Istruzioni per la manutenione del parquet. Care of the Wooden Floors
Recensione di Marina Morassut
Autore: Will Wiles
Editore: Neri Pozza
Traduzione: Simona Fefè
Genere: Narrativa
Pagine: 288
Anno di pubblicazione: 2013
Sinossi. Cosa ci vorrà mai a prendersi cura di un appartamento di lusso? Basta lasciar fare alla domestica, non giocherellare coi tasti del pianoforte a coda, non sfondare i divani in pelle nera, non sporcare le pareti color bianco ghiaccio e attenersi alle istruzioni. Sì, perché il padrone di casa Oskar, famoso compositore minimalista e poliglotta, amante del design e della semplicità che costa un occhio, impegnato a Los Angeles con gli avvocati della moglie sul piede di guerra, non solo ha affidato la sua elegante casa, situata in una città dell’Europa dell’Est, a un vecchio amico di università e aspirante scrittore, “inesorabilmente, illecitamente bloccato” al primo romanzo, ma gli ha lasciato anche biglietti, noticine e istruzioni per ogni situazione possibile. Tuttavia, quando l’ospite, dopo una serata trascorsa in un locale di lap dance in compagnia di una ragazza coi capelli color ambra e microscopica minigonna di pvc o lattice, torna a casa ubriaco e si accascia sul letto trascurando i gatti, quasi come si fosse innescata un’antica maledizione, tutto precipita verso la catastrofe: il prezioso parquet in quercia francese si macchia in una maniera orribile; uno dei due gatti tira le cuoia, stecchito sotto il peso del coperchio del pianoforte; la donna delle pulizie stramazza al suolo nella cucina tutta vetro e acciaio; e così via fino al sorprendente, inaspettato colpo di scena finale.
Recensione
Un parquet francese molto delicato e costosissimo e due amici che sono l’uno l’opposto dell’altro: questi ed una manciata di pochi altri tra esseri umani, animali ed inanimati, i protagonisti di questo strano romanzo, che è una commistione tra pura narrativa e …noir? Thriller? O commedia?
A voi giudicare, se avrete il coraggio di intraprendere questo viaggio, che parrebbe avvenire in Giappone (anche il titolo parrebbe dirottarci nel Paese del Sol Levante) e che invece si consuma in una cittadina post-comunista e non ben identificata dell’Europa dell’Est… o forse pure in una qualsiasi cittadina dell’ex Germania dell’est. Chissà…?
Il protagonista assoluto è il perfetto sconosciuto di cui non sapremo mai il nome, maestro del caos e dell’irresponsabilità, un inglese che abita a Londra, aspirante scrittore dai tempi dell’Università dove ha conosciuto Oskar, che è “inesorabilmente, illecitamente bloccato” alla scrittura del primo romanzo e che sbarca il lunario come “scrittore” di copyright (opuscoli e istruzioni per la raccolta differenziata per i comuni, ad esempio). Vivremo con lui, con il suo caos, con gli incontri – in realtà solo due – che farà da quando ha preso il volo e da Londra ha raggiunto il lussuoso appartamento dell’amico.
L’altro protagonista del romanzo è Oskar, con una defilata moglie californiana, che è l’opposto dell’amico londinese: metodico, ordinato e pignolo fino all’ossessione, irregimentato in regole auto-imposte che gli permettono di solcare la vita da un successo all’altro, tanto che è un rinomato compositore e musicista di musica classica. La contingenza lo spinge a Las Vegas, dove lo attendono gli agguerriti avvocati della moglie, oltre alla moglie stessa, per definire e regolamentare il divorzio.
Proprio a causa di questa sua assenza dal famoso e lussuoso appartamento, in una delle ultime visite che ha fatto a Londra all’amico, gli ha chiesto la cortesia di badare in sua assenza all’appartamento, e nello specifico ai due gatti e al magnifico quanto delicato parquet. Gli lascerà una serie di biglietti, con istruzioni precise per ogni evenienza, disseminati a sorpresa in tutto l’appartamento.
In realtà Oskar e il londinese non si vedono spesso, pur se si conoscono da almeno 10 anni, forse qualcosa di più. E anche l’inizio della loro amicizia all’Università è stato un evento quasi obbligato, dato che il modus vivendi di Oskar lo rendeva facile zimbello e vittima ideale da parte degli altri studenti.
Al protagonista londinese è stata prospettata una visita di almeno tre settimane, un mese, perché tale aveva supposto Oskar dovesse durare la bagarre in California a causa del divorzio. E visto che anche l’amico si era da poco separato dalla convivente e non aveva il desiderio di affrontare un viaggio estivo solitario, la soluzione di trascorrere la vacanza a casa di Oskar gli era sembrata una buona soluzione. Per entrambi.
Ma dopo solo otto giorni dall’arrivo, il londinese riprende la strada per Londra. Perché?
Cosa è successo che ha fatto cambiare idea a quest’uomo, abituato a vivere ad un livello economico molto più basso, in appartamenti scalcinati in affitto, in un disordine generale, in cui anche la sua vita non riesce ad essere organizzata un minimo?
E perché Oskar, al corrente di come vive pericolosamente l’amico, gli affida il suo elegante appartamento tutto giocato sui toni crema del parquet e bianco ghiaccio delle pareti, cui sembra tenere più ancora che alla moglie?
Tra vini rossi che scorrono a fiumi sul prezioso pavimento, gatti morti a causa della musica e gatti scomparsi, tra sortite in un locale di lap-dance e in campagna con il rischio di venire sbranato da un branco di cani rabbiosi, cos’altro potrà mai succedere a questo irresponsabile uomo?
E perché mentre sta svellando il parquet di Oskar per cercare di riparare il danno già causato, all’improvviso accoltella la domestica e ci fa un giro di danza con scopettone al seguito, tanto da ridurre la povera donna ad un cadavere? Autodenunciarsi in una cittadina così, quando non capisce nemmeno una parola della lingua? Dover confessare all’amico Oskar del disastro che gli ha combinato in casa, oltre alle morti causate, prima ancora di aver provato a vedere se riesce in qualche modo a sistemare il dannatissimo parquet francese? Giammai… All’ottavo giorno però accade un innocente imprevisto, che rimetterà in gioco tutto quanto accaduto nei giorni precedenti.
Non è un romanzo per tutti, perché questa irrealtà geografica del luogo e fisica del protagonista, oltre al soliloquio continuo del londinese e ai pochi dialoghi con terze persone, potrebbe non sembrare di primo acchito accattivante. Ma è talmente tanto il caos che quest’uomo, pur abituato al disordine, crea nell’arco di pochissimi giorni, che anche se non inclini al riso, la situazione risulta esilarante, anche per la fluida placidità ed ineluttabilità con cui l’autore racconta il tutto.
Otto giorni di comici disastri, con l’aiuto di molteplici biglietti lasciati dal padrone di casa che sembrano scatenare la sciagure che accadono puntualmente.
E all’ottavo giorno un colpo, un ribaltamento di situazione, che ci fa intuire che l’organizzazione puntigliosa di Oskar in realtà nasconde qualcosa di diabolico… e ci fa dubitare di chi in realtà sia da considerare in trappola!
A cura di Marina Morassut
Will Wiles
Will Wiles è nato in India nel 1978 e ora vive e lavora a Londra. È stato fino allo scorso anno editor di una affermata rivista di design e architettura, prima di intraprendere la carriera di scrittore e giornalista free lance. Negli ultimi dieci anni ha collaborato con numerose testate, tra le quali il New York Times, e fondato e curato siti web di architettura e blog (quello attuale si trova all’indirizzo willwiles.blogspot.com). Istruzioni per la manutenzione del parquet, il suo romanzo d’esordio, è stato selezionato per il National Book Award 2012.
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