La prigione della monaca senza volto
Recensione di Francesca Ruggeri
Autore: Marcello Simoni
Editore: Einaudi
Genere: narrativa
Pagine: 392
Anno di pubblicazione: 2019
Sinossi. “Anno del Signore 1625. Tra la Roma di Urbano VIII e la Milano sotto il dominio spagnolo, Girolamo Svampa viene coinvolto nell’indagine forse più pericolosa della sua vita. Il rapimento di una monaca di clausura lo porterà a indagare presso un convento della città ambrosiana, dove si imbatterà in due enigmi: il primo riguarda il cadavere di una religiosa trovata letteralmente pietrificata; il secondo, una monaca tenuta prigioniera nella cripta, ovvero suor Virginia de Leyva – la celebre Monaca di Monza – murata viva per aver commesso crimini innominabili. Suor Virginia, fra l’altro, sembra informata su particolari che potrebbero svelare il mistero della pietrificazione, e con questa scusa inizia a esercitare sull’inquisitore un pericoloso ascendente. Vittima dopo vittima, incalzato anche dal cardinale Federigo Borromeo, quanto mai ossessionato dal diavolo, lo Svampa scoprirà che il segreto della trasmutazione in pietra risale alle avventure occorse a un pellegrino dieci anni prima in Egitto. Ad aiutarlo, come sempre, il fido Cagnolo e l’enciclopedico padre Capiferro, segretario dell’Indice, cui si unisce la bella e audace Margherita Basile – conosciuta nel Monastero delle ombre perdute – che per l’occasione si fingerà monaca.”
Recensione
Terzo caso per Girolamo Svampa.
Una nuova avventura per l’inquisitore che si troverà ad essere al centro della vicenda narrata e ciò lo metterà a dura prova, nel fisico e ancor più nello spirito.
Siamo nella Milano seicentesca, sotto la dominazione spagnola, ben descritta dal Manzoni nei Promessi Sposi.
Il mettere in scena i personaggi manzoniani è una scelta narrativa felice perché permette al lettore di assistere ad un ulteriore sviluppo della personalità e delle vicende di personaggi ben noti fin dai banchi di scuola.
La monaca di Monza in particolare, è un personaggio che ha affascinato e incuriosito anche il più distratto degli studenti.
Ancora una volta l’autore riesce a dare al lettore quella irrinunciabile suspense che gli amanti del genere thriller storico si aspettano, donando ad ogni pagina un colpo di scena dietro l’altro, senza però perdere di vista il quadro di insieme.
Non meno protagonista è la città di Milano, coi suoi Navigli, le porte e i vicoli dove i personaggi si rincorrono, in alternativa a Roma dove si sono svolti i primi due episodi dedicati allo Svampa.
Anche stavolta resto in attesa di un nuovo episodio della serie perché il personaggio di Girolamo Svampa ha ancora molto da dire e tanto ancora può coinvolgere il lettore.
Marcello Simoni
Ex archeologo, laureato in Lettere, svolge attualmente il lavoro di bibliotecario. Ha pubblicato diversi saggi storici, ha partecipato all’antologia 365 racconti horror per un anno, a cura di Franco Forte (2011). Altri suoi racconti sono usciti per la rivista letteraria «Writers Magazine Italia». Con Il mercante di libri maledetti (Newton Compton 2011), il suo primo romanzo, ha vinto il Premio Bancarella. Nel 2012 sempre con Newton Compton ha pubblicato La biblioteca perduta dell’alchimista, nel 2013 Il labirinto ai confini del mondo e L’isola dei monaci senza nome. Del 2014 è L’abbazia dei cento peccati, e nello stesso anno il suo racconto “La prigione delle anime” appare nell’antologia Delitti di Capodanno, sempre per Newton Compton. Nel 2016 esce per Einaudi Il marchio dell’inquisitore, e nel 2018 Il monastero delle ombre perdute.