A tu per tu con l’autore
A cura di Ilaria Bagnati
La donna sbagliata è la prima indagine della detective improvvisata Úrsula López, aveva pensato fin dall’inizio ad una serie con lei protagonista o inizialmente aveva pensato ad un solo episodio?
L’ordine è stato questo: ho incontrato una persona in un aeroporto che mi ha parlato di una donna grassa, bionda, bella, che era la sua ex moglie. Ho ascoltato l’uomo raccontare aneddoti, descrivere il suo carattere, gusti, atteggiamenti, definirla fisicamente, e ho capito che qui c’era un personaggio eccezionale, una donna risentita per i maltrattamenti che aveva ricevuto dal padre, e che si vendicava degli altri . In altre parole, l’ordine è stato diverso: non avevo ancora un romanzo, una trama, ma avevo un personaggio. Poi, intorno a Ursula, ho scritto una storia. Non sapevo se sarebbe stato pubblicato, se qualcuno l’avrebbe letto, tanto meno se avrebbe avuto una continuazione, ma nel primo libro ho lasciato fuori molto di ciò che avevo in mente. E così ho iniziato il secondo libro, poi il terzo e ora il quarto.
In Italia per ora è stato tradotto solo il primo libro della serie, senza svelarci troppo cosa dobbiamo aspettarci da Úrsula López?
Penso che Ursula sia una donna determinata, difficile da fermare. E mi sembra che sia sempre più abituata a superare il confine che la separa dalla legalità.
Úrsula è una traduttrice, sola, in lotta con i chili di troppo, è ironica e molto curiosa tanto da sconfinare nel voyeurismo. E’ certamente un personaggio particolare e interessante, come è nato il suo personaggio? Si è ispirata a qualcuno?
Prima ti raccontavo come è nato il personaggio, in una chiacchierata in aeroporto, e il suo ex marito è stato colui che mi ha detto che era una voyeur. Era tutto così interessante che quando sono tornato a casa, sono corso a scrivere tutto. Il voyeurismo era un argomento di cui sapevo poco, dovevo ricercarlo, parlare con le persone che lo praticano, leggere. Perché sebbene il personaggio fosse basato su quella storia che mi hanno raccontato, Ursula ha finalmente acquisito una vita propria, e oggi è una persona diversa da quella che è stata d’ispirazione dieci anni fa.
Per Úrsula i chili di troppo sono un problema tanto da provare e successivamente fallire ogni tipo di dieta. Inoltre per lei non è facile il continuo confronto con la bellissima e ricca sorella. Anche in Uruguay come qui in Italia i chili di troppo sono spesso visti come un difetto di cui vergognarsi? Anche lì i social rivestono un ruolo influente nella percezione dell’aspetto fisico e della sua accettazione?
Mi preoccupava sempre quel diktat che pesa su noi donne, che pesa su di noi come una pietra tombale: quella di essere sempre belle, sempre giovani e sempre magre. Mi sembra un’ingiustizia e, peggio ancora, mi sembra stupido accettarla. Oggi si scopre che ci liberiamo dal mandato di essere madri e casalinghe, si scopre che abbiamo rotto il soffitto di vetro e possiamo essere astronauti o ingegneri edili, ma compriamo altre catene diverse che ci legano, perché siamo cadute nella trappola di accettare l’obbligo di essere bella, giovane e magra. In Uruguay come altrove perché i media, i social network e il mercato dei consumatori sono gli stessi in tutto il pianeta.
Lei è considerata l’unica voce di genere del noir uruguayano, come ci si sente?
Penso che sarebbe fantastico se più donne scrivessero questo genere, tradizionalmente maschile. Oggi c’è un’altra scrittrice uruguaiana che ha recentemente pubblicato un romanzo poliziesco, si chiama Cecilia Ríos. In altre parole: non sarò più l’unica, e penso sia ottimo che siamo in tante a entrare in quel mondo.
Quali autori uruguayani e/o stranieri hanno influito sul suo modo di scrivere?
Ho uno scrittore modello che è John Cheever, è sempre sulla mia scrivania. Quando non so seguire una storia, mi limito a rileggere qualche pagina, senza pensare a nulla. E funziona quasi sempre. Altri che mi ispirano: Paul Auster, Richard Ford, Hanif Kureishi.
Conosce il genere thriller nordico? Apprezza qualche autore in particolare?
Non ho letto troppi autori nordici, forse perché alcuni li ho iniziati e non mi interessavano. Tuttavia, adoro Henning Mankel e l’ho letto tutto. Sono sicura che ci sono molti altri scrittori più bravi, che io non conosco.
Acquista su Amazon.it: