Recensione di Katia Fortunato
Autore: John Connolly
Traduzione: Fabio Bernabei
Editore: Time Crime
Pagine: 379
Genere: Thriller
Anno di Pubblicazione: 2017
In convalescenza in una cittadina del Maine in seguito alle ferite provocate da un colpo d’arma da fuoco che stava per costargli la vita, il detective Charlie Parker fatica a superare le angosce legate all’esperienza drammatica recentemente vissuta. La clinica in cui è ricoverato ospita una vedova di nome Ruth e la giovane figlia di lei, Amanda, donne tormentate e sfuggenti, testimoni e vittime di un passato tragico che risale agli anni della Seconda guerra mondiale e a una città polacca, Lubsko, dove sorgeva un campo di concentramento nazista. Indagare sul loro trascorso per Parker significa dissotterrare segreti atroci e rievocare crimini inauditi e lontani. Ruth e Amanda sono in pericolo, minacciate da qualcuno che non ha sopportato l’affronto della loro sopravvivenza e che, come un’ombra, è tornato dalle tenebre del passato per reclamare il proprio tributo di sangue. Ferito nel corpo e nell’anima, il detective dovrà fare appello alla determinazione e all’acume che gli restano e che, sebbene messi a dura prova, rappresentano la sola possibilità di salvezza delle due donne.
Che bello! Parker mi era mancato parecchio.
Lo avevo messo un po’ da parte, saltandomi un paio di avventure, e ritrovarmelo così, in convalescenza dopo essere quasi morto, non dico sia stato un shock, ma poco ci manca…
La cosa positiva di Connolly però, è che anche se non leggi i libri precedenti, non rimani lì a chiederti cosa sia successo, perché lui ha questa capacità incredibile di fartelo dimenticare. Ti catapulta nella storia e non hai tempo di chiederti chi sia chi o cosa rappresenti quello o quell’altro. Ti viene solo da pensare: Ok, devo leggermi gli altri, ma ora devo assolutamente finire questo! E, posso dire una cosa? Adoro Charlie e Louis. È più forte di me! Farei carte false per averli come amici, non c’è niente da fare. E la piccola Sam? Diamine, l’ho lasciata che era piccolissima e ora ha sei anni ed è un tipetto notevole.
È inutile, leggere La canzone delle ombre mi ha fatta sentire in “famiglia”. Anzi no, è stato come ritrovare la tua migliore amica delle superiori e passare ore e ore con lei a rivivere i momenti passati insieme tra sorrisi e anche lacrime.
Avevo dimenticato le palpitazioni, la curiosità, l’empatia, il coraggio e quel pizzico di soprannaturale che non guasta e sapientemente creato, che trovi nei libri di Connelly.
Agli amanti del genere non può non piacere un autore così.
John Connolly
Nasce a Dublino il 31 maggio 1968. Dopo una serie di lavori occasionali, intraprende la carriera di giornalista, che lo aiuterà a diventare uno scrittore di successo. E’ conosciuto ai più come padre del detective privato Charlie Parker, ex poliziotto protagonista di una serie di romanzi, la maggior parte ambientati nel Maine, USA.
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