La ragazza dagli occhi di carta




Sinossi. UN RACCONTO CON TERESA BATTAGLIA E MASSIMO MARINI Dopo quanto accaduto in Fiori sopra l’inferno, il commissario Teresa Battaglia ha due novità nella sua vita: una decisamente negativa, purtroppo, tanto che non osa confessarla a nessuno; e un’altra sulla quale invece non sa ancora pronunciarsi, e che risponde al nome di Massimo Marini. Il suo nuovo collega, anzi, sottoposto, è ancora un enigma per lei… Ma non ha altra scelta che lavorare insieme a lui, soprattutto quando si ritrovano ad affrontare un nuovo, inquietante caso. Un caso di scomparsa, forse di omicidio, in cui però nulla è come sembra a prima vista.

 LA RAGAZZA DAGLI OCCHI DI CARTA

Longanesi 2023

 Recensione di Sabrina De Bastiani

A quasi dieci anni dalla prima uscita, Longanesi ripubblica oggi “La ragazza dagli occhi di carta”, un racconto lungo che si divora così come è divorante la tensione che lo abita, il senso di urgenza che lo attraversa. E non solo perché la matassa da sbrogliare contiene una  verità da scoprirsi il prima possibile e che potrebbe salvare una vita o sancirne la condanna a morte, ma anche perché l’urgenza stessa è insita in Teresa.

Teresa, si. 

E’ lei la protagonista, già così Battaglia prima di Fiori sopra l’inferno. 

Se non fosse morta di infarto, pensò, avrebbe ricordato quel caso come uno dei più adrenalinici della sua carriera. Scoppiò a ridere per non piangere, quando si rese conto del sapore amaro di quelle parole: pochi mesi e non avrebbe più ricordato nemmeno il suo nome.

Già così consapevole della propria malattia, dello sbiadire progressivo e ineluttabile della sua memoria, da non permettersi quasi il lusso di respirare, di rallentare, non di certo i pensieri, casomai i passi, che si fanno pesanti.

Ma c’è Marini. 

Già così Marini prima di Fiori sopra l’inferno. 

«La sento affaticata. Arrivo.»

«Resta dove sei!»

L’ordine cadde nel vuoto, perché Teresa vide la torcia di Marini cambiare direzione e andarle incontro. Imprecò ancora, senza fermarsi. Quel ragazzo non capiva la differenza tra un ordine e un suggerimento.

Marini, che non ha capito e non capirà mai la differenza tra   un ordine e un suggerimento, la raggiunge, la sorregge, la spinge ad avanzare,  ad appoggiarsi a lui.

Scritto una decina di anni fa, questo racconto, dicevamo. 

Eppure non risente dei segni del tempo, la scrittura già di eccellenza, le tematiche forti sempre attuali, la costruzione della trama solida e tensiva, non priva di colpi di scena fino all’ultima riga. 

A volte è difficile riconoscere il male, quando è troppo vicino. Non c’è prospettiva, non si riesce a mettere a fuoco. Ci è già addosso e ha il volto amico di chi amiamo.»

Marini la guardò per un attimo e a lei parve di cogliere una domanda nei suoi occhi.

Sì, stava parlando anche di se stessa, ma non lo avrebbe mai ammesso a voce alta.

L’umanità, violata, ferita, relegata che non si arrende e che abbraccia tutta la bellezza della sensibilità dell’autrice e trae la propria  forza granitica e rocciosa dalle montagne friulane che no,  non fanno da sfondo. Sono anch’esse protagoniste.

Accolgono.  

Nascondono all’occorrenza.

Riparano, alla bisogna. 

Come le pagine di Ilaria Tuti non smettono di ripararci. 

Di avvincerci, di mozzarci il respiro, di commuoverci, infine, in quei dettagli che fanno la differenza, che restano. 

Come resta Teresa Battaglia, che è così grande il piacere di ritrovare. 

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Ilaria Tuti 


è nata a Gemona del Friuli, in provincia di Udine. Ha studiato Economia. Appassionata di pittura, nel tempo libero ha fatto l’illustratrice per una piccola casa editrice. Nel 2014 ha vinto il Premio Gran Giallo Città di Cattolica. Il thriller Fiori sopra l’inferno, edito da Longanesi nel 2018, è il suo libro d’esordio. Tra i suoi libri ricordiamo anche: Ninfa dormiente (Longanesi, 2019) e Fiore di roccia (Longanesi, 2020). Del 2021 il romanzo La luce della notte, il ritorno dell’amatissima Teresa Battaglia in un romanzo di rinascita e speranza. Sempre per Longanesi pubblica nel 2021, Figlia della cenere, nel 2022, Come vento cucito alla terra e nel 2023Madre d’ossa.
Fonte immagine: credit P. Gurisatti.