La settima lapide




Recensione di Marianna Di Felice


Autore: Igor De Amicis

Editore: DeA Planeta Libri

Genere: thriller

Pagine: 416

Anno di Pubblicazione: 2018

Sinossi. un cimitero fuori Napoli, sette fosse scavate nel terreno. Per ciascuna, una lapide con nomi e cognomi incisi sulla pietra. Ma soltanto la prima tomba è “occupata”: dal corpo di un piccolo boss della camorra, con la gola tagliata di netto. Le altre sei sono vuote, un avvertimento. Di più, una promessa. Tra i destinatari della macabra messinscena ci sono mezze tacche e capiclan, narcotrafficanti e assassini, secondo una logica che la polizia non riesce a interpretare. L’ultimo nome è quello di Michele Vigilante, un uomo che è diventato leggenda facendosi rispettare prima in strada, con la lingua della violenza, e poi in carcere, con la lingua dell’onore. Si è fatto più di vent’anni dietro le sbarre e, proprio adesso che ha ottenuto la libertà anticipata e con il crimine vorrebbe aver chiuso, una condanna ben peggiore sembra aspettarlo fuori. Ma non è un caso se un tempo Michele era conosciuto con il soprannome di “Tiradritto”: non si è mai fermato davanti a niente e non lo farà neanche questa volta, nella terribile caccia all’uomo che è destinata a pareggiare molti conti.

Recensione:

Napoli, la città del sole e del sorriso, ha un lato lugubre, buio, un lato che oscura la facciata positiva e si erge come un’ascia sulla testa degli abitanti.

A Napoli esiste una realtà che viene comandata da un’organizzazione criminale, la camorra. Una lotta tra famiglie coinvolge anche gente comune, che non alza mai la testa per ribellarsi, così nel quartiere di Scampia si inizia fin da piccoli a lavorare per le famiglie.

Michele Vigilante, detto Tiradritto, è molto bravo e, per un motivo che rimane nascosto fino all’ultimo, diventa l’obiettivo di un seriale che ha già preparato sette lapidi nel cimitero fuori dalla città, con su scritti i nomi di chi ucciderà.

Molta gente esulta perché il seriale libera la città dalla feccia, anche i media tifano per quest’ombra. Chi vuole eliminare sette malavitosi è visto come un liberatore, soprattutto perché eliminerebbe gente che intimidisce, che si fa pagare il pizzo o che rompe le gambe se le persone non lo pagano, gente che commette omicidi e che traffica con droga e prostituzione.

Ma la gente non pensa che sono solo sette gli obiettivi, mentre la rete camorristica, unita anche ai calabresi per i traffici di droga, è lunga e intricata. Per un capo, un killer o dei ’uaglioni morti ci sono sempre un nuovo capo, un nuovo killer e altri tirapiedi pronti a subentrare.

La polizia rimane sempre un passo indietro al seriale e non capisce perché. A meno che non ci sia una talpa all’interno.

Michele Vigilante è in carcere e sta scontando vent’anni, ma grazie alla buona condotta esce prima, e si ritrova, inizialmente, spaesato.

La sua vita carceraria è stata turbolenta, per questo veniva sbattuto da un carcere all’altro, ma dopo aver conosciuto un personaggio in carcere, suo ultimo compagno di cella, si è calmato; senza però dimenticare il passato che avvolgeva la sua mente soffocandola con degli incubi.

In questi incubi un volto emergeva e perseguitava Michele. A questo volto si ricollegano molte persone. Tra criminali senza coscienza che fuggono per salvarsi dalla morte, credendo che non li raggiunga se si nascondono, tra personaggi che non vedono l’ora di prendere il posto vacante di capi ormai finiti, e poliziotti problematici, il seriale agisce senza intralci.

Chi è questo volto sconosciuto?

Dovete leggere il libro per scoprirlo! Questo libro non è come i soliti thriller perché, per l’argomento che tratta, è complesso. Ha una trama difficile perché ambientata in un quartiere gestito dalla camorra, in mezzo a traffici sudici che macchiano una città, con la gente del posto che decide di seguire una via all’apparenza facile – piegarsi ai voleri delle famiglie – per avere libertà e soldi facili; ma questa è una chimera.

Un thriller scritto bene che fa venire i brividi e che, alla fine, commuove, trasformando la rabbia in emozione. Un thriller che spiega la realtà del carcere e dei criminali in modo chiaro, che scuote il lettore perché gli dà l’idea della vita tra le sbarre e della vita criminale che coinvolge anche i ragazzini.

La vita non è una serie tv o un film, e chi conosce realtà difficili come un commissario capo della Penitenziaria riesce a descrivere in modo impeccabile ciò che vede ogni giorno e riesce a tenere incollato alle pagine il lettore, che rimane certamente colpito dalla storia.

Igor De Amicis


Igor De Amicis è commissario capo di Polizia penitenziaria. Ha pubblicato alcuni fortunati romanzi per Einaudi Ragazzi. Il suo primo thriller è La settima lapide.