La natura dello scorpione




Recensione di Ilaria Bagnati


Autore: Gianluca Rampini

Editore: Scatole Parlanti

Pagine: 312

Genere: Thriller

Anno di pubblicazione: 2019

 

 

 

 

 

Sinossi. Una serie di efferati omicidi a colpi di machete sconvolge le valli innevate delle Dolomiti: tracce di un massacro orrendo, in cui sono morte migliaia di persone nell’Africa centrale, riaffiorano tra le montagne del Comelico. “La morte non è l’unico obiettivo dell’assassino”, dicono gli investigatori e le uccisioni continuano anche quando il colpevole viene fermato. Una ragazza scomparsa da sei mesi ricompare e porta con sé un segreto che l’ha trasformata; il padre vede riemergere un demone dal proprio passato e teme che quel male possa averla contagiata. Il giovane ispettore Gava, ultimo arrivato alla mobile di Belluno, dovrà affrontare i disagi del clima e del blackout che ha isolato la valle per fermare il folle progetto di una mente malata. Emergeranno un battesimo di sangue, una resa dei conti e infine un sacrificio: niente nella vita dei protagonisti sarà più come prima.

 

 

Recensione

La natura dello scorpione è un thriller che scava nell’animo umano, che porta alla luce le più atroci nefandezze che un uomo può compiere per vendetta o per il solo gusto di infliggere dolore ad un altro essere umano.

L’ispettore Gava da poco arrivato a Belluno si trova a dover catturare un killer che massacra a colpi di macete; un’arma insolita soprattutto da quelle parti. Aiutato dal collega e amico Di Lorenzo indagherà su queste morti misteriose che sembrano avere radici in un massacro compiuto anni prima nell’Africa centrale, quale sarà il collegamento?

La narrazione si divide in due filoni che poi andranno a convergere: uno riguarda le indagini sugli omicidi e l’altro riguarda Michele e Marika, padre e figlia. Dopo il ritorno di Marika, allontanatasi di casa per sei mesi, il tra rapporto tra i due inizialmente idilliaco inizia ad incrinarsi. Michele prova a non soffocare Marika con domande e attenzioni ma quando capisce che la situazione è più grave di quanto pensava inizialmente decide di agire.

Perché Marika è sparita per sei mesi?

Che cosa le è accaduto?

Le domande che si pone il lettore sugli eventi che si susseguono sono molte, troppe sono le coincidenze e le stranezze. L’ispettore Gava è un uomo caparbio, orgoglioso, che vuole ottenere delle risposte anche a costo di rimetterci la pelle. E’ perseguitato dai fantasmi del passato e si sente incapace di empatizzare e di amare qualcuno.

Ha sempre con sé una mano di Fatima d’argento nel braccialetto, ricordo speciale e forse portafortuna. Il suo personaggio è ben riuscito anche se a volte mi sarebbe piaciuta una maggiore introspezione per capire cosa prova in determinate occasioni. L’ambientazione è molto suggestiva, Rampini ha dato un tocco in più alla narrazione aggiungendo una nevicata come non si era mai vista e un blackout in tutta la valle, rendendo ancora più difficoltose le indagini.

Le descrizioni a dir poco cruente degli omicidi sono la ciliegina sulla torta, quel qualcosa in più che rende un thriller degno di questo nome. La prosa è fluida, Rampini non si perde in descrizioni inutili. Ho anche apprezzato la giusta lunghezza dei capitoli.

La natura dello scorpione è un buon thriller, che ho letto con piacere e con la voglia di arrivare alla fine per scoprire chi c’è dietro a quelle morti atroci. Mi piacerebbe ritrovare in futuro l’ispettore Gava, chissà se l’autore realizzerà il mio desiderio?

 

A cura di Ilaria Bagnati

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Gianluca Rampini


Gianluca Rampini è responsabile del Sistema Gestione Qualità e Ambiente della Cooperativa Sociale Lavoratori Uniti “Franco Basaglia”. Appassionato ricercatore di ufologia e tematiche connesse al mistero, dal 2009 collabora stabilmente con il portale e la rivista digitale “Tracce d’Eternità”. I suoi studi tematici sono apparsi sulle riviste mensili Xtimes e Fenix. Dal 2013 è tra i soci fondatori di ASPIS (Associazione per il Progresso Interdisciplinare delle Scienze).

 

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