La mano




Recensione di Ilaria Murgia


Autore: Henning Mankell

Editore: Marsilio

Pagine: 137

Genere: Thriller

Anno Pubblicazione: 2013

La mano è un romanzo di Henning Mankell scritto principalmente per una campagna olandese che incentivava la lettura dei libri gialli. Anche se pubblicato nel 2013, cronologicamente si colloca prima di “L’uomo inquieto” (2009), ultimo racconto della serie dedicata al commissario Wallender.

Il protagonista è Kurt Wallander, commissario della polizia di Ystad, che durante una visita a una casa di campagna che era intenzionato a comprare, trova nel giardino dell’abitazione lo scheletro di una mano che sbuca dal terreno.
Le indagini porteranno il commissario a scavare nel passato di chi tempo addietro ha abitato quella casa per cercare di dare delle risposte a quello che sembrerebbe un omicidio.

Il libro, rispetto ai precedenti scritti da Mankell, è piuttosto breve, tuttavia sono presenti tutti gli elementi di un buon giallo che tengono il lettore incollato al libro.
La lettura è scorrevole, non mancano i colpi di scena e neppure le descrizioni dei personaggi.
Infatti, anche se non si hanno letto gli altri libri della serie, si capisce fin da subito il carattere del commissario Wallander, un uomo dubbioso, incerto, con un perenne stato di inadeguatezza addosso e un rapporto complicato con la figlia che abita con lui.

Non vi resta che leggere il libro per scoprire se il commissario Wallander riuscirà a svelare il mistero della mano ritrovata in giardino.

Henning Mankell


Viveva tra la Svezia e il Mozambico, dove a Maputo dirigeva il teatro Avenida. È l’autore della fortunatissima serie del commissario Wallander, pubblicata in molti paesi. Tra i riconoscimenti internazionali al suo lavoro, ricordiamo The Academy of Swedish Crime Writers’ prize per Faceless Killers (1991); Scandinavian Crime Society prize, The Glass key, per Faceless Killers (1991); The Academy of Swedish Crime Writers’ prize per Sidetracked (1995); the British Crime Writers’ Association prize, the Golden Dagger, per Sidetracked (2001).