Recensione di Simona Sireus
Autore: Sandrone Dazieri
Editore: Mondadori
Pagine: 308
Genere: Noir
Anno Pubblicazione: 2006
Un romanzo originale non tanto per la trama quanto per il protagonista e i vari personaggi che ruotano attorno a lui. Tanto per incominciare il personaggio principale si chiama come l’autore: Sandrone Dazieri ed è soprannominato il Gorilla, ma la vera bizzarria consiste nel fatto che soffra di una particolare forma di schizofrenia che lo costringe a convivere con il suo alter ego che lui chiama “Socio”.
Sandrone è un detective dal passato nei centri sociali, un ex leoncavallino che lavora attualmente come detective. Socio è più violento rispetto a Gorilla, ma anche più efficiente e razionale. I due si alternano nei momenti di veglia e sonno e Socio ha l’abitudine di aggiornare sulle proprie attività lasciando messaggi scritti affinché Sandrone sappia sempre come rapportarsi con chi lo circonda e sia sempre consapevole degli eventuali progressi nelle indagini. Non meno particolari sono i personaggi che fanno da contorno: i suoi ex compagni dei centri sociali, Alex e l’Elefante, il medico taoista e poi spacciatori, immigrati, avvocati, questori, grafici, deejay, preti, prostitute … insomma, una ricca fauna popola le pagine del romanzo.
Sandrone si trova alle prese con due casi che segue parallelamente: l’omicidio di un albanese, caso che segue gratuitamente per l’interesse che suscita in lui Vera, la fidanzata della vittima; e la sorveglianza di un festival organizzato da una strampalata casa editrice di Torino che teme rappresaglie avendo ricevuto un pacco bomba quale avvertimento.
Per l’omicidio dell’albanese vengono arrestati due connazionali che Sandrone ritiene gli improbabili assassini fin dall’inizio e scavare, non senza fatica, nel passato del morto sarà l’unica strada che lo condurrà alla verità.
Il tutto imbastito con una bella scrittura, dialoghi veloci e ironici senza far mancare qualche spunto di riflessione provocato dalle ambientazioni del triangolo Torino-Milano-Cremona che gli permettono di raccontare le realtà sub urbane della nostra società senza utilizzare luoghi comuni: dai centri sociali ai centri di prima accoglienza, da una comunità gestita da un prete, di quelli proprio risoluti, ai rave parties.
La vivacità del romanzo e dei personaggi, che è notevole, viene un po’ penalizzata dalla confusione che può generare nel lettore. Quando le indagini proseguono e la trama si popola di sempre nuovi personaggi dotati, oltre che di nome, molto spesso anche di soprannome, diventa impegnativo ricordarli tutti ed incastrare le tessere dei due casi che comunque sono distinti tra loro. Penso comunque che l’abbondanza di personaggi e di sfondi faccia volutamente parte del caleidoscopio in cui l’autore ci spinge, senza esso il romanzo perderebbe la sua caratteristica principale.
Sandrone Dazieri
Sandrone Dazieri è nato a Cremona nel 1964. Dopo aver svolto numerosi mestieri – cuoco, buttafuori, facchino – si è dedicato al giornalismo e alla scrittura.
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