A tu per tu con l’autore
A cura di Claudia Cocuzza
Ciao Elisa, ti do il benvenuto a nome della redazione e dei lettori di ThrillerNord.
“Ombra letale” è un thriller ambientato negli Stati Uniti. Questa scelta ti ha dato più margine di movimento nella costruzione dell’indagine che se fosse stato ambientato in Italia?
Innanzitutto vi ringrazio per questa intervista. La scelta di ambientare il romanzo negli Stati Uniti, e precisamente a Las Vegas, è stata dettata dal fatto che questa città mi avrebbe permesso di avere più scenari in cui ambientare le vicende di una storia che tocca il tema della ludopatia. Infatti, gli omicidi e le relative indagini avvengono per lo più in quei luoghi che sono l’emblema di Las Vegas, ovvero i casinò. Ovviamente, se avessi ambientato il romanzo in Italia, non avrei avuto la stessa libertà di scelta in quanto il numero dei casinò nel nostro Paese è irrisorio.
Sei il tipo di autore che preferisce scrivere di ciò che conosce? Ovvero, hai vissuto o quanto meno visitato Las Vegas prima di cimentarti nella stesura del romanzo?
Io sostengo che un autore debba assolutamente scrivere di ciò che conosce. In questo caso però, la mia conoscenza non è tanto legata a Las Vegas in quanto città, che non ho mai avuto il piacere di visitare, quanto più ai luoghi ludici di cui si parla, ovvero i casinò. In passato infatti, ho partecipato a diverse competizioni sportive di poker texano.
Con “Ombra letale” tocchi un tema socialmente sensibile, quello della ludopatia, e da qui credo dipenda molto la scelta di Las Vegas quale scenario. Come è nata l’idea della trama?
L’idea è nata sostanzialmente dal connubio di due mie passioni: i thriller e il poker. La prima parte della trama che ho concepito è stata quella finale, che credo sia uno dei punti di forza di questo romanzo. Da lì ho cercato di creare una storia ad alta tensione che mi permettesse sia di confrontarmi con lo sviluppo di un romanzo giallo, sia di includere alcuni scenari di gioco.
Leggendo, ho avvertito echi di grandi autori di thriller, anche nostrani, in primis Carrisi e Ilaria Tuti. Me lo confermi o i tuoi autori di riferimento sono stati altri?
In realtà, non ho autori di riferimento. Tuttavia, credo che ogni autore venga in qualche modo influenzato da ciò che legge e, essendo io un’accanita lettrice di thriller e noir, posso dire che tutti gli scrittori di gialli più famosi abbiano in qualche modo contribuito alla mia “formazione” di autrice.
Quale libro hai in lettura adesso?
“Foresta Nera” di Franck Thilliez, senza dubbio uno dei miei scrittori preferiti.
Grazie per la tua disponibilità e in bocca al lupo per la tua carriera!
Claudia Cocuzza
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