Imago Lux




Recensione di Cristina Bruno


Autore: Adriano Angelini Sut

Editore: Edizioni Ensemble

Genere: thriller

Pagine: 304

Anno di pubblicazione: 2020

 

 

 

 

 

Sinossi. Negli anni Settanta, una Comune dedita ad antichi riti esoterici si riunisce in una catacomba etrusca sull’Aurelia Antica. Si accede alla catacomba dalla villa di Luc Apofi, un ricco pittore francese il cui miglior quadro si chiama Imago Lux – la rappresentazione della luce, l’oscuro simulacro della Luce Vera. Liliana Roscioli, una ragazza della buona borghesia romana, è attratta dal fascino occulto della Comune. Scompare. Quando la sorella Eva si mette sulle sue tracce la ritrova, trasfigurata, nel sud della Francia, in Occitania, una regione attraversata da forti tensioni spirituali, in cui, nel Medioevo, la Chiesa di Roma aveva combattuto l’eresia catara. Cinquant’anni dopo, Eva si è ormai fatta una famiglia ed è una stimata psichiatra, ma l’Imago Lux continua a perseguitarla, tormentando adesso la sua nipote più grande. Mentre il Male flagella una Roma ormai decaduta, un Papa, curvo e solitario, officia ancora urbi et orbi da una desolata terra di mezzo.

 

Recensione

Eva Roscioli è un’anziana signora che decide di raccontare quel che accadde alla sua famiglia a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta.

Erano gli anni della contestazione giovanile e i ragazzi di ogni paese erano in fermento, pronti con grande entusiasmo a seguire i loro sogni. E così Liliana, sorella maggiore di Eva, si lascia coinvolgere da un misterioso individuo, che si fa chiamare Luc Apofi, a entrare in una setta.

La chiave per la comprensione dei fini di Luc è nella sua opera più nota, “Imago Lux” che ribalta il concetto e la dominanza tra Luce e Ombra. Liliana, sempre più coinvolta e plagiata, scompare.

Eva cerca di rintracciarla ma quando la ritrova, nel Sud della Francia, si accorge che è accaduto qualcosa di irreparabile. Dopo cinquant’anni l’incubo ritorna e purtroppo coinvolge una delle sue nipoti. Potrà Eva evitare la triste fine della ragazza?

Siamo di fronte a un thriller sull’Occulto, scorrevole e intrigante. Il racconto in prima persona di Eva ci porta dritti negli anni Sessanta tra abiti a fiori e pantaloni a zampa di elefante.

Eva ha diciotto anni, non è ancora maggiorenne per quel tempo, e sta terminando il liceo classico mentre Liliana, studente universitaria, ne ha ventidue ed è libera di scegliere la propria vita.

Quella che sembra inizialmente solo una setta di figli dei fiori un po’ troppo intransigenti si rivelerà invece una trappola mortale, non solo per Liliana, e evidenzierà una rete che nasconde interessi e poteri insospettabili. La tensione resta alta in tutta la narrazione seguendo il filo delle ricerche della giovane scomparsa e del misterioso e inquietante artista Luc Apofi che così descrive la propria opera principale, “Imago Lux”:

Vedete, la mia idea è che la luce abbia una parte invisibile.

Certo, sembra un assurdo, come fa la luce a essere invisibile?

Eppure esiste una zona d’ombra molto, molto più potente e pervasiva di quella della realtà visibile, una forza che non ha bisogno di manifestarsi ma altrettanto reale, e che non compie violenza accecante ma ugualmente abbraccia, e condiziona tutto il creato. Io la chiamo “luce nera”, e l’ho rappresentata in questa tela.”

Nella seconda parte con un balzo temporale ritorniamo ai giorni nostri e la storia sembra riavvitarsi su stessa con la nipote di Eva al posto della sorella. Un passato che ritorna sempre uguale eppure sempre diverso con protagonisti dallo sguardo torbido e il pensiero volto alle tenebre.

L’eterna lotta tra Bene e Male intride tutto il libro e avviluppa il lettore, spronandolo a cercare una propria spiegazione a fatti all’apparenza irrazionali.

Cupe atmosfere da “Esorcista”, catacombe etrusche con altari sacrificali e simboli inequivocabili ci conducono in una spirale di tensione che non ha fine, come non può avere fine la battaglia tra la Luce e le Tenebre.

A cura di Cristina Bruno

http://fabulaeintreccio.blogspot.com/

 

 

Adriano Angelini Sut


Traduttore e scrittore. Ha collaborato con il Foglio e Radio Radicale. Ha pubblicato, tra gli altri, i romanzi “L’ultimo singolo di Lucio Battisti” (selezionato al Premio Strega 2018) e “Jackie” e il saggio “Mary Shelley e la maledizione del lago”.

 

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