Recensione di Simona Sireus
Autore: Antonio Fusco
Editore: Giunti
Pagine: 224
Genere: Noir
Anno Pubblicazione: 2015
Ci troviamo di fronte a uno scrittore che non si serve di trame dagli effetti speciali e sensazionali o scene cruente e grondanti di sangue per tenere alta la tensione nel lettore. Il suo asso nella manica è la semplicità.
Incredibile come se ne serva abilmente e con essa abbia saputo confezionare storie comunque intriganti e appassionanti.
Questo suo secondo romanzo rispetto al primo (“Ogni giorno ha il suo male”) è ancora più coinvolgente.
La vicenda fa riferimento ad un episodio legato al passato e più precisamente alla vigilia della fine del secondo conflitto mondiale.
Questo elemento di partenza da subito inizia a coinvolgere e incuriosire.
Ma c’è molto di più: l’ immagine del paese che riemerge dalle acque sfiora la poesia, l’ambientazione è suggestiva e le svariate meditazioni del commissario Casabona ci danno non pochi spunti di riflessione.
Un uomo viene trovato morto ai piedi di un albero, detto dagli abitanti del luogo, “il castagno dell’impiccato”.
A quell’albero, infatti, era stato impiccato, dopo un sommario processo, un giovane ritenuto colpevole di aver rivelato alle squadre tedesche l’abitazione di una famiglia ritenuta simpatizzante dei partigiani.
Poco distante, in quei giorni di piena estate, Casabona è testimone di un singolare evento: la diga viene svuotata e dalle acque del lago di Bali emerge il vecchio paese di Torre Ghibellina con le sue case, la chiesa e il piccolo cimitero.
In questa occasione conosce Monique, una collega francese che sta indagando su un cold case che si intreccia con la stessa indagine italiana.
Entrambi sono alla ricerca di un misterioso dossier riportante lo sterminio della famiglia di Torre Ghibellina per mano dei nazisti tedeschi, dossier redatto in tre esemplari i cui presunti possessori sono stati trovati morti, inspiegabilmente, per mezzo della stessa arma utilizzata proprio nella strage del 20 novembre del 1944.
Questo romanzo non è il solito giallo: tra le pieghe delle indagini ci si trova di fronte ai dolorosi anni della guerra con tutte le sue crudeltà e le sue ingiustizie; alla sofferenza data dall’indifferenza di chi avrebbe potuto fare giustizia e ha preferito tacere i crimini di guerra; allo scandalo dell’ “armadio della vergogna” nel quale sono state rinchiuse le testimonianze e le prove delle atrocità commesse in quel buio periodo, e non da ultimo all’amore.
Non l’amore travolgente ma quello pacato, di una coppia matura, che è forte e allo stesso tempo fragile e per questo può facilmente scivolare nell’abitudine.
Tommaso Casabona, infatti, attraversa un periodo di crisi nel suo matrimonio dovuto all’esasperazione della moglie Francesca per il suo totale coinvolgimento nel lavoro.
Ancora un bel romanzo che ci porta ad affezionarci al protagonista, grazie Fusco!
Antonio Fusco
Antonio Fusco è nato a Napoli nel 1964, è funzionario nella Polizia di Stato e criminologo forense. Dal 2000 si occupa di indagini di polizia giudiziaria in Toscana. Ogni giorno ha il suo male, suo romanzo di esordio, è stato accolto da un grande successo di pubblico e di critica, ottenendo il Premio Scrittore Toscano (Menzione speciale gialli e noir) e il Premio Garfagnana in Giallo 2014.
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