La bugiarda




Recensione di Nadia Beggio


Autrice: Hannelore Cayre

Traduzione: Tiziana Prina

Editore: Edizioni LeAssassine

Collana: OLTRECONFINE

Genere: Noir

Pagine: 187

Anno di pubblicazione 2020

 

 

 

 

 

Sinossi. Patience Portefeux ha cinquantatré anni, due ottime figlie, un amore tiepido per un poliziotto e una madre demente ricoverata in una casa di riposo, la cui retta peggiora la sua già difficile situazione economica. Eppure prima di rimanere vedova in giovane età, la sua vita era trascorsa tra gli agi, grazie ai traffici della sua famiglia e del ricco marito, e il futuro le si prospettava brillante e scoppiettante come i fuochi d’artificio che tanto l’incantavano. Con la morte del marito, Patience è dunque costretta a trovarsi un lavoro, e sfruttando la sua perfetta conoscenza dell’arabo lo trova come interprete traduttrice al Ministero della Giustizia, sezione narcotici. Il lavoro non è solo frustrante, ma anche pagato in nero e senza sicurezze sociali, mettendo così Patience di fronte alla prospettiva di un futuro ben misero. Tuttavia un giorno, mentre ascolta e traduce delle intercettazioni che riguardano una famiglia di trafficanti di droga marocchini, le si presenta quella svolta che aveva sempre sognato.

 

Recensione

 “La bugia fa poca strada, il bugiardo non sempre “(cit. E. Breda)

ma se “LA BUGIARDA” è una donna anticonformista e intraprendente può percorrere, chilometri su chilometri per arrivare alla meta prefissata.

“Ho cinquantatré anni. I miei capelli sono lunghi e completamente bianchi. Mi sono imbiancata molto giovane, proprio come era successo a mio padre. Li ho tinti per parecchio tempo perché mi vergognavo, poi un giorno ne ho avuto abbastanza di controllare le radici e mi sono rasata la testa per lasciare la ricrescita. Pare che oggi vada di moda, in ogni caso stanno bene con i miei occhi blu e stonano sempre meno con le rughe.”

Patience Portefeux, è la voce narrante del romanzo che, prima come figlia di una famiglia strampalata con un padre tunisino e una madre viennese, poi come moglie, è riuscita a vivere nell’agiatezza grazie ai traffici più o meno leciti del padre e del ricco marito. Rimasta prematuramente vedova, il suo futuro roseo e confortevole lascia il posto ad una vita grigia e squallida.

Dopo anni di lavoro malpagato come interprete dall’arabo per conto del Ministero della Giustizia e i debiti pressanti, causa ricovero della madre  affetta da alzahimer in una casa di riposo, decide di sfruttare le conoscenze  acquisite ,traducendo le intercettazioni telefoniche,  del mondo dei narcotrafficanti, per dare una nuova linfa alla sua vita.

Riuscirà Patience Portefeux , che fin da bambina sognava di diventare “collezionista di fuochi d artificio” viaggiando per il mondo in una “endless summer”, a rincollare i pezzi infranti di un futuro luminoso e scoppiettante?

 Come sostiene la madre, figura intrigante nel romanzo,

il denaro è tutto….Qualcosa di formidabile che forgia i destini, che distingue il bello dal brutto, il perdente da chi ce l’ha fatta…”

Patience Portefeux è la temeraria “bugiarda” che con lucidità ed astuzia supera il confine della legalità per cercare di riappropriarsi del proprio destino.

La vita mi è passata sopra nello stesso modo di quel ferro da stiro che ho maneggiato tutte le sere perché le mie figlie avessero sempre abiti impeccabili nonostante la mancanza di soldi

E’ un calzino spaiato”che, alterna la nostalgia di un prospero passato all’amarezza di un presente dal quale emergono le storture di una Francia dove sono ancora forti i segni lasciati dal colonialismoe la precarietà di tanti che lavorano senza sicurezze sociali; smuove le coscienze su una società che annienta gli anziani non più autosufficienti e le loro famiglie , e strizza l’occhio al delicatissimo tema dell’eutanasia.  

E’ un noir pungente ed ironico; la storia incalza a ritmo sostenuto miscelando sapientemente crimini e misfatti, e trasformando, pagina dopo pagina, il legame tra “la bugiarda” e il lettore in complicità. Sono politicamente scorretti i personaggi che affollano il romanzo, ma l’indulgenza prevale sulla razionalità.

E’ avvincente seguire le illegali avventure di Patience Portefeur; sale l’apprensione mentre prepara con accuratezza le strategie per arricchirsi beffando le Istituzioni, affiora la malinconia per la solitudine della sua vita affettiva. Strappa sorrisi mentre si veste con un look arabeggiante per mimetizzarsi agli occhi dei narcotrafficanti di cannabis; smuove tenerezza quando si spoglia degli errori commessi come figlia-madre-donna.

E’ sempre molto accurata la ricerca della casa editrice LeAssassine nel proporre le storie tutte al femminile della collana Oltreconfine.

 Hannelore Crove, avvocato penalista e scrittrice pluripremiata, con una penna graffiante ha creato una figura femminile decisamente anticonvenzionale e l’attrice Isabelle Huppert ha vestito i suoi panni nella trasposizione cinematografica uscita nel mese di settembre nelle sale francesi con il titolo “La Daronne”; aspetto con molta curiosità la distribuzione della pellicola nel circuito italiano.

Consiglio caldamente la lettura di questo imperdibile NOIR con l’effimera convinzione che Senza menzogne, l’umanità morirebbe di disperazione o di noia” (cit.Anatole France)  

 

 

 

 

Hannelore Cayre


L’autrice Hannelore Cayre è avvocato penalista e vive a Parigi. Ha al suo attivo quattro romanzi oltre a La bugiarda e diversi cortometraggi. Pur trattando nei suoi libri temi seri, ha una scrittura pungente, ironica, che ben si adatta al suo temperamento brillante e originale, serio e nello stesso tempo stravagante.

 

 

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