Jack




Recensione di Leonardo Di Lascia


Autore: Sara Di Furia

Editore: La Corte Editore

Genere: thriller

Pagine: 256

Anno di pubblicazione: 2017

 
 
 
 
 
 
 

Inghilterra, 1888.

Una serie di efferati omicidi paralizzano Londra gettando nel terrore il quartiere di Whitechapel, dove Damon Blake si è appena insediato, trasferendosi dall’India per sfuggire al suo passato burrascoso. I delitti portano la firma di Jack Lo Squartatore, e suo malgrado, Blake ne verrà coinvolto trovandosi nel mezzo di un vero e proprio incubo che, tra visioni notturne e donne misteriose, lo porterà a dubitare delle sue stesse facoltà mentali, fino a giungere sull’orlo della follia. Dissolvere le ombre che avvolgono Whitechapel, salvare se stesso e far luce sull’identità del misterioso serial killer, diventeranno gli obiettivi primari di Damon Blake che dovrà innanzitutto scontrarsi con il lato oscuro della sua anima.

 

Vi prego non ditelo, non è come pensate! Non è il classico racconto su Jack Lo Squartatore!

Questo romanzo fornisce una visione diversa e particolare del serial killer più famoso del mondo, che viene descritto e raccontato in un modo del tutto nuovo.

Per di più, in “Jack”, l’attenzione non va riservata solamente al famoso assassino, ma anche alla figura di Damon Blake, il protagonista.

L’ambientazione storica è perfetta, ma la parte più interessante è la psicologia di Blake.

Il lettore ne viene rapito e si ritrova ad affrontare un viaggio nella mente umana, nel suo lato più oscuro, al limite della pazzia.
Complimenti a Sara di Furia che è riuscita a cimentarsi in una storia ormai “inflazionata” con abile maestria.

Un libro da leggere e su cui riflettere.

 

 

 

 

Sara Di Furia


E’ nata a Brescia e ha all’attivo già diverse pubblicazioni, tra cui LA REGINA ROSSA, con La Corte Editore, che l’hanno fatta apprezzare da lettori e critica per la sua scrittura intensa e le atmosfere
intrise di mistero. È membro dell’associazione EWWA (European Writing Women Association) ed è insegnante nella scuola secondaria di secondo grado. Con questo romanzo la sua scrittura vira decisamente verso tinte più scure, pur mantenendo le sue qualità intatte.