In vetta al mondo




Recensione di Leonardo Di Lascia


Autore: Roberta Melli

Casa editrice: Leone editore

Collana: Mistéria

Pagine: 256

Anno pubblicazione: 2017

 

 

 

 

 

 

Teo Alberti, ispettore di polizia della sezione omicidi del distretto di Torino, deve tornare al paese natio poiché la madre è in fin di vita. Lì conosce una ragazza mulatta che vive in Svizzera: tra i due nascerà una intensa relazione, ma un brutale omicidio cambierà ogni cosa. Teo si troverà alle prese con un’indagine complessa e con una vittima dal passato oscuro, collegata ai cartelli della droga del Sudamerica. La presenza quasi eterea di un lupo albino che sembra seguire proprio il protagonista si rivelerà anch’essa un’importante traccia che aiuterà la conclusione dell’indagine.

 

L’ultimo thriller di Roberta Melli colpisce subito per il ritmo, forsennato e adrenalinico.
Ma il libro ha un altro pregio, quello di raccontare una storia fatta di personaggi con un’anima.

Teo Alberto, ispettore di polizia del distretto di Torino, ha con le donne un rapporto con molto particolare.
Con la madre ha un legame quasi morboso, e proprio a causa della malattia della madre, deve tornare al piccolo paese natio, dove incontra l’amore.

L’indagine al centro di “In vetta al mondo” è molto ben congegnata e viene condotta su piani diversi, tanto da risultare collegata al traffico di droga del Sud America.

Ma ciò che più mi ha colpito in questo libro è stato il lupo albino, che sarà indispensabile per la soluzione del caso.

Un thriller particolare con uno stile personale e una storia di fondo molto credibile e appassionante. Un libro da non sottovalutare.

 

Roberta Melli


è nata a Vicenza, dove vive e lavora. Insegna Chimica e Scienze al liceo scientifico, ma nel tempo libero pratica free climbing, alleva insetti e si dedica alla sua vera passione, la maratona, protagonista anche di Senza tregua. Con questo romanzo ha vinto il Premio Letterario del Leone VII edizione.

 

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