, oltre a raccontarne una.
Bergsveinn Birgisson
Bergsveinn Birgisson (Reykjavík, 1971) è uno scrittore islandese. Dopo aver conseguito un dottorato in filologia norrena all’Università di Oslo si è dedicato all’insegnamento e alla scrittura. Attualmente risiede a Bergen, in Norvegia, dove continua a scrivere romanzi, poesie e racconti, che hanno vinto prestigiosi premi in patria e all’estero. Tra le sue opere, tradotte in numerose lingue, Risposta a una lettera di Helga (Bompiani, 2017). Il vichingo nero è in corso di pubblicazione in dodici paesi.
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