Kintu




Recensione di Leonardo Di Lascia


Autore: Jennifer Nansubuga Makumbi  

Editore: 66thand2nd

Traduzione: Emilia Benghi

Genere: narrativa

Pagine: 464

Anno di pubblicazione:2019

 

 

 

 

 

 

Sinossi. All’alba del 2004, tra le baracche e gli acquitrini di Kampala, capitale ugandese, Kamu Kintu è prelevato da due funzionari pubblici per un interrogatorio. Ma una volta in strada, ammanettato come un ladro, verrà linciato dalla folla, pronta a trattarlo come «una cosa» priva di ogni umanità. Forse è solo un tragico scherzo del destino, oppure l’esito inevitabile presagito dal nome della vittima: in luganda Kintu significa cosa, ma designa anche il primo uomo della mitologia Ganda. All’origine di quel destino c’è un episodio accaduto nel regno del Buganda nel lontano 1750, quando il governatore della provincia di Buddu, Kintu Kidda, intraprese una pericolosa traversata per rendere omaggio al nuovo sovrano, l’usurpatore Kyabaggu. Nel viaggio però trovò la morte il figlio adottivo di Kintu, e da quella tragedia scaturì una maledizione che si ripercuoterà per secoli sulla sua stirpe. Sparpagliati nel paese, tutti i suoi eredi – l’inquieta Suubi, il vedovo Isaac Newton, il predicatore Kanani, la donna-generale Kusi, sorella di Kamu –, saranno uniti da un unico obiettivo: liberarsi dal fardello che si annida nel cuore di questa famiglia. Mescolando con sapienza leggende orali e credenze magiche a vivide scene di erotismo e violenza, Jennifer Nansubuga Makumbi ha costruito un’avvincente saga che è anche la storia di una nazione, l’Uganda – sorta di «Africanstein» creata in laboratorio dagli europei –, e una ricerca di senso nell’agire degli esseri umani, perennemente divisi tra intelletto e materialità.

Un romanzo che scatta diverse fotografie nella storia dell’Uganda, tutto questo dagli occhi dei protagonisti del libro. Un libro che crea uno spaccato, religioso e folkloristico, mettendo in luce una diversa visione che fino a quell momento era il filone di pensiero generalista. Un romanzo importante che crea dipendenza. Personaggi costruiti con maestria e con peculiarità. Alla fine del libro si può soffrire di mal d’Africa.

 

 

Recensione

Buon viaggio!

Un romanzo che vi porta mano per mano per le vie di Kampala in Uganda. Un viaggio nella cultura ugandese e nei loro riti storici. Una rievocazione al Kintu il primo essere umano sulla terra.

Il romanzo apre con l’uccisione di un uomo Kamu Kintu, arrestato dai gendarmi del posto, viene lasciato in strada e lì viene linciato e ucciso.

Il destino vuole che la vittima abbia lo stesso nome della mitologia del 700:  Kintu.

Un viaggio nella storia dei riti ugandesi dove  tutto verte intorno ad una maledizione che porta il nome di Kintu. Kintu Kidda, un governatore del 1750 intraprese una traversata per omaggiare il nuovo sovrano.

In questa traversata morì il figlio di Kintu, un figlio adottivo, da questo fatto scaturì la maledizione sull’intera dinastia Kintu.

 

 

 

Jennifer Nansubuga Makumbi


Jennifer Nansubuga Makumbi Nata in Uganda, Jennifer Nansubuga Makumbi ha conseguito un dottorato in scrittura creativa alla Lancaster University nel Regno Unito. Con Kintu, il suo primo romanzo, acclamato come l’equivalente ugandese del Crollo di Chinua Achebe, si è aggiudicata nel 2013 il Kwani? Manuscript Project, concorso letterario per opere inedite promosso dalla rivista «Kwani?» fondata dallo scrittore Binyavanga Wainaina. Insignita del prestigioso Windham-Campbell Prize, Makumbi ha vinto anche il Commonwealth Short Story Prize con il racconto Let’s Tell This Story Properly.

 

Acquista su Amazon.it: