La sposa fantasma




Recensione di Francesca Mogavero


Autore: Yangsze Choo

Traduzione: Stefano Giorgianni e Alba Bariffi

Editore: HarperCollins

Pagine: 452

Genere: Thriller-fantastico

Anno di pubblicazione: 2020

 

 

 

 

 

Sinossi. Una sera mio padre mi chiese se volessi diventare una sposa fantasma… Malesia, 1893. È una serata afosa e la giovane Li Lan siede nello studio del padre nel tentativo di rallegrarlo. Spirali di fumo si innalzano lente dalla pipa da oppio dell’uomo che, seduto nella sua poltrona di vimini, si lascia andare al vizio che li ha condannati alla bancarotta. I Pan erano una famiglia benestante della ricca città portuale di Malacca, ma da quando il vaiolo si è portato via la madre e ha lasciato sfigurato il padre, Li Lan sa di avere poche prospettive per il futuro. Improvvisamente suo padre, risvegliatosi dal torpore, le fa una strana richiesta. La ricca e potente casata Lim l’ha scelta come sposa per il loro primogenito, Lim Tian Ching, morto in circostanze misteriose. Si tratterebbe dunque di un “matrimonio fantasma”, di quelli che si celebravano quando una famiglia desiderava placare uno spirito inquieto. L’unione potrebbe garantire una casa e una posizione di privilegio a Li Lan per il resto della vita, ma il prezzo da pagare sarebbe terribile. Lei sa che da questa scelta dipende il futuro della sua famiglia, eppure nel profondo del cuore sente che non deve accettare. Dopo una semplice visita di cortesia nella nobile dimora dei Lim, Li Lan comincia a essere perseguitata nel sonno dallo spirito del promesso sposo. Notte dopo notte viene trascinata contro la sua volontà nel paese delle ombre, un mondo parallelo fatto di città fantasma e demoni assetati di vendetta, schiacciato da una mostruosa e ineluttabile burocrazia. È qui che il ricco e borioso LimTian Ching la aspetta e non intende lasciarla andare. Eppure è solo qui che Li Lan può liberarsi dal maleficio: deve scoprire i segreti più oscuri della famiglia Lim, ma anche di suo padre. E deve farlo in fretta, prima di rimanere intrappolata nell’Oltretomba per sempre… The Ghost Bride è un debutto incredibile che ha stregato pubblico e critica, diventando un bestseller del New York Times. Premiato dai librai indipendenti come libro dell’anno, è stato tradotto in oltre quindici paesi e ha ispirato l’omonima serie originale Netflix. Una storia piena di mistero e magia, che conduce il lettore in un mondo leggendario e indimenticabile.

 

 

 

Recensione

Cosa sognava la Bella Addormentata nel suo sonno di cent’anni?

Le fate, la corte, l’arrivo del principe?

Oppure, senza contarci… fiabe, il suo non era un semplice seppure lunghissimo sonnellino, ma qualcosa di più oscuro e inquietante, al confine tra questo mondo e l’altro?

Li Lan, che desidera solo una notte senza sogni, al riparo dalle avances del borioso Lim Tian Ching, assume un potente decotto e si addormenta profondamente, a tal punto da provocare la separazione dello spirito dal corpo.

Ed ecco che la storia d’amore contrastato – Li Lan rimane colpita dall’attraente Tian Bai, cugino, vivente, di Tian Ching, ma le viene proposto un matrimonio ectoplasmatico – sconfina nella (ghost) spy-story: la forma spettrale, che minaccia di diventare sempre più evanescente e impalpabile, consente di attraversare porte, pareti e dimensioni, di origliare e osservare senza essere visti, di raccogliere prove e scoprire la verità su una vicenda di morte prematura, rancori mai spenti e propositi di vendetta.

Senza contare intrighi di famiglia – dell’aldiquà e dell’aldilà – burocrazia, consuetudini e obblighi – terreni e ultraterreni – e una dilagante corruzione della carne e della morale – che balzano agli occhi di una giovane quasi-morta più limpidi del cielo al mattino.

La nostra anti-Euridice – perché è lei a compiere un viaggio proibito nell’Oltretomba alla ricerca di un Orfeo petulante e tronfio da mettere a tacere – attraversa una Pianura in cui il tempo scorre in modo differente e relativo, individua parallelismi tra la vita e la morte, come se fossero due lati di una stessa medaglia, due condizioni permeabili, transitorie, concatenate, incontra esseri famelici e leggendari, fugge, piange per la paura, la solitudine e lo sconforto, ma sperimenta anche una libertà mai assaporata prima, grazie a un corpo privo di peso e a una necessità che diventa occasione: in pochi o molti giorni (dipende a quale piano di esistenza facciamo riferimento) la ragazza con le trecce “da scolaretta”, un poco goffa e trasognata, cresce e affronta i propri demoni (letteralmente!), scalpita e reclama il proprio posto nel mondo (quale dei due non posso rivelarlo), comprende che l’amore può assumere diverse forme e mutarle, restando sempre e comunque l’energia più potente che ci sia, in grado di attraversare anni senza fine e piani sterminati, di compiere gesti eroici e gratuiti, a costo di perdere di se stesso.

Ne La sposa fantasma mito, affetti, filosofie e avventura si intessono in un arazzo opalescente che avvolge, scalda e avvince nell’incantesimo che solo il vero mago-scrittore sa lanciare: far restare il lettore incollato alle pagine fino alla parola “fine”, immergendolo in un’atmosfera dove la notte diventa giorno senza soluzione di continuità e i rumori e gli impegni smettono di ronzare… in un sogno fantastico che profuma di legno di sandalo, di pioggia tra le fronde e di incensi preziosi.

Yangsze Choo, con una scrittura immersiva, limpida e fluente, padroneggia i capisaldi delle tradizioni, li sparpaglia, li manipola come terracotta e dà vita a qualcosa di nuovo, una ceramica delicata e resistente allo stesso tempo, blu come il fiume che separa gli innamorati celesti, bianca come un velo, sfavillante come un raggio di luna.

 

A cura di Francesca Mogavero

https://www.buendiabooks.it

 

 

Yangsze Choo


Yangsze Choo ha origini malesi-cinesi e ha trascorso l’infanzia in vari Paesi. Laureata ad Harvard, ha lavorato come consulente aziendale e in una start-up prima di scrivere il suo primo romanzo.

 

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