Intervista a Antonio Fusco




A tu per tu con l’autore


 

Antonio, iniziamo con una domanda irrinunciabile: puoi descrivere, con pochi aggettivi, chi è Tommaso Casabona, il protagonista dei tuoi romanzi?

Un uomo normale che ha scelto di fare un lavoro che a volte può diventare complicato. L’esperienza professionale gli ha lasciato una certa dose di cinismo ma non lo ha privato di quell’empatia che gli consente di guardare ai fatti senza mai dimenticare la dimensione umana delle persone coinvolte.

Come è nata l’idea di scrivere noir? Ti senti privilegiato o comunque avvantaggiato come scrittore dalla tua professione? Cosa porti nei tuoi romanzi della tua vita lavorativa? Cosa invece costituisce uno svantaggio dell’essere un addetto ai lavori?

Sono sempre stato attratto da quella che io definisco: l’arte di mettere insieme le parole per creare emozioni. A 50 anni mi sono deciso a scrivere qualcosa perché è un’età nella quale, improvvisamente, realizzi che non puoi più rimandare le cose. Se hai sogni nel cassetto, o li butti via o li tiri fuori e ti dai da fare per realizzarli. Il mondo del noir mi sembrava congeniale alle mie esperienze professionali e di vita, sentivo di aver qualcosa di originale da dire ai lettori. Il mio lavoro mi ha aiutato perché mi ha evitato di dover fare ricerche o chiedere aiuto a consulenti per la stesura di un romanzo, nello stesso tempo mi costringe a restringere il campo delle possibili storie per non scrivere cose troppo vicine a casi reali di cui mi sono occupato. Ecco, questo è sicuramente uno svantaggio rispetto a chi non ha limiti deontologici che non può superare.

Parlaci del tuo rapporto con Valdenza (ops!) con Pistoia, tua città adottiva e teatro delle vicende del commissario Casabona. Cosa dicono i tuoi concittadini riguardo al fatto che Pistoia, una piccola città di provincia poco conosciuta dalla massa, è improvvisamente alla ribalta per mezzo dei tuoi romanzi?

Io amo Pistoia. In essa trovo bellezza e armonia. È una città accogliente dove si vive bene. I pistoiesi si sono affezionati al mio personaggio e alle sue storie. Ormai Casabona è uno di loro.


Antonio fusco presenta il suo nuovo libro ” ALLA FINE DEL VIAGGIO “
Luca Castellani/Fotocastellani

Cosa accade a uno scrittore e alle sue opere quando ha la possibilità di mescolare la creatività e la fantasia di un napoletano con l’ironia e l’esuberanza (anche lessicale) dei toscani?

Questi due popoli hanno molte cose in comune, tra queste la passione per l’arte, in tutte le sue forme. Come tutti i popoli che hanno una lunga storia alle spalle e ne hanno viste di tutti i colori, sono dissacranti e tendono a non prendere le cose troppo sul serio affrontandole spesso con l’arma dell’ironia.

Adesso cerca di dissuadere i tuoi lettori dal considerare Tommaso Casabona una sorta di alter ego di Antonio Fusco. In cosa vi assomigliate e in cosa invece siete diversi?

Lui è la parte migliore di me, purificato dai tanti difetti che spesso mi rendono insopportabile.

Tommaso Casabona possiede, tra le altre, una qualità che amo particolarmente: la compassione per le vittime del Male, che non sono necessariamente le vittime in senso stretto, ma spesso anche i loro carnefici. Casabona, sebbene sia un uomo integerrimo, ha la capacità di stendere un velo pietoso su questi personaggi. Ed è questa, secondo me, una sua caratteristica che lo rende vero e umano e anche molto amato dal suo pubblico. Qual è il tuo pensiero a riguardo? La compassione può essere appannaggio solo di un tutore della legge di carta o anche di un vero uomo di legge?

Guarda che tutti quelli che fanno questo lavoro sono così, anche se non lo danno a vedere per non lasciarsi travolgere dalle emozioni. Gli uomini di legge, come li chiami tu, (ma esistono anche le donne di legge) sono madri, padri, figli, nella loro vita non professionale. Non sono dei robot privi di sentimenti e compassione, per fortuna.

Adesso una curiosità che credo sia denominatore comune di tutti i tuoi lettori: cosa riserva il futuro per Casabona? Troverà o ritroverà l’amore?

Questo veramente non lo so ancora. Si vedrà quando riprenderò a scrivere una nuova storia. Dovrò anche sentire lui e Francesca cosa avranno voglia di fare e fino a che punto si saranno allontanati.

Infine, vorrei conoscere il lettore Antonio Fusco. Cosa c’è sul tuo comodino in questo periodo?

”II piacere del vino. Come imparare a bere meglio” ed “Enciclopedia degli esercizi di muscolazione”, me li hanno regalati i miei figli alla Festa del Papà.

Antonio Fusco

Laura Salvadori

 

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