Recensione di Fiorella Carta
Autore: Paullina Simons
Editore: HarperCollins
Traduttore: Roberta Zuppet
Pagine: 449
Genere: narrativa
Anno pubblicazione: 2017
Primo consiglio: non leggete la trama, ripeto, non leggete la trama.
Il secondo consiglio è quello di lasciarvi trascinare dalla storia, Paullina Simons non ha mai deluso.
Autrice di una delle trilogie più belle mai scritte, questa volta si cimenta nel thriller e lo fa in modo egregio.
Vi presenterà quattro universitari, legati tra loro da rapporti morbosi, da un’amicizia ambigua, apparentemente sana che cela, in realtà, menzogne e gelosie.
Estremizzate i loro sentimenti all’interno di segreti e vite parallele, e poco prima della metà del libro vi ritroverete davanti accadimenti inaspettati che srotolano piano piano una matassa che risale fino alla loro infanzia.
Il primo consiglio che vi ho dato è quello che ho seguito anche io e il risultato è stato una lettura non solo piacevole, ma estremamente emozionante.
Per quanta bontà possiamo regalare al prossimo se l’indole è cattiva, niente e nessuno potranno cambiarla, neanche l’amore. La casa delle foglie rosse è solo un’altra conferma che quest’ autrice riesce ad usare la magia delle parole come pochi altri.
Paullina Simons
è nata a San Pietroburgo nel 1963. Negli anni Settanta è emigrata con la famiglia negli Stati Uniti, dove abita tuttora. Le vicende del bestseller internazionale Il cavaliere d’inverno si ispirano alla storia della sua famiglia in Russia e proseguono in Tatiana e Alexander e Il giardino d’estate, disponibili in BUR.